M77 Gallery è lieta di presentare “Planetarium”, il nuovo progetto dell’artista Flavio de Marco (Lecce, 1975). De Marco, da sempre sensibile al tema della rappresentazione dello spazio, promuove una nuova indagine sul linguaggio pittorico a partire dal paesaggio extraterrestre, per arrivare infine ad una rappresentazione della realtà in cui la pittura figurativa si mescola a elementi astratti. Il progetto si genera a partire dal registro cromatico appartenente ai sette pianeti del sistema solare (esclusa la Terra, indagata nel precedente progetto “Stella”): protagonisti sono Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno.

Con “Planetarium”Flavio de Marco si addentra nell’inesplorato extraterrestre, per poi approdare nuovamente nella dimensione dell’ignoto domestico: i pianeti rappresentano il punto di partenza di un viaggio che conduce l’artista dallo spazio siderale al proprio quotidiano, affiancando paesaggi alieni a nature morte monocrome provenienti dal suo atelier per spingersi infine all’esplorazione del proprio corpo e di quello altrui con una serie di ritratti realizzati attraverso una rilettura di celebri autoritratti di artisti del passato, da Tiziano a Malevich. L’allestimento conduce il visitatore lungo i due piani della galleria in un percorso che vede i pianeti allinearsi l’uno dopo l’altro su ogni singolo muro come nella propria orbita. Al piano terra il visitatore potrà viaggiare su Mercurio, Venere, Marte e Giove, dal registro più astratto, mentre al piano superiore Saturno, Urano e Nettuno sono i testimoni di una ritrovata figurazione. L’intera mostra è un contrappunto di iconografie, tecniche, materiali e dimensioni che rispecchiano le diverse fasi di ricerca dell’artista.

“Planetarium” disegna un percorso intenso, registrando l’evoluzione della poetica dell’artista e portando con sé i segni delle varie trasformazioni che de Marco ha vissuto in fase di realizzazione. La mostra raccoglie i frutti di un lavoro avviato dall’artista nel 2014, dopo l’esperienza del progetto espositivo “Stella” presso la GNAM di Roma, che indagava la rappresentazione del paesaggio terrestre attraverso la raffigurazione di un’isola immaginaria. Rispetto a “Stella”, l’artista elimina la necessità di un modello concreto su cui basarsi e concepisce una nuova serie di opere nate principalmente nel suo immaginario.

L’arte di Flavio de Marco si interroga sulla percezione del mondo individuando nello schermo del computer il mezzo conoscitivo oramai imprescindibile attraverso cui entrare in contatto con la realtà, l’orizzonte entro il quale muovere la sua indagine sulla dimensione dello spazio umano. Lo schermo, privato di icone e scritte, diventa in questo modo paesaggio, allo stesso tempo cornice e soggetto dei suoi lavori, in cui lo spazio virtuale del computer si trasforma in una superficie fisica e tangibile.