It is not about the way things are,
but about the way you see them.

La mostra di Silvio Wolf Present Perfect esplora la speciale natura di Soglia dell’immagine fotografica con un particolare riguardo alle sue implicazioni esperienziali e concettuali. In tutti i lavori esposti è fondamentale la relazione tra opera e sguardo, così che significato e visione divengono variabili di un unico percorso che pone attivamente il Soggetto al centro dell’opera. Realtà fenomenica e sguardo dell’osservatore convergono sulla superficie fotografica, luogo di coincidenza tra flussi temporali e percettivi complementari e distinti: un campo simbolico di unione e separazione che dona identità a entrambi.

Come afferma Silvio Wolf: “Mi interessa la ‘Realtà dell’Immagine’ che si carica di senso nel tempo presente dell’esperienza: essa è mentre accade. L’opera attiene all’individuo e alla sua consapevolezza: l’artista è medium tra Realtà e Soggetto. L’immagine è una soglia vibratile tra altrove e presente: l’invisibile è sotteso al visibile, le immagini ne sono le forme simboliche d’interpretazione”.

L’artista sostiene che l’attuale condizione bulimica indotta dall’eccessivo consumo d’immagini stia producendo un radicale impoverimento dell’esperienza visiva, al punto che dalla loro sovraesposizione consegue un’incipiente cecità dello sguardo e incapacità di guardare. L’opera di Wolf suggerisce invece la ricerca di una condizione di rallentamento e di ascolto, spostando l’attenzione dal referente, ormai ridotto a un lontano rumore di fondo della visione retinica, alla centralità del Soggetto: colui che vede. I lavori in mostra inducono a spostare l’attenzione dal tempo e dallo spazio dello scatto, all’hic et nunc di chi si confronta con la realtà dell’opera. Il tempo presente della visione, il luogo in cui accade, rivelano il senso dello sguardo, offrendo un nuovo orizzonte interpretativo al pensiero sulla Fotografia.

Lo spazio della galleria è pensato dunque come un unico percorso visivo ed esperienziale attraverso le stazioni di altrettanti cicli di lavoro, aperto a una riflessione sull’apparire dell’immagine e la condizione in cui essa si manifesta: la sua presentazione piuttosto che la rappresentazione di un’esperienza -altrove- nel tempo e nello spazio è la visione unificante di Present Perfect.

Questa attiva ricerca di una relazione fortemente soggettiva tra sguardo e immagine si sviluppa senza soluzione di continuità attraverso le apparentemente astratte campiture cromatiche degli Orizzonti, presentati in forma simmetrica nelle prime due sale; le superfici riflettenti delle Soglie a Specchio e quella auto-illuminante di Meditation nell’intimità della terza sala; infine l’inedito ciclo di opere semi-specchianti e interattive Shivah nella quarta sala, concepita come sorprendente project-room a compimento dell’intero percorso della mostra.

Silvio Wolf (1952) vive e lavora a Milano e New York.

Ha studiato Filosofia e Psicologia in Italia e Fotografia e Arti visive a Londra dove ha conseguito lo Higher Diploma in Advanced Photography presso il London College of Printing.

Dal 1977 al 1987 ha utilizzato da artista il mezzo fotografico esplorandone gli statuti, il linguaggio e la bidimensionalità dell’immagine. Il suo lavoro si è orientato in direzioni diverse da quelle tradizionali, tese allora a privilegiare il valore testimoniale e narrativo dell’immagine fotografica, ricercando invece una visione soggettiva e metaforica della realtà.

In questi anni ha realizzato polittici e opere di grande formato esposti in Italia e all'estero. Tra le mostre di questo periodo sono da segnalare Nuova Immagine nell’80 al Palazzo della Triennale di Milano, Aktuell ‘83 a Monaco di Baviera e Documenta VIII nell’87 a Kassel.

Dalla fine degli anni ’80 in poi ha introdotto gradualmente nel suo lavoro l’uso di nuovi linguaggi, utilizzando il video, le proiezioni fisse, la luce e il suono, individualmente o associati tra loro. Le sue opere escono dalla bidimensionalità pura della fotografia per coinvolgere lo spazio architettonico e le specificità dei luoghi in cui è chiamato a operare, creando progetti multi-media e installazioni sonore. Nei suoi progetti site-specific, così come in tutta l’opera fotografica, sono sempre centrali i problemi della Soglia, dell'Assenza e dell'Altrove.

Ha realizzato mostre e installazioni temporanee o permanenti in gallerie, musei e spazi pubblici in Belgio, Canada, Corea, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Lussemburgo, Spagna, Svizzera e Stati Uniti. Nel 2009 è stato invitato alla 53. Biennale di Venezia.

E’ docente di Fotografia presso la Scuola di Arti Visive dell’Istituto Europeo di Design di Milano e Visiting Professor alla School of Visual Arts di New York.

Inaugurazione: Giovedì 11 settembre dalle ore 18.00 alle 20.00

Photographica FineArt Gallery

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Orari di apertura

Martedì - Venerdì
Dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00
Sabato su appuntamento