Il termine greenbuilding – o "costruito sostenibile" – indica la pratica attraverso la quale si migliora l’efficienza dell’intero ciclo di vita di un edificio, dalla progettazione alla costruzione fino al suo futuro mantenimento. Questa attività abbraccia una moltitudine di aspetti il cui scopo è quello di accrescere il così detto Triple Bottom Line (TBL); ovvero, aumentare un valore economico attraverso misure che siano sostenibili anche da un punto di vista sociale e ambientale.

È ormai nota la responsabilità degli edifici sul consumo globale di circa il 50% dell’energia prodotta così come il loro contributo per il 20% delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Per questo motivo, è diventato fondamentale promuovere un approccio più sostenibile per gestire il settore delle costruzioni. Oggigiorno mettere in pratica le raccomandazioni che la comunità internazionale ci chiede ormai da decenni resta ancora uno scoglio difficile da superare. Questo perché quando si passa dalla teoria alla pratica ci sono molti ostacoli che bloccano la strada per uno sviluppo sostenibile. In particolare, c’è molta preoccupazione su quelli che possono essere i costi aggiuntivi di alcune soluzioni che, per questo motivo, diventano poco appetibili agli occhi degli investitori che non ne vedono i benefici economici. La stessa diffidenza è stata poi rafforzata negli anni dall’attenzione che i promotori di pratiche sostenibili hanno sempre dato ai soli aspetti ambientali, portando molti a credere erroneamente di non poter ottenere nessun beneficio sociale e, soprattutto, nessun beneficio economico dal greenbuilding. Una maturata consapevolezza in questo senso ha portato studi più recenti a dimostrare anche i vantaggi economici associati alla sostenibilità.

In primo luogo, va ricordato che gli edifici così detti "verdi" non costano necessariamente più di quelli convenzionali, soprattutto se le strategie ambientali messe in campo vengono integrate nel processo progettuale fin dall’inizio. Questo significa che le decisioni prese nelle fasi embrionali possono avere ripercussioni sul valore di un edificio nel lungo termine e quindi un ritorno sugli investimenti. In questo contesto, sono molto importanti i dati relativi al luogo in cui si andrà a costruire come le condizioni climatiche che permettono di valutare le soluzioni più idonee che daranno le maggiori prestazioni dell’involucro edilizio.

I costi relativi alle fasi iniziali della vita di un edificio fanno riferimento alla progettazione e alla costruzione dello stesso. Per evitare di eccedere rispetto al budget iniziale è importante saper fare le scelte corrette che non implicano per forza l’uso delle più note tecnologie eco-sostenibili come l’inserimento di pannelli fotovoltaici sul tetto. Esiste infatti un pensiero errato di fondo secondo il quale alcuni professionisti propongono soluzioni individuali come questa che, se applicate in assenza di una robusta strategia complessiva di fondo, restano interventi puntuali con scarsi benefici sia economici che ambientali.

Per evitare di incorrere in simili situazioni, è necessario accrescere la consapevolezza generale su questi temi attraverso una formazione mirata e contemporaneamente far sì che le soluzioni progettuali sostenibili diventino lo standard nel mondo delle costruzioni incentivando così l’accrescere della ricerca in questo settore. Parallelamente ai costi iniziali, gli edifici verdi hanno dimostrato di avere grandi vantaggi sul lungo termine attraverso le spese legate alla loro operatività e mantenimento. Per quanto concerne le prime, si tratta dei costi legati soprattutto al consumo di acqua e energia che, fra gli altri, sono quelli a dare i maggiori benefici economici in un ragionevole arco temporale. Le spese di mantenimento, invece, fanno riferimento alla scelta di soluzioni impiantistiche e materiali di finitura. Questi ultimi, in particolare, vengono scelti tenendo in considerazione al loro intero ciclo di vita - dall’estrazione all’installazione finale - dando la priorità ai prodotti che possono essere riutilizzati con limitati costi sia ambientali che economici.

Ma la sostenibilità economica di un edificio non è data solo dai costi iniziali o da quelli a lungo termine. Esistono altri aspetti ugualmente importanti come la mitigazione del rischio. In questi casi bisogna sempre domandarsi: quali sono le potenziali crescite o de-crescite economiche associate a un dato investimento? In che misura può un investitore attrarre capitale in modo competitivo? Esistono diversi aspetti da tenere in considerazione per rispondere a queste domande, uno fra tutti la gestione del rischio regolamentare. Infatti, è importante valutare correttamente come la legislazione futura potrà avere ripercussioni su un dato edificio. Ad esempio, dal momento che il settore delle costruzioni viene sempre di più additato come uno dei responsabili del cambiamento climatico a causa del suo contributo sulle emissioni di CO2 nell’atmosfera, le più recenti leggi in fatto di emissioni tendono a colpire il costruito esistente. Lo scopo è l’imposizione di un rinnovato mercato immobiliare che impone nuovi standard prestazionali – soprattutto in ambito energetico - penalizzando chi non li raggiunge. Talvolta sono gli inquilini stessi che col passare del tempo tendono a prediligere le soluzioni che garantiscono un maggiore efficientamento energetico contribuendo così al deprezzamento di quelli che non lo rispettano.

A questo si aggiungono poi i così detti rischi fisici come l’assicurazione. Nel Regno Unito, ad esempio, visti i trascorsi degli ultimi anni in determinati contesti, alcune società non sono più disposte a coprire i danni relativi ad eventi atmosferici come le alluvioni perché non è economicamente vantaggioso. Per un investitore tutti questi aspetti – da quello normativo a quello fisico – possono avere un peso fondamentale sulle scelte da compiere spingendolo, ad esempio, a prediligere una data localizzazione rispetto a un’altra.

Mettere in luce il valore economico di un edificio sostenibile è assolutamente importante perché in una società comandata dal denaro, puntare il dito sui potenziali profitti di un intervento è probabilmente l’elemento chiave che può portare molti investitori a direzionare diversamente le loro scelte.