Ecoismi 2014: Habitat, Ri-generazione, Memoria.

Ecoismi, giunto quest'anno alla sua terza edizione, è un progetto che attraverso il linguaggio dell'arte contemporanea vuole riflettere sui temi della sostenibilità, della salvaguardia ambientale e della preservazione del territorio. Artisti, architetti e designer provenienti da tutto il mondo hanno dato vita a un percorso esplorativo multi-sensoriale costituito da dodici installazioni site-specific realizzate nell'area del Parco Naturale dell'Isola Borromeo a Cassano d'Adda, a pochi chilometri da Milano.

“Habitat, ri-generazione, Memoria” è il tema di grande respiro attorno ai quali i giovani artisti sono stati invitati a confrontarsi attraverso la loro libertà espressiva, sensibilità e progettualità. L'evento è curato da Ylbert Durishti e i giovani creativi di quest'anno sono: Colla (Napoli, Italia), Davide Fadda (Sassari, Italia), Federica Venier (Modena, Italia) Ilaria Giulia Mafessoni e Riccardo Lovatini (Pozzuolo Martesana, Italia) Lasha Makharadze (Spagna/Georgia), Lee Brady (Sheffield, Inghilterra), Li Jiang (Cina/Italia), Noy Jessica Laufer (Israele/Italia), Emanuele Panzarini (Padova, Italia) Publink (Italia/Francia), Veronica Menegolo e FabioCortesi (Milano, Italia), Justin Tyler Tate (Finlandia/Canada).

Giuria

Gli artisti sono stati selezionati da una giuria che vede la partecipazione di noti esponenti del panorama artistico contemporaneo, Adrian Paci, artista, Giacinto Di Pietrantonio, direttore della GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e professore all'Accademia di Brera, Filippo De Filippi, docente e coordinatore del dipartimento di Design dell'Accademia di Brera. Hanno fatto parte della giuria anche Ylbert Durishti, curatore dell'evento, Giuseppe Petruzzo, direttore dell'Ecomuseo Adda di Leonardo e due rappresentanti del comune di Cassano d'Adda, Aristide Caramelli, presidente del consiglio comunale e Arianna Moreschi, assessore alle politiche giovanili.

Le opere in mostra

Le opere sono state realizzate dagli artisti durante le giornate di residenza – work in progress nel Parco dell'isola Borromeo, tra l'11 e il 15 giugno 2014.

Palafrutta di Publink (Roberta Bruzzechesse, Maddalena Vantaggi e Maria Zanchi) é una scultura interattiva che facilita l’esperienza del “salire sull’albero”, per cogliere i frutti o per sperimentarlo da nuovi punti di vista. Sempre in legno è realizzata da Justin Tylor Tate l'installazione architettonica Boardwalk Empire, una “passeggiata elevata”, in cui lo spettatore è portato alla rottura delle regole dalla negazione di un facile accesso.

Il progetto Take your time di Emmanuele Panzarini nasce come una esperienza di rigenerazione, vuole essere un percorso interiore che ogni visitatore potrà compiere interagendo con l’opera stessa. Anche Sound mailbox di Lasha Makharadze è incentrato sulla partecipazione del pubblico, la sua opera intende rendere visibile l'invisibile, ovvero l'inquinamento prodotto dalle onde elettromagnetiche.

L'intenzione di Giulia Mafessoni e Riccardo Lovatini con Cocoon è di creare un'installazione che “protegge” dal mondo esterno, per concentrare l’attenzione su noi stessi e verso l’ambiente circostante.

Il progetto Endemismi Globulari di Davide Fadda, è composta da delle architetture modulari al cui interno sono presenti piante provenienti dall'ecosistema dell'Adda.

La memoria è profondamente connessa sia a Iter Taraxacum di Federica Venier, che ci introduce alla tematica del ricordo di un gesto infantile e ci invita a riflettere sulla collaborazione tra uomo e natura, sia al progetto di Colla (Marco Bencivenga, Matteo Nativo) Tubodiffusione di memorie sonore che sviluppa il tema della condivisione della memoria sonora come mezzo di espressione personale.

La scultura Corridoio inclinato di Lee Brady è un corridoio massiccio posto su un'inclinazione, in cui lo spettatore è invitato a camminare, che manovra il modo gli esseri umani si comportano. Mentre Human Refuge di Veronica Menegolo e Fabio Cortesi evoca un susseguirsi di costole umane, riprodotte in una dimensione tale da permettere al fruitore di entrarvi e di trovarvi rifugio e protezione.

Noy Jessica Laufer è l'autrice di L'ombra l’hanno inventata gli alberi, un'installazione che utilizza degli ombrelloni da spiaggia per ricreare l’ombra, essi formano una piccola spiaggia, luogo privilegiato di osservazione e riparo. Anche il progetto del giovane artista cinese Li Jang Tavolo per Tavola riguarda la creazione di un luogo ideale di partecipazione e condivisione.

Ciascuno di loro ha sviluppato il tema secondo una propria declinazione specifica, in una molteplicità di sfumature e ricerche che vanno dalla questione della memoria privata o collettiva alla condivisone e riattivazione dello spazio pubblico, dalle tematiche sull'inquinamento elettromagnetico alla costruzione di un luogo di contemplazione della natura circostante. Gli artisti hanno fondato la loro poetica sul riutilizzo di materiali e oggetti facendoli rinascere e reinserendoli in un ciclo che li riporta a nuova vita, dove arte e natura hanno la possibilità di rinnovare il loro mito reciproco.

Visite guidate e Workshop

Durante le giornate di work in progress sono state organizzate visite guidate per conoscere e vedere gli artisti durante la realizzazione delle opere, da mercoledì 11 a sabato 14 giugno 2014. Le visite guidate proseguono anche nei mesi estivi organizzate dal gruppo Guide di Cassano d'Adda.

Inoltre ECOISMI 2014 propone un progetto didattico di divulgazione e avvicinamento all’arte, rivolto agli alunni della scuola media con dei workshop in cui vengono reinterpretate le tematiche dell'evento.

Lasha Makharadze

Batumi, Georgia, 1979. Vive e lavora a Madrid, Spagna
Sound mailbox Dalla fine del XX secolo è comune in molti artisti l’interesse e la preoccupazione per le questioni ecologiche.

La natura è stata modificata drasticamente dalle attività umane, provocando un diffuso degrado ambientale.

Negli ultimi 30 anni la densità di onde elettromagnetiche è incrementata drammaticamente causando un nuovo tipo di inquinamento intangibile e immateriale: l’inquinamento elettromagnetico, dato dai nostri dispositivi elettronici e dai sistemi di trasmissione.

Sound Mailbox è un progetto che ci fa capire ciò che noi non vediamo e non percepiamo, rendendo visibile

l’invisibile, cioè le onde elettromagnetiche che ci circondano.

Sound Mailbox attraverso un hardware rileva la presenza delle persone e dei segnali che producono i loro dispositivi elettronici, generando suoni analogici e digitali che creano una nuova percezione dello spazio.

Al giorno d’oggi la maggior parte del pianeta è dominato dalle onde elettromagnetiche, e purtroppo, ci sono sempre meno luoghi come il Parco dell’Isola Borromeo a Cassano D’Adda dove le persone possono godere della natura senza interferenze.

Noy Jessica Laufer

Haifa, Israele, 1990. Vive e lavora tra Milano e Verona, Italia.
L’ombra l’hanno inventata gli alberi In quest’opera si uniscono due immaginari: il primo è quello di un essere umano che si riposa sotto un albero, l’altro è di una spiaggia libera con gli ombrelloni.

Con questa dicotomia l’artista vuole sottolineare il contrasto tra il naturale e l’artificiale, tra gli alberi e gli ombrelloni. Per ricreare l’ombra ha deciso di utilizzare 12 ombrelloni (come 12 sono i progetti che partecipano ad Ecoismi) tipici da spiaggia, e su ciascuno di essi ha intagliato la scritta “L’ombra l’ hanno inventata gli alberi”. Gli ombrelloni possono essere utilizzati dai visitatori del parco per ripararsi dal sole e allo stesso tempo per riflettere sulla funzione degli alberi che li circondano.

Li Jiang

NanTong, Jiangsu, Cina, 1990. Vive a Milano, Italia.
Tavolo con Tavolo La sedia, il tavolo sono elementi indispensabili nella nostra vita, appartengono alla nostra ergonomia, si modellano e ci modellano.

La sedia ci dà una sensazione di stabilità ed equilibrio ed è un mediatore tra le persone.

Il legno, in quanto elemento naturale, è il migliore medium per evidenziare questa esigenza perché è vicino alla natura. Il legno o albero da cui deriva quest’opera vuole anche contenere la memoria del tempo, le tracce di vissuto.

Tavoli e sedie si fondono in questa installazione. La forma è quella essenziale di un tavolo che mutando dimensioni e altezza, può essere utilizzato come luogo ristoratore, dove sedersi, riposarsi, intrattenersi. L’insieme degli elementi e la loro disposizione spaziale evocano una sorta di urbanistica cittadina che disegna incroci ed elementi architettonici. Luoghi di situazioni ed incontri.

Lee Brady

Sheffield, 1984. Vive e lavora a Sheffield, Regno Unito.
Corridoio inclinato è una scultura fatta con materiali naturali che manipola il modo in cui gli esseri umani si comportano. È l’opposto della realtà, dove, a seguito delle nostre azioni il mondo naturale è in continuo cambiamento. La scultura è un corridoio massiccio posto su un’inclinazione. Lo spettatore è invitato a camminarci attraverso, ma in diagonale. Al termine del percorso insolito ed emozionante, la scultura incoraggia lo spettatore a ri-esaminare e mettere in discussione l’ambiente circostante, e, a sua volta a guardare di nuovo al mondo naturale.

Il materiale, legno grezzo, della scultura è minimalista intenzionalmente. L’audacia del taglio ne esalta l’estetica contrastando dal suo ambiente naturale. Tuttavia, praticità e significato assumono un ruolo di primo piano.

Colla

Marco Bencivenga. Capua, 1987. Matteo Nativo, Napoli, 1987, Italia.
Tubodiffusione di memorie sonore Un’area di sosta all’interno del parco che sviluppa il tema della condivisione della memoria sonora come mezzo di espressione personale.

Memoria, interazione, condivisione, amplificazione, isolamento, scoperta le parole che racchiudono il senso generale dell’installazione.

La struttura in legno, montata a secco, si inserisce in maniera discreta nel contesto naturale e si pone in continua interazione con il visitatore, il quale ha la possibilità di ascoltare la propria musica e allo stesso tempo di condividerla.

La tubo diffusione avviene grazie a un sistema di amplificazione e di diffusione di onde sonore, che sfrutta principalmente le caratteristiche acustiche di materiali di risulta: i tubi corrugati in pvc. Interagire con il tubodiffusore è semplice: basta posizionare il proprio dispositivo elettronico sul totem centrale, riprodurre la musica preferita, e coprire con l’imbuto (amplificatore); la memoria sonora è amplificata e veicolata attraverso i tubi corrugati in modo da non compromettere l’ecosistema sonoro circostante; le ventose sospese (cuffie a padiglione) garantiscono l’ascolto e la condivisione.

Veronica Menegolo & Fabio Cortesi

Sesto san Giovanni, 1993. Calcinate, 1993. Vivono a Milano.
Human Refuge è un richiamo all’anatomia del corpo umano, precisamente alla gabbia toracica, costituita dalle vertebre toraciche, dallo sterno e dalle costole. Queste ultime adempiono al compito di protezione di alcuni degli organi più importanti, il cuore e i polmoni, e rimandano da sempre all’idea di creazione e generazione della vita. L’installazione evoca un susseguirsi di costole umane, sintetizzate in moduli quadrangolari, riprodotte in una dimensione tale da permettere al fruitore di entrarvi e di trovarvi rifugio e protezione. Infatti, attraversando questo “tunnel”, l’uomo percepisce una struttura dinamica conferita dalle rotazioni dei quadrati e vi riconosce inoltre la forma armonica del cerchio, da sempre capace di coinvolgerlo e di trasmettergli una sensazione di accoglienza, racchiudendolo in un luogo famigliare. Il fatto che l’installazione sembri nascere dal terreno e a sua volta si reintegri con lo stesso, ricorda il ciclo vitale degli esseri viventi e richiama il legame indistruttibile che esiste fra uomo e natura.

L’opera è realizzata in legno, materiale ecologico e riciclabile e parte integrante della natura.

Publink

Roberta Bruzzechesse, Maddalena Vantaggi e Maria Zanchi, classe 1981, Italia.

La Palafrutta é una scultura interattiva che facilita l’esperienza del “salire sull’albero”. È costruita attorno ad una pianta da frutto del parco e permette alle persone sia di raccogliere più agevolmente la frutta, sia consente a chiunque di “sperimentare” l’albero facilmente, permettendone un’esperienza da un punto di vista altrimenti negato.

Attraverso la Palafrutta l’azione del cogliere la frutta e del salire sull’albero, vengono recuperate per riscoprire un rapporto di vicinanza con la natura.

L’installazione, realizzata in legno e su misura, permette di accedere ad un insolito un punto di osservazione dello spazio e di avvicinare fisicamente le persone all’albero, abitandolo.

Davide Fadda

Ghilarza, Oristano 1989. Vive e lavora tra Sassari e Parma, Italia.
Endemismi Globulari L’installazione è composta da delle architetture modulari, esse sono progettate in maniera analitica,realizzate assemblando rami di alberi e corda vegetale.

All’interno di queste strutture sono presenti piante provenienti dall’ecosistema dell’Adda, con l’intento di enfatizzare l’importanza fondamentale dell’habitat generato da questo grande fiume. L’artista, dopo aver svolto una ricerca al riguardo, ha infatti scoperto la presenza di una notevole varietà di specie arbore locali. In Endenismi Globulari le strutture architettoniche sono innalzate da terra attraverso dei lunghi rami, si crea cosi una sorta di ideale altare per le piante presenti all’interno. Le specie vegetali assumo il ruolo di idoli naturali per un ipotetica civiltà che pone al centro di se stessa l’idea di Natura come risorsa intellettuale e quindi di ispirazione.

Federica Venier

Modena, 1981. Vive e lavora a Modena, Italia.
Iter Taraxacum La natura è maestra nell’insegnarci strategie creative nella ricerca dell’habitat e la pianta del tarassaco è un meraviglioso esempio del suo ingegno. Gli acheni, i suoi frutti, sono conformati in modo da essere trasportati dal vento in cerca dell’ambiente idoneo ai semi per rinascere.

L’opera vuole risvegliare, nella memoria di chi la osserva, un ricordo dell’infanzia. Ciascuno di noi da bambino si è divertito con i soffioni, magari esprimendo un desiderio: inconsciamente li stava aiutando nel loro viaggio per la rinascita, collaborando con la natura. Anche la scelta dei materiali fa parte di questa collaborazione, l’artista sceglie di usare legno di recupero, donandogli un’altra vita e riducendo al minimo l’impatto ambientale. Iter Taraxacum vuole essere un promemoria: si può contribuire e sostenere la natura invece che distruggerla e non dovremmo dimenticarcene crescendo.

Ilaria Giulia Mafessoni & Riccardo Lovatini

Melzo, 1986. Vive a Pozzuolo Martesana. Milano, 1982. Vive a Peschiera Borromeo, Italia.
Cocoon L’installazione, come l’energia cosmica, ha un movimento a spirale che consente la riscoperta di noi stessi attraverso il contatto con la natura, agevolando il processo di ri-generazione dell’ordine primordiale. Simbolo positivo ricorrente in molte antiche civiltà, la spirale è da sempre considerata espressione solare per eccellenza. E’ una geometria insita all’interno di molte forme di vita, dalla cellula all’intero cosmo e ciò permette di fare un’analogia tra microcosmo e macrocosmo.

Cocoon “protegge” dal mondo esterno, consente di concentrare l’attenzione su noi stessi e di puntare lo sguardo verso la natura e l’ambiente circostante. La paglia offre l’isolamento ideale per dare vita ad un istante di totale distacco: il suo profumo, che riconduce immediatamente alla terra e ai campi coltivati, conferisce un senso di calma e di rilassatezza; il suo aspetto rende il Cocoon un bozzolo accogliente e rassicurante.

Justin Tayler Tate

Canada, 1984. Vive e lavora a Helsinky, Finlandia.
Boardwalk Empire (Impero della passeggiata) è un lavoro che si nega allo spettatore. Si può cercare di camminare sulla passeggiata elevata, ma si è alienati da un facile accesso. L’opera è costruita per il flàneur, per chi è senza meta o per coloro che passeggiano lentamente per le strade della città… ma l’installazione non ha alcuna via di entrata o di uscita.

L’installazione prevede pertanto una situazione in cui, se si vuole percorrere questa nobile strada, si dovranno rompere le regole. Una volta infrante l’individuo è di nuovo costretto, ma questa volta da ciò che viene richiesto, il percorso, fino a quando l’individuo non ha ancora una volta negato la sua adesione alle norme sociali. L’opera evoca il vivere in una zona abitata in cui si è costretti dalla comprensione, dalla nostalgia e dalla realizzazione.

Emmanuele Panzarini

Padova, 1984. Vive e lavora a Vigodarzere, Italia.
Take your time In un mondo sempre più frenetico e caotico, l’individuo è continuo bersaglio di messaggi persistenti e assordanti. Il silenzio accompagna l’uomo a scoprirsi parte integrante del giusto equilibrio tra natura e vita per ritornare alle proprie radici e comprendere appieno la propria esistenza.

L’installazione vuole essere un percorso interiore che ogni visitatore potrà compiere interagendo con l’opera stessa. Essa infatti si compone di due elementi: il cammino – un percorso delimitato ai lati da due pareti di legna che si alzano man mano che il visitatore si avvicina – e il fulcro – dove il visitatore troverà al centro un blocco di legno posato a terra e un paio di cuffie antirumore.

Le persone, una alla volta, sono invitate a sedersi e a utilizzare le cuffie per potersi totalmente “isolare” dai rumori circostanti. Non essendoci alcuna visuale frontale che possa distrarre, se non un muro di legno, il visitatore potrà chiudere gli occhi e riappropriarsi del proprio tempo, un tempo più umano e naturale, concedendosi il “piacere” di riflettere e ascoltare in modo nuovo la natura.

Take Your Time nasce come una esperienza di ri-generazione, dove una persona non è semplicemente posta nella condizione di osservare un opera, ma viene coinvolta come elemento partecipe.

Parco Naturale dell'Isola Borromeo

Via B. Colognesi
Cassano d’Adda (MI) 20062 Italia
Tel. +39 0363366011 (Comune di Cassano d'Adda)
Tel. +39 029091229 (Parco Adda Nord)
info@ecoismi.org
www.ecoismi.org

Immagini correlate
  1. Cocoon - Ilaria Giulia Mafessoni - Riccardo Lovatini
  2. Sound mailbox - Lasha Makharadze
  3. Iter Taraxacum - Federica Venier
  4. Palafrutta – Publink
  5. Corridoio inclinato - Lee Brady
  6. Tavolo con Tavolo - Li Jiang