Il Comune di Morterone e l’Associazione Culturale Amici di Morterone presentano domenica 6 luglio 2014 alle ore 11 la mostra François Morellet Antonio Scaccabarozzi, che creerà un articolato dialogo tra opere di François Morellet ed Antonio Scaccabarozzi.

Il rapporto che si instaura tra le opere dei due artisti, realizzate tra la fine degli anni Sessanta ed i primi anni Settanta, mette in evidenza come in entrambe queste ricerche il nucleo fondamentale dell’indagine consista nell’entrare all’interno di un sistema predeterminato per decostruirlo. Nelle “trame” di François Morellet, infatti, la superficie pittorica diviene il luogo di una suddivisione geometrica applicata e sistematica, in cui l’intreccio di quadrati sulla superficie si definisce attraverso dinamiche di iterazione, sovrapposizione ed interferenza, ed è regolato da angoli predeterminati.

I lavori appartenenti al ciclo “Prevalenze”, realizzati dall’artista italiano durante gli anni Settanta e definiti dalla presenza di punti di grandezze diverse disposti secondo direttrici ortogonali all’interno dello spazio quadrato della tela, esplorano la tematica dell’ambiguità percettiva, intesa come atteggiamento mentale dell’osservatore ancor prima che come fenomeno della visione.

Gli elementi costitutivi delle opere di François Morellet ed Antonio Scaccabarozzi si muovono in direzione di una reiterata neutralità ed uniformità. I segni occupano la superficie, discostandosi da valenze soggettive o simboliche, per far riaffiorare l’essenzialità della materia prima, in un continuo scambio di presenze-assenze aperto a mutevoli possibilità di sviluppo, come appare anche nelle opere realizzate nel corso degli ultimi anni dai due artisti.

I lavori appartenenti al ciclo delle “Banchise” sono l’esito della volontà di Antonio Scaccabarozzi di sondare le possibilità di nuovi materiali e di mettere in relazione con lo spazio circostante l’opera stessa, costituita da fogli in polietilene di diversi colori sovrapposti e fissati insieme solo nel lato superiore, in modo da mantenere tutta la leggerezza vibratile caratteristica del materiale.

Anche François Morellet continua il proprio percorso di libertà decostruttiva e moltiplica l’ironico gioco di particellizzazione della strutturazione geometrica e della ricomposizione segnica. Nell’opera Desarcticulation n°1 l’artista francese moltiplica il numero delle tele, che si giustappongono e, talvolta, si sovrappongono ospitando linee ortogonali e curve che suggeriscono archetipi geometrici senza tuttavia esaurirne la reale presenza.

La mostra realizzata in questa occasione rientra nell’ambito delle iniziative Arte Natura Poesia. Interventi a Morterone, nata da una concezione dell’operare artistico come azione di conoscenza e non come alterità operativa prevaricante; in questo è fortemente legata al mondo della Natura Naturans, concezione poetico-filosofica originata proprio a Morterone - conca incontaminata situata ai piedi del Resegone, sul versante opposto a Lecco - e da numerosi anni al centro delle riflessioni di Carlo Invernizzi.

L’idea di presentare mostre d’arte contemporanea a Morterone è nata a metà degli anni Ottanta da un’idea di Epicarmo e Sostene Invernizzi che, con alcuni amici, volevano e vogliono far rivivere la comunità morteronese sulle proprie radici anche creativamente, abbellendone il territorio con opere d’arte per renderlo, nel rispetto della sua incontaminatezza, un autentico segnale poetico.

La mostra si collega idealmente e concretamente a quelle realizzate a Morterone nel 1988, nel 2006, nel 2010, nel 2012 e nel 2013 in cui furono presentate, tra le altre, opere installate all’aperto (tuttora presenti) di Gianni Asdrubali, Francesco Candeloro, Nicola Carrino, Lucilla Catania, Carlo Ciussi, Gianni Colombo, Igino Legnaghi, François Morellet, Pino Pinelli, Bruno Querci, Ulrich Rückriem, Nelio Sonego, Mauro Staccioli, Niele Toroni, David Tremlett, Grazia Varisco, Michel Verjux, Rudi Wach, e nella sala espositiva del Palazzo municipale opere di artisti italiani e stranieri che hanno sempre frequentato e amato il territorio e la comunità morteronese tra cui Rodolfo Aricò, Alan Charlton, Dadamaino, Riccardo De Marchi, Lesley Foxcroft, Mario Nigro, Günter Umberg, Elisabeth Vary.

“Opere d’arte all’aperto - come ha scritto Francesca Pola - immerse nella natura, sulle pareti degli edifici, disseminate tra le case del paese. Nell’esperire la realtà di Morterone è necessario tenere presente alcune caratteristiche che ne definiscono la specificità, anche e soprattutto nell’ambito del progetto pluriennale di costituire in questa cornice naturalistica e antropica una realtà permanente di dialogo epistemologico tra arte, poesia e natura”.

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