Se siete appassionati di arte e avete anche un forte interesse per la moda, non perdetevi a Milano la prima personale italiana di David Seidner: uno dei massimi esponenti della fotografia di moda degli anni ’80 e ’90. In occasione dei 25 anni di 10 Corso Como, la Galleria Sozzani festeggia con uno degli artisti più poliedrici e camaleontici del panorama internazionale. Un corpus di cinquanta fotografie, provenienti dall’International Center of Photography di New York, catturerà subito la vostra attenzione, lasciandovi immergere in un mondo incantato, che oscilla in sottile equilibrio tra il ritratto, l’arte e la moda.

Non sono esposte solo semplici fotografie, bensì delle vere e proprie opere d’arte, frutto di una ricerca attenta e meticolosa. Come in una vera e propria Wunderkammer, ogni scatto di Seidner cela sapientemente citazioni della scultura classica greca, della ritrattistica ottocentesca e della pittura spagnola. Ogni singola fotografia si spinge al di là di una semplice esperienza sensoriale, rappresentando ciò che va oltre l’apparenza fisica della realtà, mostrando il suo lato metafisico ed enigmatico. All’interno della galleria, potrete subito notare come il profumo dei dipinti ad olio del pittore statunitense John Singer Sargent viene rievocato da Seidner nei suoi scatti di aristocratici inglesi e americani, ritratti in sontuosi costumi dei loro antenati; mentre il neoclassicismo della bellezza ideale del pittore Jean Auguste Dominique Ingres si riconosce subito nello scatto di un panneggio o nella piega di un tessuto: “ciò che più mi interessa è evocare lo spirito della pittura attraverso la piega di un tessuto, la posizione di una mano, la qualità della luce sulla pelle”.

Frammenti di specchio, collage, esposizioni multiple, sovrapposizioni, manipolazione diretta delle stampe, sono solo alcune delle tecniche da lui sapientemente utilizzate e unite con le caratteristiche convenzionali dei dipinti dell’Ottocento: “usare il chiaroscuro è un modo per frammentare l’immagine senza doverla decomporre fisicamente”. La decomposizione dell’immagine che egli realizza attraverso la tecnica del chiaroscuro o mediante varie sovrapposizioni rievoca anche un decostruttivismo architettonico, dove una geometria instabile e un’assenza di canoni estetici tradizionali sostituisce l’equilibrio ordinatore: “Lavoro sui ritratti dal 1977. Ho attraversato l’intero lessico barocco, decostruendo il ritratto, frammentando i corpi e facendo esposizioni multiple. Sono finalmente giunto vicino a qualcosa che ancora invocava un frammento”.

Lo stile di David Seidner ha influenzato la fotografia di moda per un intero decennio e tutte le principali riviste di moda, Vogue, Harper’s Bazaar, Harper’s & Queen, The New York Time Magazine, Vanity Fair, hanno documentato la sua arte. Le sue opere sono state esposte in varie istituzioni museali tra cui la National Portrait Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Whitney Museum di New York. Nonostante la sua scomparsa prematura, avvenuta a quarantadue anni, il suo stile inconfondibile e i suoi scatti sono oggi riconosciuti e mostrati in tutto il mondo.