All’inizio degli anni Ottanta, i fratelli Benetton, Luciano, con Giuliana, Gilberto e Carlo, danno vita alla Fondazione che porta il loro nome e, nel 1987, chiamano a raccolta un gruppo di studiosi e intellettuali come Domenico Luciani, Tobia Scarpa e Gaetano Cozzi, per costruire un istituto culturale del tutto inedito.

Ora, nel trentennale della sua storia, la Fondazione Benetton Studi Ricerche, nel cuore storico di Treviso con la sede nei palazzi Bomben e Caotorta, ha mantenuto la premessa originale e si ripresenta viva e attuale. L’intensa attività mai interrotta e sempre in crescita, sviluppata su vari fronti, è radicata nella terra veneta, ma si affaccia sul mondo e il gruppo di lavoro iniziale nel tempo si è moltiplicato operando in tre macro aree come il Paesaggio e lo studio dei luoghi, la storia e la civiltà del Gioco e i Beni culturali. Un lavoro di ricerca capillare e approfondita che si avvale di un centro documentazione ricco di oltre 70 mila volumi, 10 mila cartografie, 50 mila fotografie e una produzione editoriale che dal 1993 ha pubblicato oltre un centinaio di titoli.

Incontro Marco Tamaro, direttore della Fondazione dal 2009, che definisce il 2017 un anno che ne vale trenta e riassume la valenza delle tre grandi aree.

Io dico di solito che abbiamo tre gambe. Quella più storica con gli studi di ricerca sul Paesaggio, iniziata nel 1987 quando ancora tanti rimanevano ancorati allo stile crociano d’inizio secolo con le grandi bellezze naturali. Noi, invece in questi luoghi abbiamo partecipato alla discussione che ha portato all’adozione della Convenzione Europea del Paesaggio. La storia del gioco, la seconda gamba, apparentemente stravagante, nasce in realtà da uno dei padri nobili della Fondazione, il professor Gaetano Cozzi, grande storico del diritto veneziano che, a metà degli anni '90, ebbe l’intuizione del gioco, assunto come ambito di ricerca scientifica. La terza gamba in realtà è un contenitore strutturato e chiamato Beni culturali, nel quale trovano casa esposizioni come quella in corso, dal titolo La geografia serve a fare la guerra?Representation of human beings. Mappe e arte in mostra che, per la prima volta, sancisce una collaborazione tra la Fondazione e Fabrica (allestita fino al 12 marzo 2017, in Fondazione a Treviso), il programma e la ricerca sulla musica antica, nato dal lascito testamentario del professor Cozzi e tutta la nostra attività collegate alla scuola e alle iniziative di promozione e divulgazione della cultura.

Ma quanto è conosciuta in campo internazionale la vasta progettualità della Fondazione?

Con il nostro Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino abbiamo già girato il mondo, siamo arrivati alla XXVIII° edizione e abbiamo premiato tra gli altri, un monastero copto in Egitto e un giardino in Brasile. Nel 2016 è stata la volta di Le foreste dei meli selvatici del Tien Shan in Kazakistan. Questo premio è quello che più ci connota dal punto di vista dell’internazionalizzazione. Noi giochiamo con i piedi ben piantati a Treviso ma la testa è in realtà a livello globale. Non potrebbe essere altrimenti con un presidente come Luciano Benetton che non pecca certo di provincialismo.

Quali sono le innumerevoli iniziative di approfondimento previste per il 2017 e articolate in tutti i campi connessi alla cultura?

Con la mostra sulla Geografia abbiamo fatto uno sforzo per cercare di declinare per un pubblico curioso e con voglia di approfondimento gli esiti della ricerca su temi di grande attualità. Ci sarà il Premio Internazionale Carlo Scarpa con la sua esposizione documentaria che riserverà delle sorprese, in autunno organizzeremo tre momenti di approfondimento per i tre ambiti di attività per festeggiare il trentennale della formazione (1987-2017) e, a novembre, ci sarà una mostra dedicata al gioco del Lotto e una riflessione sul gioco d’azzardo e sui suoi rapporti con l’economia.

La Fondazione punta molto alla formazione dei giovani?

Fa parte della nostra anima divulgativa. Ci rivolgiamo al pubblico generalista ma investiamo moltissimo nella scuola perché crediamo che sia importante offrire una sponda alla formazione per integrare l’offerta scolastica. Con il progetto dedicato all’Articolo 9 della Costituzione italiana, abbiamo intercettato più di 50mila ragazzi, tutti coinvolti sui vari aspetti che si ritrovano all’interno dell’Articolo 9. Un articolo che potrebbe essere lo statuto della Fondazione e che recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, un articolo visionario messo tra i dodici capisaldi della nostra Costituzione. Le mostre che organizziamo hanno una notevole componente didattica e troviamo una grande rispondenza da parte dei ragazzi e grandissimo interesse da parte del corpo insegnante. Lo facciamo anche con la musica a tutti i livelli.

A gennaio infatti ha preso il via la quarta edizione del progetto Musica antica in Casa Cozzi organizzato dalla Fondazione e da almamusica433 con la direzione artistica del maestro Stefano Trevisi che propone fino a giugno un programma di concerti, incontri di approfondimento, masterclass e attività per le scuole e un laboratorio di Canto e musica medievale finalizzato a un’inedita produzione musicale. Tra i progetti speciali invece spicca Imago Mundi, la raccolta da tutti i paesi del mondo di tele di piccolo formato, promossa da Luciano Benetton e tra le attività di cura dei patrimoni storici, rientra l’attuale restauro della chiesa di San Teonisto a Treviso. Ma, sui temi del restauro e della valorizzazione della città di Treviso, centrale è il progetto di ricerca Treviso Urbs Picta, avviato alla fine del 2012 per l’identificazione e lo studio iconografico e stilistico delle facciate di case ed edifici affrescati e decorati all’interno della cinta muraria nel corso dei secoli. Una riscoperta artistica e storica riportata alla luce che già si rivela nel recente restauro conservativo degli affreschi realizzati da Lodewijk Toeput/Ludovico Pozzoserrato (1550-1605) sulla facciata di palazzo Zignoli a pochi metri da Piazza dei Signori. E una piccola mostra (fino al 2 aprile) e il quaderno Allegorie e colori: il restauro degli affreschi di Pozzoserrato sulla facciata di palazzo Zignoli a Treviso sono la prima anticipazione del volume in preparazione che darà conto della ricerca condotta dalla Fondazione Benetton sul tema Urbs Picta.