Dal 18 al 25 agosto 2014, l’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo esporrà una collezione di circa 30 opere, tra dipinti e sculture in vetro, nella suggestiva cornice del quattrocentesco Chiostro del Convento di San Bernardino da Siena, ad Amantea, Cosenza.

La mostra, intitolata Segno Pittura Scultura, offre un efficace sunto della produzione artistica più recente di Vigliaturo, spaziando all’interno di essa, sia in ambito scultoreo che pittorico, e presentando degli esempi di opere delle dimensioni più varie. Le sculture in vetro, che hanno reso famoso l’artista a livello internazionale, vanno dai 60 centimetri agli oltre 2 metri di altezza, ma tutte, indistintamente, portano in esse gli inconfondibili tratti sinuosi ed eleganti che fanno da cornice a una vera e propria esplosione di colori vibranti. La stessa vorticosa esuberanza cromatica riverbera sulle tele e sulle tavole a olio, in cui il pittore si tramuta in narratore di parabole contemporanee. Vero protagonista della mostra, come del resto dell’intera carriera artistica di Vigliaturo, è il segno. In esso si trova l’origine del procedimento creativo e la matrice che lo accompagna e guida in tutti i suoi stadi e le sue successive manifestazioni. In pittura a esso si aggiungono i colori vibranti, custodi, a loro volta, di altri interventi gestuali che arricchiscono il dipinto e la narrazione che esso ospita, donandogli uno spessore visivo ulteriore. La plasticità del segno di Vigliaturo trova nella scultura la sua naturale destinazione, sorprendendo per le infinite possibilità di traduzione tridimensionale che emanano da esso, sostenuto dalla ricerca e dalla sperimentazione costanti a cui l’artista sottopone il proprio procedimento creativo.

Le opere di Silvio Vigliaturo fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private a livello internazionale. Nel 2006, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) dedica 11 delle sue 30 sale a una collezione permanente di oltre 200 sue opere, tra dipinti, sculture e disegni. Nel 2011 è invitato a partecipa al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia. Nel 2013 prende parte alla mostra celebrativa dei 50 anni del movimento Studio Glass tenutasi all'Orlando Museum of Art, in Florida, che annovera i più importanti esponenti mondiali della scultura in vetro contemporanea.

Tutto, nell’arte di Silvio Vigliaturo, trova fonte e nutrimento nel segno. In esso si trova l’origine del procedimento creativo e la matrice che lo accompagna e guida in tutti i suoi stadi e le sue successive manifestazioni. Nell’originalità accanita dell’artista, il segno ha una perentorietà esemplare, fulminante.

Il segno traduce la necessità dell’artista di racchiudere le esperienze multiformi della vita in un perimetro visibile e condivisibile che faccia da limite a un racconto, a una parabola. Perché il disegno è, prima di tutto, una narrazione e, attraverso il gesto lungamente addestrato da cui scaturisce il segno, Vigliaturo si trasforma in narratore dalla voce e dalle intenzioni cristalline che, pur nella presenza persistente di simbolismi, non cede mai all’equivoco e all’ambiguità.

Il racconto, imbastito dal segno nella sua forma preliminare, ma già completa dal punto di vista narrativo, viene successivamente tradotto in pittura ed esplorato più in profondità, dando vita a opere dal forte accento teatrale, vere e proprie parabole contemporanee. Il segno continua a essere il vero protagonista, mai modificato dall’artista durante le fasi del procedimento pittorico. A esso si aggiungono i colori vibranti, anch’essi custodi di altri interventi gestuali che arricchiscono il dipinto e la narrazione che esso ospita, donandogli uno spessore visivo ulteriore. Il segno, giunti a questo stadio, svela la sua parte razionale capace di coordinare l’esuberanza cromatica fino a giungere al perfetto equilibrio tra figura e astrazione, dando vita a immagini che non appartengono a nessuna storia e a nessun tempo, pur essendo impregnate di memoria, e divenendo finalmente archetipi e miti in grado di saldare insieme l’antico e il presente.

La plasticità del segno di Vigliaturo trova nella scultura la sua naturale destinazione, sorprendendo per le infinite possibilità di traduzione tridimensionale che emanano da esso, sostenuto dalla ricerca e dalla sperimentazione costanti a cui l’artista sottopone il proprio procedimento creativo. Acciaio, vetro e ceramica sono i diversi accenti di un linguaggio espressivo sempre riconoscibile, addirittura inconfondibile. Le sue opere scultoree, figure di una narrazione mitica senza tempo, racchiudono e circoscrivono il vissuto con lo stesso segno caratteristico che si era prima tradotto in pittura, legando strette, l’una all’altra, le due forme espressive.

L’avvento del vetro, la sua riscoperta a inizio degli anni Novanta, non fa che confermare, oltre alla straordinaria golosità intellettuale e la ricchezza degli approvvigionamenti cultura e artistici, l’urgenza di una comunione quotidiana tra progettualità ed esecuzione. La dimensione della bottega artistica, fatta di scambio e interazione, fa da cornice ideale a una lavorazione ancestrale, lenta, in cui è fondamentale l’apporto di più mani che traducano sapientemente l’immagine dell’artista nella sua forma totemica. Vigliaturo veste i panni del maestro alchimista in grado di trasformare la materia e domare, nei suoi forni, la forza generatrice del fuoco, dando vita a sculture fluide, flessuose, lisce e trasparenti, in cui il magistrale uso del colore trova la sua esaltazione massima.

Le sculture monumentali sono la sintesi della ricerca e delle sperimentazioni dell’artista con materiali diversi. L’uso dell’acciaio come ossatura del vetro o della ceramica celebra ulteriormente la matrice segnica dell’arte di Vigliaturo, sviluppandone lo spessore del segno e rendendolo palpabile sostegno delle variopinte narrazioni. Le opere di Vigliaturo trovano la loro espressione più congeniale nello sviluppo in verticale, una ricerca del cielo e del divino di derivazione antica che sottende l’intera attività scultorea dell’artista. Nelle grandi dimensioni è ancora più percepibile l’essenza narrativa, allusiva e profondamente parabolica dell’arte di Vigliaturo. I monumenti, moltiplicando le dimensioni del segno e quindi del racconto che esso traduce simbolicamente, amplificano ed estendono la portata del messaggio che custodiscono ed esplicitano, fino a renderlo universale.

Chiostro del Convento di San Bernardino da Siena

Via San Bernardino
Amantea (CS) 87032 Italia
Tel. +39 320 1614900
info@silviovigliaturo.it
www.silviovigliaturo.it

Orari di apertura

Tutti i giorni dalle 8.00 alle 23.00

Immagini correlate
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