La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, nasce da un progetto unico in Italia, commissionato dal Cardinale Giacomo Lercaro (Arcivescovo di Bologna dal 1952 al 1968) per dotare di edifici di culto soprattutto le periferie della città che si andava espandendo in seguito all'urbanizzazione. Rilevando, però, l'appiattimento architettonico delle chiese, anonime e ripetitive, il cardinale incaricò i tre maggiori architetti viventi di progettare una chiesa. Questi erano: il francese Le Courbusier, il finlandese Aalto e il giapponese Tange. Ognuno di loro accolse l'invito e fece un progetto.

Nel presentare il suo progetto Aalto pose delle condizioni: 1° voleva lavorare in mezzo alla natura, non in periferia; 2° voleva lavorare vicino a un fiume. Il Cardinale Lercaro, dal canto suo, voleva donare una chiesa a chi ne avesse la necessità e a una parrocchia che fosse in condizioni finanziarie da poter sostenere l'onere della costruzione. Riola di Vergato, in provincia di Bologna, aveva tutte le premesse necessarie.

Alla chiusura del Concilio Vaticano secondo, Lercaro, tornando da Roma, si incontrò con Aalto a Firenze, nel Palazzo Strozzi, dove era stata allestita una mostra del maestro ideatore del design finlandese moderno, considerato uno dei più importanti architetti del '900. Aalto frequentò l'istituto di tecnologia di Jyvaskyla dove si laureò in architettura. Fondò insieme alla prima moglie Aino, la Artek “Centro per mobili contemporanei, arredamento, arte e arte industriale” che tutt'oggi continua a produrre il popolare sgabello a tre gambe. Negli anni '50 l'architetto Alvar Aalto acquistò popolarità e riconoscimenti a livello internazionale diventando così il massimo esponente europeo dell'architettura organica, tenendo sempre presente nelle sue opere il comfort e il benessere dell'uomo.

La chiesa di Santa Maria Assunta fu l'unica chiesa cattolica realizzata da Alvar Aalto in Italia. L'architetto si recò per la prima volta a Riola accompagnato dalla seconda moglie Elissa, nel 1966 per prendere visione del terreno su cui edificare la nuova chiesa, prendendo conoscenza dei rilievi e degli studi preparatori, illustranti l'area su cui sarebbe nato il progetto a lui affidato. In questa occasione, colse il profilo dei tre monti circostanti: Monte Vigese, Montovolo e Monte di Vigo. Il maestro, in sintonia con la gente del luogo, invitò tutti a percorrere un cammino insieme per compiere questa grande impresa, sia a livello spirituale che fisico.

La funzionalità “organica” con cui il maestro progettò la sua opera di Riola, portò a considerare lo spazio e l'uomo nella loro sintonia, attraverso l'elemento luce che, grazie alla sua funzione descrittiva, genera la forma, la quale crea la struttura e la funzione. I termini ambiente e architettura, sostenuti da Alvar Aalto, non possono essere lasciati da parte nei suoi accostamenti con la luminosità del cielo, l'acqua del fiume che scorre e i colori della natura: il raggio di luce, il fiume e la chiesa diventarono così un tutt'uno.

Questo straordinario edificio fu in realtà progettato per la realizzazione in legno, che a parità di volume è più robusto del cemento, ma poi fu eseguito dalla ditta Grandi Lavori, con il permesso del maestro ancora vivente, utilizzando un cemento dalle caratteristiche tecnologiche particolari che rispettavano i volumi previsti da Aalto. Gli archi furono costruiti a pezzi, poi assemblati in loco e montati da una gigantesca gru. Nel 1976 iniziarono i lavori, che si conclusero due anni dopo senza la costruzione del campanile. “La chiesa senza campanile è una faccia senza naso” affermò la moglie Elissa, così che nel 1994 la chiesa di Santa Maria Assunta venne ultimata nella sua conformità originale. Purtroppo quattro mesi dopo l'inizio del cantiere l'architetto Alvar Aalto morì non potendo così vedere la sua opera conclusa.

La luce, simbolo di sostanza divina, immateriale e intelligibile, è l'elemento naturale che dona un'atmosfera di straordinaria bellezza all'intera costruzione. La luce, come si può notare copiosissima, è luce diffusa, carpita da grandi vetrate orientate a nord affinché il risultato finale sia abbondante ma mai diretto. Anche per l'illuminazione notturna le sorgenti sono state inserite in modo tale da generare una luce soffusa, molto suggestiva. L'unica finestra a piano terra è "un quadro" sul fiume. È posta nel Battistero ed evoca il fiume Giordano. Questa parte è un locale appartato al quale si accede mediante gradini che scendono verso il basso, a simboleggiare l'immersione dei catecumeni nell'acqua del Battesimo e il loro risalire a nuova vita, rinati dall'acqua e dallo Spirito. Sopra il fonte battesimale è posta una cupoletta a forma di cuspide di cristallo trasparente: essa simboleggia la discesa dello Spirito Santo sui battezzati.

La forma della chiesa a "binocolo rovesciato" fa sì che tutte le linee prospettiche che la compongono convergano idealmente nel punto centrale della croce, compreso il campanile, a significare che Cristo è il centro a cui debbono convergere i fedeli. Se si osserva la chiesa dal fondo abbiamo idea della sua grandezza e l'altare ci appare lontano, ma se la si guarda dal presbiterio essa ci sembra più piccola e l'ingresso più ravvicinato.

L'artista finlandese, di religione luterana, ha voluto dare un rilievo particolare al tabernacolo che si trova in un luogo ben visibile e indipendente, che aumenta ed evidenzia durante la celebrazione lo spazio che occupa solitamente. Rispecchiando le riforme suggerite dal Concilio Vaticano II che ridimensionavano la venerazione per i Santi, a volte troppo vicina alla superstizione, per concedere più importanza all'eucarestia; questa chiesa non ha altari laterali e il punto focale dell'intera chiesa è posto sulla croce e sull'altare compatto di marmo tagliato a forma di di antico sarcofago. La croce di legno ci ricorda la sofferenza di Cristo, l’altare ci parla della sua morte e sepoltura. La croce, senza il Crocifisso, non appesa ma quasi emergente, semplice e solenne, dalla parete absidale ci ricorda che Cristo non è più in croce ma è risorto e allora l’altare da tomba si trasforma in mensa; mensa di vita eterna per tutti i figli di Dio. La cantoria è posta a lato della sala dell'assemblea, leggermente rialzata, ma non appartata. Quindi anche il coro è perfettamente inserito nella liturgia.

Infine la larga porta d'ingresso quando è aperta completamente consente la visione di tutto il sagrato, leggermente inclinato verso la chiesa per favorire, nelle grandi celebrazioni, anche gli ultimi fedeli, che dal sagrato riescono a vedere l'altare. Inoltre, il fatto che per entrare in chiesa non si debbano salire dei gradini, ma anzi si percorra il sagrato in pendio, suggerisce l'idea di un' accoglienza più gradevole, quasi un abbraccio che ci porta alla Casa di Dio.

La struttura portante della chiesa è costituita da sei archi asimmetrici per curvature e dimensioni, una trave alternativamente rettilinea o curvilinea è la struttura portante degli archi, messi in opera a sostegno della trave continua, anima dei tre lucernari, di cui uno curvo e due a forma di V, che regalano alla chiesa un respiro solenne nella sua essenzialità. Il rivestimento delle facciate dal lato del fiume e dalla parte posteriore fu creato con lastre di pietra arenaria di Montovolo. I portoni invece furono realizzati in pino svedese naturale verso l'interno e rivestiti con doghe di rame all'esterno. Tutti gli arredi e gli accessori, anche i più umili, maniglie, sgabelli, porte, vasi da fiori, tavoli, panche, sedie, lampade, furono costruiti su disegno dell'architetto Aalto.

La semplicità degli arredi enfatizzati dal colore bianco degli interni e dai giochi di luce che variano di intensità durante le varie parti del giorno e con l'intercalarsi delle stagioni, fanno di questa chiesa un luogo incantato: Aalto è riuscito a unire l'acqua del fiume Reno che scorre naturale a fianco della chiesa con il battistero, posto all'interno di essa, producendo così un simbolo di continuo rinnovamento attraverso il battesimo e la fede in Cristo.

L'opera che Alvar Aalto ha donato alla storia e al piccolo paesino di Riola è una creazione architettonica unica in tutto il mondo, creando una dimensione fisica e spirituale armoniosa ma al tempo stesso semplice e profonda, da cui ognuno può farsi catturare e lasciarsi emozionare.

Bibliografia:
Chiesa Di Riola a cura della Grandi Lavori Spa
Le grandi strade della cultura “Viaggio tra i tesori d'Italia”
Viaggiare 02