Sensuali, potenti, provocatorie, sofisticate, misteriose, nude o vestite, sono le donne di Helmut Newton, dotate di un evidente erotismo, immortalate in stanze di hotel, ville lussuose, piscine, strade deserte. Sono questi i suoi modelli femminili, in cui seduzione e libertà si fondono in un’unica essenza e sono espresse allo stato puro.

Donne indipendenti, forti, padrone di se stesse e del proprio corpo. Il PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, fino al 25 giugno 2017, ospita la mostra Helmut Newton. Fotografie. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes, a cura di Matthias Harder e Denis Curti. Per la prima volta a Napoli è possibile ammirare oltre duecento foto del grande fotografo tedesco (naturalizzato australiano) del Novecento. Una mostra nata nel 2011 per volontà di June Newton, vedova del fotografo e presidente della Helmut Newton Foundation, che raccoglie le immagini dei primi tre libri di Newton pubblicati tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.

L’allestimento si articola quindi in tre sezioni. White Women: si tratta del primo libro monografico del 1976 che riceve immediatamente il famoso Kodak Photo Book Award. La pubblicazione è composta da 84 immagini a colori e in bianco e nero in cui per la prima volta il nudo e l’erotismo entrano nel mondo della moda. Sono palesi i rimandi alla storia dell’arte, come ad esempio la Maya desnuda e la Maya vestida di Goya del Museo del Prado di Madrid.

Sleepless Nights: del 1978 è un libro che raccoglie sì donne, ma in un ruolo differente. Si passa in questo caso da foto di moda a ritratti, e da ritratti a reportage di scena del crimine. Le modelle seminude indossano corsetti ortopedici o sono bardate in selle in cuoio, fotografate fuori dal suo studio e quasi sempre in atteggiamenti sensuali e provocanti.

Terzo e ultimo libro è Big Nudes: pubblicato nel 1981 consacra Newton a protagonista della fotografia del secondo Novecento attraverso una nuova dimensione, le gigantografie che conquistano gli spazi nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo.

Il percorso espositivo ripercorre ogni aspetto della carriera di questo grande fotografo di moda e noto provocatore, il quale affermava «L’arte della fotografia vuol dire desiderio di scoprire, voglia di emozionare, gusto di catturare». Un focus mirato dunque sulla sua rilevante personalità, in questa occasione ampiamente analizzata, affinché il pubblico possa cogliere totalmente il suo lavoro. La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita da Marsilio.