L’artista italo-americano Michael Gambino ricostruisce la geografia del mondo con le sue piccole farfalle di carta multicolore, simbolo del concatenamento dei fatti che avvengono sul nostro pianeta, della globalità delle dinamiche che li governano. Con i fiori, le farfalle sono una delle più belle creature della terra, simbolo di libertà, rappresentano l'aspirazione umana al volo.

Il tuo pennello sono farfalle leggerissime e delicate. Perché le farfalle sono l’ispirazione principale della tua arte?

Premetto che sono un amante della natura e degli animali in genere, e ho studiato chimica e biologia. Mi affascinano in particolare le creature piccole che possono sembrare insignificanti, ma che in realtà non lo sono, perché ogni creatura anche la più piccola è importante per l’ecosistema del pianeta. Le farfalle in particolare sono una delle creature più belle, ve ne sono tantissime specie differenti di tantissime combinazioni di colori, e quindi sono l’ideale per comporre i miei lavori. In più sono già delle opere d’arte, infatti decontestualizzate, le loro ali possono diventare delle opere astratte.

Cosa rappresentano le farfalle nel tuo immaginario e perché sono una costante nella tua ricerca e nelle tue opere?

Per me esse sono il simbolo del cambiamento e dei continui rinnovamenti di energia dell’universo, perché durante la loro vita vanno incontro a una metamorfosi. Le adopero infatti spesso per rappresentare simbolicamente le leggi della fisica e della chimica che governano l’universo, come la Teoria del caos (il cosiddetto Effetto farfalla), o la Legge di conservazione della materia (Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma). Le farfalle rappresentano anche l’anima (dal greco Psiche, termine che identifica l’anima ma anche la farfalla), sono delicate, quasi impalpabili e vanno incontro a dei cambiamenti come la nostra anima quando viene sottoposta a determinati eventi.

Le tue farfalle sono realizzate una a una con una meticolosa lavorazione. Come un mandala. Quanto tempo richiede la realizzazione di una tua opera?

E’ un lavoro abbastanza lungo, cerco di stare sempre attento all’equilibrio dell’opera perché, come in natura, tutto deve essere in equilibrio. Diciamo che la realizzazione è divisa in diverse fasi: dopo la ricerca del libro o della specie di farfalla vi è il ritaglio e la realizzazione vera e propria. Spesso ritaglio molte più farfalle di quante me ne servano per averne di scorta per la prossima opera, poi per la realizzazione dipende da opera a opera. I soggetti geografici richiedono più tempo, di sola esecuzione possono richiedere anche più di quindici giorni, un po’ meno quelle che si sviluppano da un libro.

Puoi raccontare il tuo metodo di lavoro e anche la tua filosofia?

Come ho detto prima devo innanzitutto ritagliare le farfalle, poi passo alla spillatura, cioè sistemo su del polistirolo le farfalle che ho scelto per comporre l’opera e le spillo, in modo da averle tutte pronte (o quasi perché non bastano mai) quando realizzo l’immagine. Se a un certo punto mi rendo conto che l’opera non mi convince mi fermo e lascio passare un po’ di tempo, anche perché è faticoso per la vista. Certe volte scelgo le farfalle in base al loro colore, in modo da abbinare le varie sfumature. Altre volte, nel caso dei soggetti geografici, le scelgo in base al luogo di provenienza in modo da realizzare un continente, uno stato o una regione con le farfalle autoctone di quell’area. Altre volte invece le scelgo in base al nome della specie, per creare dei giochi di parole nel titolo dell’ opera.

Le vernici fluorescenti aggiungono “vita” alle tue farfalle ? Hai scelto questo tipo di vernici per ottenere questo effetto? Per aggiungere pathos e sorpresa al le tue opere?

Sì, la fluorescenza e la fosforescenza rappresentano appunto quell’energia che è contenuta in ogni essere vivente. E’ l’energia vitale della natura, mai statica ma sempre in movimento, che serve per alimentare le trasformazioni dei cicli biologici, come la metamorfosi del bruco in farfalla. In questo modo l’opera è godibile anche al buio e diventa un’altra cosa, una sorta di confronto fra il pieno (visibile di giorno) e il vuoto (visibile di notte).

Farfalle, libri antichi, pesci e contenuti sorprendenti pervadono il tuo lavoro. Puoi spiegare questa fascinazione?

Mi affascinano le domande, e i misteri dell’universo e della natura. Quanta energia può contenere una farfalla per cambiare completamente il suo aspetto? E quanta ne può contenere un pesce abissale per emettere luce propria? Quanto è vasto l’universo? Può veramente essere infinito? La natura è la mia più grande fonte di ispirazione, io considero le creature viventi come delle opere d’arte, e la natura come la più grande artista mai esistita. Mi affascina molto il passato, il futuro e l’evoluzione. Certe volte non si pensa a cosa esisteva prima di noi, ma io trovo interessantissima la storia del nostro passato, o del passato della terra, o dell’universo. Mi piace pensare a come sarà il nostro futuro, o se ci sarà un futuro per noi. Mi affascina tutto ciò che contiene delle risposte e i libri sono degli scrigni colmi di risposte.

Quanto il tuo background ti ha aiutato a trovare il tuo stile personale?

Tra le mie ispirazioni, oltre alla natura, vi sono le opere di Paul Villinsky, Carlos Amorales e Sandy Skoglund. Le Wunderkammer, e le collezioni entomologiche dei musei, anche se presentano un bagaglio di opere completamente differenti dalle mie, mi sono state di aiuto per la creazione di lavori che riescano a meravigliare, come un tempo facevano le scoperte di nuove creature sconosciute alla scienza. Mentre le opere di Riusuke Fukahori e Keng Lye mi hanno aiutato a sviluppare l’attenzione per quegli equilibri naturali che nei miei lavori assumono delle connotazioni quasi orientali.

Dopo la presentazione alla Galleria Colossi Arte Contemporanea di Brescia ad Arte Fiera a Bologna, hai in programma nuove mostre?

Al momento sto lavorando a un progetto per un'importante mostra, ho alcune proposte da valutare tra Istanbul, Roma e Parigi.