Montoro12 Contemporary Art è orgogliosa di presentare, per la prima volta in Italia, In The Future, They Ate From the Finest Porcelain, mostra personale dell’artista Palestinese Larissa Sansour. Il progetto è composto da un video, da una serie di foto, da due sculture (Archeology in Absentia) e da una installazione in porcellana.

Il video In the Future, They Ate From the Finest Porcelain, si pone a metà strada tra fantascienza, archeologia e politica. Combinando figure reali e immagini generate al computer il video esplora il ruolo che il mito riveste nella storia, nei fatti reali e nell’identità nazionale. Un gruppo di resistenza sotterra degli elaborati manufatti in porcellana, suggerendo che appartengano ad una civiltà totalmente inventata. Il loro scopo è quello di influenzare la storia e di dare sostegno a rivendicazioni future sulle loro terre che stanno scomparendo. Una volta portate alla luce, queste stoviglie riveleranno l'esistenza di questo popolo inventato. Con la messa in atto di un mito a se stante, il loro lavoro diventa un intervento storico - di fatto la creazione di una nazione.

Il film prende la forma di un saggio video romanzato. Una voce fuori campo, basata sul colloquio tra uno psichiatra e il leader femminile del gruppo di resistenza, rivela la filosofia e le idee dietro le azioni del gruppo. I pensieri del leader sul mito e la finzione come generatori di fatti, la storia e il documentario si traducono in immagini poetiche e fantascientifiche. Con il procedere del film, si alternano il racconto e le immagini tra il teorico e il personale. La sorella gemella del defunto leader della resistenza prende un ruolo cruciale mano a mano che la storia porta lo spettatore sempre più profondamente nel subconscio del leader della resistenza.

Archeology in Absentia (2016) è rappresentato da due piccole sculture in bronzo che ricordano vecchie bombe nucleari, ma allo stesso tempo delle preziose uova Fabergé. All’interno della scultura c’è un disco di metallo con riportate delle coordinate gps, relative a luoghi in Palestina dove l’artista ha sotterrato dei piatti di porcellana con l’immagine dell’iconica keffiyeh.

Larissa Sansour (1973, East Jerusalem, Palestina), ha studiato Fine Arts a Londra, New York e Copenhagen. Il suo lavoro è interdisciplinare, inserito nel dialogo politico corrente e utilizza film, fotografia, scultura e installazione. Centrale per il suo lavoro è il mix tra realtà e finzione.

Le mostre personali più recenti comprendono the Mosaic Rooms, Londra, New Art Exchange, Nottingham, UK, Nikolaj Kunsthal, Copenhagen, Danimarca, Turku Art Museum in Finlandia, Wolverhampton Art Gallery in UK, Photographic Center in Copenhagen, Kulturhuset in Stockholm, Lawrie Shabibi a Dubai, e DEPO ad Istanbul.

Larissa Sansour ha partecipato alle biennali di Istanbul, Yinchuan, Busan e Liverpool.

Ha esposto I suoi lavori in location quali la Tate Modern, Londra; Centre Pompidou, Parigi; LOOP, Seoul; Al Hoash, Jerusalem; Queen Sofia Museum, Madrid; Centre for Photography, Sydney; Cornerhouse, Manchester; Townhouse, Cairo; Maraya Arts Centre, Sharjah, UAE; Empty Quarter, Dubai; Galerie Nationale de Jeu de Paume, Parigi; Iniva, Londra; Institut du Monde Arabe, Parigi; Third Guangzhou Triennial, Guangzhou , Cina; Louisiana Museum of Contemporary Art, Danimarca; House of World Cultures, Berlino e MOCA, Hiroshima.

Larissa Sansour vive e lavora a Londra.