Silvia Menicagli
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Silvia Menicagli

La mia parola d'ordine è dominare il caos. Non credo nella astrologia ma devo ricredermi su alcune caratteristiche che il segno zodiacale ha indotto nel mio carattere. Colpita in pieno dal quel segno bifronte, che ti fa muovere in una direzione mentre elabori l'opportunità di percorrere l'altra nello stesso momento; che ti fa trovare verità anche nell'errore ed errori nelle verità; che ti tormenta di una inquietudine immotivata e che trova nell'applicazione verso le arti, lo studio e la ricerca la cura all'assoluto sconforto latente.

Cresciuta tra le pagine di Edgar Alla Poe e prigioniera di quella mano sinistra che mi conduce nella vita che è l'espressione evidente di quel caos di connessioni tra i due emisferi cerebrali che si crea nelle persone come me, mancine o sinistre.

Costantemente nel dubbio di essere adeguata mi sono sempre messa in gioco per misurarmi e devo dire che ho avuto piacevoli sorprese, nell'ambito della biologia, della pittura, dell'arte floreale, della scrittura e nel condurre battaglie culturali.

Cresciuta con il piccolo chimico, la tavolozza e i giornalini Miao passavo le giornate elaborando. Da grande sono diventata biologa ed ho fatto anni di ricerca nell'Istituto di Mutagenesi e Differenziamento del C.N.R. di Pisa dando corda a quella curiosità di conoscere, comprendere e traslare che la ricerca di base ti offre copiosa e che a volte ti sorprende quando ti consente di scoprire parte del linguaggio che regola la vita. Ho trovato qualcosa ed ho pubblicato parecchio.

Successivamente mamma a tempo pieno, ma con un occhio sempre verso lo studio e la ricerca. Impegno inversamente proporzionale al normale accudimento di una prole in crescita, diretta verso una sempre maggiore autonomia.

Curiosa di conoscere la storia della città in cui vivo, di imparare l'arte floreale che mi ha portato al conseguimento di tre diplomi, di dedicarmi alla pittura non convenzionale fatta di ricerca di mezzi espressivi diversi e paralleli che mi ha regalato alcuni premi e la possibilità di essere presente con alcune opere in collezioni pubbliche e private.

Attiva nel volontariato culturale attraverso l'organizzazione di eventi e manifestazioni e artefice della grande battaglia per il recupero del monumento Liberty di Livorno che è rappresentato dallo Stabilimento termale delle Acque della Salute, abbandonato dopo un incendio nel 1968 ma che rappresenta oltre ad una bellezza evidente, quel laboratorio di idee applicate dove artigiani, artisti, ingegneri, chimici e geologi si espressero cavalcando le novità che l'Art Nouveau, come uno tsunami, offriva ai coraggiosi pionieri, attraverso un'arte totalmente differente. Ad oggi, dopo 25 anni di impegno, lo Stabilimento termale è stato inserito nel progetto “Uffizi diffusi”, candidato a divenire il museo del Liberty delle Gallerie degli Uffizi.

Adesso, come disse Forrest Gump: “sono un po' stanchina”, ed accanto al lavoro ufficiale di biologa in un laboratorio di chimica clinica continuo soltanto a portare per mano le Terme labroniche nel loro percorso di poter volare con le proprie ali verso un cielo radioso di vita nuova, tra un convegno, una pubblicazione e tanta propaganda. Nel frattempo vivo di vita quotidiana, tra bollette, tasse, figli, spesa e cose comuni anche ai non “sinistri”, mi obbligo ad una visone razionale, combattendo però ancora quell'impulsività che ribolle nella pancia del gemello diverso.

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