“The Demo Waro Show”, la mia mostra più smagliante e senza smagliature! Per la cronaca: in tempi bui come questi non è mica facile fare il mio lavoro. Voglio andare avanti a sorridere continuando a fare ciò che amo di più. Per me e per la mia città!

(Giorgio Chinea Canale, curatore e gallerista)

Il Neopop italiano declinato in una bipersonale che vede protagonisti due esponenti di spicco a livello nazionale e internazionale della corrente artistica post warholiana: Francesco De Molfetta in arte Demo (il maestro) e l’allievo e enfant prodige Waro. A Padova arriva “The Demo Waro Show”, ed è come se due rockstar della pop-art contemporanea salissero sul palco della città del Santo imbracciando chitarre elettriche che fanno ricadere una pioggia di watt vivificante. I due artisti rappresentano, cronologicamente, una continuazione nella ricerca artistica del manufatto pop.

Due approcci differenti per un unicuum concettuale. Maestro e allievo si misurano sulla stessa lunghezza d’onda appropriandosi (e donandosi), ciascuno secondo la propria sensibilità, di un percorso che li ha visti uniti in una proposta artistica assolutamente originale. Da un’idea di Demo e Waro, Giorgio Chinea Canale realizza la sua prima azione pubblica come performer, il gallerista verrà quindi “controcurato” dai due artisti nella sua “Penultima Performance”.

“Con l’arrivo di Demo e Waro alla Giorgio Chinea Art Cabinet di Padova - spiega il curatore ed eclettico gallerista, Giorgio Chinea Canale - assistiamo al ritorno di un grande autore nazionale del Neopop italiano in città: Demo, un Divo, un asso nella manica. Waro, invece, incarna la fresca novità, il prodigio, l’astro nascente. “The Demo Waro Show” è probabilmente la mia bipersonale più ardita e iconica”.

Per Giorgio Chinea Canale e il suo Art Cabinet la parola d’ordine è gioco, “leggerezza" come antidoto a un presente che stravolge e immobilizza. Il Neopop, invece, è colore, energia, ironia dello sguardo e percezione di un futuro possibile. “Demo e Waro sono due rockstar dell’oggettualità polisemica e della scena pop più surreale. A Padova ho voluto portare la mia ricerca continua orientata dal mio gusto personale che si esplica nella mia poetica e nella mia personale linea curatoriale. Sempre attenta alle dinamiche dei mercati e alla ricerca dei veri talenti. Sono un gallerista, non un mercante ma soprattutto sono il mio primo collezionista”.

Inguaribile ottimista con un faro sempre acceso sulle nuove tendenze, Chinea Canale fa appello a un nuovo corso per Padova e per l’arte italiana in generale. Dopo il buio pandemico del 2020, la luce deve invadere e pervadere una città dalle innumerevoli bellezze e potenzialità.

“Fare il gallerista a 35 anni in una città di provincia italiana è stata la cosa più difficile “, ammette Chiena. Il giovane gallerista ha, però, in serbo nel suo arco una freccia che scoccherà veloce a Cortina d’Ampezzo dove curerà una grande mostra Neopop per il Museo Rimoldi.

“Sarà un grande ritorno - annuncia - sto chiamando tutti i più grandi nomi della scena Neopop nazionale per una grande collettiva: Il NeoPop è il mio feticcio totale, fuoco sacro e passione come curatore, come esteta e infine come gallerista”.