Le dolci colline piemontesi che dall’Alessandrino si spingono verso la Liguria accolgono un incantevole agriturismo di charme, vero paradiso per gli amanti del giardino e delle rose: “La Traversina” è infatti un luogo meraviglioso, dovuto alla passione e dedizione di Rosanna e Domenico che qui hanno realizzato un roseto straordinario, con oltre 400 rose, e un giardino ricchissimo di fiori e di colori, dominato dalle collezioni di iris, Hosta e altre splendide erbacee da fiore.

Qui si respira prima di tutto l’amore profondo per questo luogo che appartiene alla famiglia da quasi 300 anni, quasi nascosto e raggiungibile percorrendo una stradina lungo un pendio boscoso. Rosanna e Domenico abitano lì, in un paradiso rurale a 40 minuti da Genova e a mezz’ora da Alessandria. Un’autentica oasi di una serenità quasi palpabile e soprattutto un giardino emozionante per la ricchezza, la bellezza e il fascino che esprime.

Rosanna non ha l’aspetto leggiadro di una fata, bensì il volto forte e aperto di una donna determinata che sa affrontare anche la fatica e l’impegno. “Nella vita le passioni contano più di tutto”, esordisce all’invito di scegliere come raccontare ai lettori di Giardini l’avventura sua e di Domenico qui, sulle colline dove ancora oggi si produce il pregiato vino Gavi. “Poi, certo, la vita riserva molte situazioni buone e meno buone, felici e difficili, ma inseguire i sogni aiuta a superare le delusioni. Il mio, il nostro sogno”, continua, “era di vivere in campagna, con gli animali che amiamo. Ce l’abbiamo fatta, anche se niente è regalato: la bacchetta magica non esiste”.

Quando Rosanna decise di trasformare la vecchia casa di famiglia in un agriturismo di charme, la dimora era davvero cadente. Negli anni migliori, subito dopo la guerra, queste colline erano tutto un vigneto; poi pian piano si sono spopolate. La famiglia di Rosanna passava qui solo i mesi estivi: “Se penso che da bambina odiavo questo posto e il suo isolamento... Nella vita ho poi fatto di tutto, liceo artistico e architettura, ho lavorato in un’agenzia immobiliare, insegnato, fatto il mimo... Ma se si hanno radici profonde, prima o poi emergono: così, negli anni ‘80, la decisione di trasferirmi qui”.

Poco alla volta, con tanta fatica e con l’obiettivo di trovare l’equilibrio fra una produzione agricola classica e le passioni personali, è nato il giardino, che ha connotato anche l’attività di ospitalità rurale. “In quel periodo gli agriturismi nascevano come funghi, tutti uguali: cavalli e ristorante. Per costruire un’identità, senza tradire i nostri desideri, abbiamo puntato sui fiori”, spiega. “Abbiamo pensato che chi è attratto da un agriturismo il cui plus è un giardino, avrebbe avuto qualcosa in comune con noi: ci piaceva pensare di avere clienti motivati e interessati”. E poi, confessa Rosanna, era una bella scusa per viaggiare in Francia e Inghilterra a caccia di rose antiche, per vedere come crescevano e immaginarsele sui muri di casa, ove oggi s’arrampicano ovunque.

Gli odori dell’infanzia

Il profumo è uno dei tratti che Rosanna ha dato a tutto il giardino. “Fragranze come quella della Rosa 'M.me Isaac Péreire' mi ricordano le estati dell’infanzia; altre varietà di rose hanno odori particolari , ognuno evoca qualcosa di diverso”, spiega mentre si dedica alla cucina: semplice ma così ricca di buoni, rassicuranti aromi da competere alla grande con quelli dei fiori, che spesso entrano nelle ricette servite agli ospiti e nel tradizionale rosolio, miscela liquorosa ottenuta dai petali di rosa.

Oltre alle rose, il giardino è ricco di iris e hosta; un mondo di fiori che Rosanna cura insieme a Domenico. Le sue mani abituate a mille lavori di ristrutturazione e manutenzione (“Facciamo in pratica tutto noi”, spiega orgoglioso”. “Se fra noi non ci fosse tanta complicità non troveremmo tempo e modo di curare il giardino”, sorride Rosanna.

“In primavera richiede tanto lavoro, intere giornate. D’estate un po’ meno, ma c’è tanto da innaffiare e c’è l’orto da seguire quotidianamente”.

Venire fin quassù, in quest’angolo appartato (anche se il casello dell’autostrada A7 è a pochi chilometri) per godersi la sua pace e la sua bellezza, significa anche riposare nelle deliziose camere: diverse una dall’altra, con libri, quadri e oggetti del passato. E dopo aver passeggiato in giardino, si può sempre contendere una seggiola al sole a uno dei numerosi gatti e ai cani giocherelloni, che aspettano con ansia chi è disposto ad accettare le loro irresistibili manifestazioni di simpatia.

Testo di Enzo Valenti

In collaborazione con la rivista Giardini: www.giardini.biz