La Rocchetta si trova a Riola, un paesino a metà tra l'Emilia e la Toscana. Immersa nel verde delle montagne, la Rocchetta, simbolo della nuova medicina, fu costruita nella metà del XIX secolo dal Conte Cesare Mattei, dopo le delusioni politiche e sociali del 1845/1849, quando si ritirò appartandosi nel suo "rifugio" dove portò e rinchiuse tutti i suoi segreti.

Cesare Mattei viveva nel Castello con la servitù considerandola la sua famiglia, dopo la morte della madre, malata di un cancro al seno. La servitù era così composta: una governante, Maria Bonaiuti detta Agrippina, con le due figlie che erano le aiutanti del guardaroba, un cameriere, un cuoco, un portiere, un facchino. In segno di riconoscenza il Conte nel 1888 adottò Mario Venturoli. Dopo la morte del Mattei ci fu una lunga contesa sull'eredità, che si concluse alcuni anni dopo con la vittoria del figlio adottivo. Il Conte, infatti, non riuscì a portare a conclusione alcune sale del Castello, ma ci pensò il Venturoli a ultimarle e a costruire parti nuove in diversi stili. La Rocchetta presenta dunque una varietà di stili, dal romantico all'orientale, al floreale, al rinascimentale, ma sicuramente quello che troviamo in più ambienti interni e esterni è quello arabo-moresco, qualche volta abbinato a simboli cristiani.

Giunti all'entrata cogliamo subito gli elementi stilistici e i suoi particolari. Varcando il maestoso cancello entriamo del cuore del castello, dove possiamo osservare innumerevoli particolari e accedere alla porta del cortile interno “salendo la gradinata scoperta, l'occhio liberamente si posa fra le rocce, vedendo sorgere torri e muraglie con archi e finestre squisitamente decorate a stile, a reticolati, a poliedri ove predominano le tinte bianche e nere. Animali fantastici qua e là guardano delle mura merlate. Dappertutto un aria di mistero che colpisce e ricorda quei soggiorni incantati che la poesia orientale faceva edificare dalle fate”. Mi sembrava interessante proporvi l'impressione che ebbe un pellegrino che fece visita alla Rocchetta nel 1882.

Possiamo considerare i più caratteristici dei luoghi interni: la Sala dei Novanta, che fu costruita per accogliere tutti i novantenni; la Loggia Carolina, che prende il nome omaggiando la cognata Carolina Brunetti, moglie del fratello, una stanza suddivisa in tre parti e piena di colori e luce; infine la Loggia delle Uri che rappresenta le fanciulle del paradiso islamico, destinato a coloro che meritavano la vita nell'aldilà. Numerose altre sale caratterizzano il bellissimo Castello.

La Rocchetta divenne non solo un esempio di Eclettismo architettonico ma anche un luogo di cura mediante la medicina alternativa più importante al mondo in quel periodo, da lui scoperta, studiata e sviluppata. La Rocchetta diventò l'emblema pietrificato della sua terapia: l’effetto dei suoi farmaci elettromeopatici dipendevano dall'empatia, l’effetto placebo più antico e il più efficace trattamento terapeutico conosciuto dall'uomo, che non è sinonimo di autosuggestione ma un concetto che oggi fa parte della Neuroscienza. Il Conte dedicò tutta la sua vita alla ricerca e alla produzione dei suoi farmaci all'interno del Castello diventando il marchio, il logo e il simbolo presente in tutti i suoi prodotti, nelle sue corrispondenze e nei suoi libri. Cesare Mattei riuscì a ideare e concretizzare la più audace impresa pubblicitaria del secolo. Con la morte del Conte, nel 1896, gran parte dei segreti delle sue cure purtroppo morirono con lui. L'elettromeopatia del Mattei è finita al momento della sua morte, ed è completamente diversa dalle altre forme di elettromeopatia conosciute tutt'oggi.

Dall'archivio della famiglia Zara-Comini, di cui la Signora Giovanna Zara Comini è la legittima discendente, essendo la figlia della figlia di Agrippina, dopo più di un secolo, vengono alla luce gli elenchi degli elementi originali scritti dal Conte, che sono alla base dell'elettromeopatia. Finalmente nel 2006, sotto la presidenza del Dott. Fabio Roversi Monaco, viene acquisita la proprietà della Rocchetta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, con lo scopo di restaurarla e preservarla nel tempo. Nove anni dopo, in seguito a parziali restauri, il Castello riapre il suo maestoso cancello regalando sogni e avventure da vivere almeno una volta nella vita. Si auspica che questo patrimonio storico venga un giorno ultimato nella sua totalità.

Bibliografia
Mario Facci Il Conte Cesare Mattei, il Signore della Rocchetta nella storia e nella medicina
Arturo Palmieri In Rocchetta con Cesare Mattei. Ricordi di vita Paesana
Bill Homes La Rocchetta Mattei di Riola
Archivio Museo Cesare Mattei Onlus