contemporary locus – luoghi riscoperti dall’arte contemporanea – presenta un nuovo progetto espositivo all’interno del Monastero del Carmine, uno dei più antichi e segreti di Bergamo. Per la prima volta il monastero sarà, da maggio a ottobre 2015, il centro di manifestazioni artistiche, teatrali, cinematografiche e musicali promosse e coordinate dal TTB, Teatro Tascabile di Bergamo

contemporary locus in questi anni ha svelato al pubblico, attraverso il lavoro di artisti contemporanei, luoghi nascosti e dimenticati della città di Bergamo. Per questo motivo l’associazione è stata chiamata a realizzare un progetto site specific per il Monastero, fondato nel XV secolo, quindi dismesso e nascosto a partire dal ‘900.

contemporary locus 8, a cura di Paola Tognon, invita in questo caso tre artisti internazionali, Evgeny Antufiev (Kyzyl, 1986), Etienne Chambaud (Mulhouse, 1980), Berlinde De Bruyckere (Gent, 1964). insieme a una “scultura sociale”, l’Atelier dell’Errore, progetto artistico relazionale al servizio della Neuropsichiatria Infantile dove da 13 anni si disegnano sempre e solo animali.

Il luogo, la sua storia, così come la concomitanza con la riflessione aperta dai temi dell’Expo, hanno suggerito un tema specifico per questo ottavo progetto: la relazione tra uomini e animali, attraverso il punto di vista dell’arte. Il percorso espositivo nasce dalla selezione di opere che, nell’esprimere contraddizioni e fantasmi, raffigurazioni antropomorfiche, artefatti e manufatti, pongono interrogativi che riposizionano criticamente il concetto di appartenenza e differenza.

Spiega la curatrice Paola Tognon: “Il punto di vista è quello che precede e coinvolge il concetto di addomesticamento e di acculturazione – sensibile quindi al possibile scambio di ruolo tra prede e cacciatori – quasi a sottolineare la fragilità del confine fra umano e animale, tra umanità e animalità. Il riferimento all’animale fantastico così come all’animale che mantiene la sua natura selvatica, è inteso per la specie umana come proiezione di inquietudini e desideri, ma anche di rivolte e aggressioni verso ciò che è difficile o impossibile comprendere, accettare o subire. Proiezioni che sono di volta in volta utili a legittimare la differenza dentro un processo di discriminazione tra l’uomo e ‘l’altro’ o che, all’opposto, sono capaci di destabilizzare lo statuto di diversità, sul presupposto della mutevolezza di ruolo tra cacciatore e preda.”

La mostra si sviluppa nei due ampi saloni situati al primo piano del Convento e mai aperti al pubblico.

All’ingresso, nel primo braccio dello spazio espositivo, è allestita l’opera di Etienne Chambaud, Contre-­‐Dépouille (Undercut, 2012), un distanziatore museale realizzato con la pelle rivoltata di un pitone: una corda che propone al visitatore una riflessione ancor prima di superare la soglia espositiva. Lo stesso spazio accoglie poi un’opera di Evgeny Antufiev, (Untitled, 2013), efficace costruzione e rappresentazione di uno scambio attivo e consapevole tra storia e immaginazione, tra antropologia e memoria. In fondo alla sala, contrapposte alla grande apertura sul paesaggio, due opere storiche di Berlinde De Bruyckere (Animal e Z. T., 2003), monito di una trasformazione dolente e mai conclusa del corpo umano.

Nel secondo salone, perpendicolare al primo, si colloca l’Atelier dell’Errore, da sempre impegnato a rappresentare animali fantastici. L’Atelier si relaziona con lo spazio attraverso alcuni grandi disegni e un video inedito, realizzato per questa occasione. Si tratta di animali antropofagi che, come i segni e i gesti legati alla loro creazione mentale e visuale, sono da oltre 12 anni i soggetti privilegiati del lavoro dell’Atelier.

Evgeny Antufiev. Nato nel 1986 a Kyzyl, Repubblica di Tuva (Russia), vive e lavora tra Tuva e Mosca. Ha studiato all’Institute of Contemporary Art (ICA) dal 2008. Nel 2009 ha vinto il Kandinsky Award nella categoria “Young Artist. Project of the Year”. Tra le mostre personali: Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials, MAMM -­‐ Multimedia Art Museum, Moscow (Mosca) 2014 -­‐ Collezione Maramotti, Reggio Emilia, 2013; Material Research: Absorption, REGINA Gallery, Mosca, 2012, Shining (con Ivan Oyuon), Gallery White, Mosca, 2011, Bones, Gallery White, Mosca, 2010, Wings of horror, Navicula Artis gallery, San Pietroburgo, 2010, Myths of My Childhood, Globus Gallery, Loft Project ETAGI, San Pietroburgo, 2009, Objects of Protection, “Start” space at Winzavod Center for Contemporary Art, Mosca, 2008. Tra le mostre collettive Ostalgia, New Museum, New York, 2011 Needle work, Proun Gallery, Mosca, 2009.

Etienne Chambaud. Nato nel 1980 a Mulhouse, in Francia, vive e lavora a Parigi. Il suo lavoro è una riflessione sulla natura dell’opera d’arte, sulle sue relazioni con le altre opere, sui contesti e le ragioni dell’apparizione degli oggetti, sul modo in cui li si utilizza e li si carica di significati. Tra le più recenti mostre personali: Counter History of Separation, Museo de Arte Carrillo Gil, Mexico City, 2014, The Naked Parrot, Labor, Mexico City, 2013, Undercuts, Galerie Bugada & Cargnel, Paris, 2012, The Enchored Separation, Art Unlimited, Basel, 2011. Tra le collettive After dark, Mamco, Geneva, 2015 e nel 2014: Anthropocène Monument, Les Abattoirs, Toulouse, Dort wo unsere Sprache endet, komme ich jeden Tag vorbei, Kulturzentrum bei den Minoriten, Graz, Poltergeist, Les esprits frappeurs, Théâtredes Amandiers, Nanterre, The Go-­‐Between, a selectionof emerging international artists from the Ernesto Esposito collection, Sprovieri, London -­‐ Museo di Capodimonte, Napoli, Une Histoire. Art, architecture et design des années 1980 à nos jours, Musée national d'art moderne Centre Pompidou, Paris.

Berlinde De Bruyckere. Nata nel 1964 a Gent, in Belgio, dove vive e lavora. Tra le mostre personali più recenti: Berlinde De Bruyckere, SMAK, Gent, Belgium, 2014, Berlinde De Bruyckere, Gemeente Museum Den Haag, The Hague, Holland, 2014, San Sebastian, Rubenshuis, Antwerp, Belgium, Berlinde De Bruyckere, Kunsthaus Graz, Austria, 2013 Kreupelhout, Belgian Pavillion, 55th Venice Biennial, 2013. Tra le collettive: Berlinde De Bruyckere – Philippe Vandenberg, Innocence is precisely, never to void the worst, Maison Rouge, Paris, France, 2014, Through the Looking Glass, ME Collectors Room, Berlin, Germany, 2012, De Nieuwe Gouden Eeuw – The NewGolden Age, Monastery of Bornem, Belgium, 2012, Human Capsules. Eight Female Artists from the Ursula Hauser Collection, Lokremise, St.Gall, Switzerland, 2012, Memories of the Future, The Olbricht Collection,La Maison Rouge, Paris, France, 2011, Zwei Sammler. Thomas Olbricht und Harald Falckenberg, Deichtorhallen Hamburg, Hamburg, Germany, 2011,Collection Antoine de Galbert, Musée des Beaux-­‐Arts de Lyon, Lyons, France, 2011 Tra. Edge of Becoming, Palazzo Fortuny, Venezia, 2011, Venetian and Flemish Masters, Bozar, Brussels, Belgium, 2011, Flemish Masters, That’s Life, Andrea Rosen Gallery, New York, 2011, Shape of things to come, Saatchi Gallery, London, 2011.

Atelier dell’Errore. Il progetto di Luca Santiago Mora, Atelier dell’Errore, nasce nel 2002 al servizio della Neuropsichiatria Infantile dell’AUSL di Reggio Emilia. L'Atelier è un ambiente strutturato in cui ragazzi dai 10 ai 18 anni (affetti da ritardi più o meno gravi, disturbi di apprendimento, personalità attenzione) lavorano in piccoli gruppi. Da 13 anni in Atelier si disegnano sempre e solo animali. Animali che nessuno ha visto mai, animali che, contrariamente all’aspetto spesso feroce e aggressivo, si fanno docili e con infinita pazienza assumono sulle loro spalle molte proiezioni delle problematicità di questi ragazzi, portandole lontano, almeno per un po’.

Nato come sostegno all’attività clinica territoriale, Atelier dell'Errore si è da subito proposto come progetto artistico e si è sviluppato e definito come scultura sociale. In questa veste, nel 2007, ha esordito come ospite istituzionale di Art-­‐Verona. Da allora sono state numerose le esposizioni e presentazioni del progetto in Italia e all’estero. Fra queste, l’installazione site specific permanente per Humanitas Gavazzeni a Bergamo nel 2010, la presentazione nel Padiglione Spagnolo di Dora Garcia alla Biennale Arte di Venezia nel 2011, l’installazione in San Stae a Venezia per il Festival dei Matti nel 2012 e la recente vittoria al concorso internazionale Euward 6 di Monaco nel 2014, accompagnata da un’esposizione e una specifica pubblicazione. Dal 18 giugno al 15 settembre 2015 la mostra Uomini come cibo, promossa da Max Mara in collaborazione con Collezione Maramotti, presenta a Milano (Via Monte di Pietà, 23) quaranta opere realizzate dai ragazzi dell’Atelier dell’Errore.

Accanto ai progetti espositivi, soprattutto di disegni su carta, l’Atelier dell’Errore come scultura sociale ha realizzato anche una rilevante produzione filmica e un’ampia produzione editoriale costruita su monografie e cataloghi.

Dal 2011 si è costituita Atelier dell’Errore ONLUS, con il mandato di promuovere il lavoro svolto a Reggio Emilia e riproporne l’esperienza in altre realtà italiane. Dal gennaio 2013 è stato inaugurato Atelier dell’Errore in Museo al servizio della Neuropsichiatra infantile dell'ASL di Bergamo: ospitato all’interno del Museo di Scienze Naturali, si realizza in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo e il Museo E. Caffi. Nel 2015 è nato Atelier dell’Errore BIG, un’alta scuola di specializzazione e formazione lavoro nell’ambito delle arti visive, dedicata ai ragazzi che hanno frequentato l’Atelier e che, compiendo i 18 anni, non avrebbero più possibilità di proseguire l’attività e di coltivare il loro talento. L’Atelier dell’Errore BIG ha il suo laboratorio permanente all’interno della Collezione Maramotti a Reggio Emilia e si autofinanzia con progetti su commissione legati al mondo delle arti visive, dell’immagine e dell’editoria.