Il Castagno

a cura di Lucia Berrettari
Il Castagno è simbolo di protezione: intorno a esso tutti gli esseri viventi trovano riparo. Inoltre rappresenta il binomio forza-umiltà, che significa quanto la forza sia sacra se unita all’umiltà. La pianta è la perfetta fusione tra maschile e femminile. Il tronco e le foglie determinano maestosità, forza e possanza, i frutti e l’interno del tronco generano nutrimento e vita. Il Castagno ci insegna la volontà di vivere e d’amare, attraverso il dono, la forza e l’amore incondizionato. Ci porta alla concretezza e alla semplicità che celebrano la vita.

Il Castagno (Castanea Vesca)

a cura di Lidia Costa
Il Castagno, originario dell'Iran, era conosciuto già dal V secolo a.C. Coltivato da tempo immemorabile come pianta agraria e forestale fu diffuso negli altri paesi europei dai Romani. Il nome deriva da Kastanis, città dell'Asia Minore dove era abbondante. È un albero della zona mediterranea dal portamento superbo: può raggiungere altezze di 35 metri e diametri di 4-5 metri. Il tronco presenta una corteccia grigio-scura, liscia quando la pianta è giovane, ma che si screpola quando l'albero invecchia diventando fessurata e rugosa. La chioma è folta, ampia e maestosa, irregolare, le foglie a nervature parallele, grandi e di color verde lucente, sono a forma di punta di lancia e seghettate al margine. Il Castagno fiorisce tardi, quando le foglie sono già aperte da un pezzo. Il frutto è costituito da un involucro esterno rivestito di aculei, detto riccio, nel cui interno sono racchiuse due o tre lucenti castagne. La buccia esterna è coriacea e liscia. La polpa è rivestita di una pellicina molto pelosa, farinosa e di colore biancastro. Il Castagno necessita di terreni profondi, freschi, acidi e silicei, ricchi di sali minerali, ha bisogno di clima caldo in estate e viene irrimediabilmente danneggiato sino a morire se la temperatura in inverno si abbassa molto. Il suo legno duro e massiccio, sebbene sia forte non è pregiato perché si spacca facilmente. È più adatto per impieghi all'aperto (pali, staccionate, bastoni da passeggio) o per la costruzione delle doghe di botti, di mobili rustici, di traversine ferroviarie essendo resistente all'acqua. I residui del legno danno il cosiddetto "terriccio di castagna", utilizzato nella coltivazione dei fiori.

Simbologia e leggenda

Fino a qualche tempo fa, esisteva, sulle pendici dell'Etna, un enorme Castagno. I contadini asserivano che avesse circa 4.000 anni. Lo chiamavano "Castagno dei cento cavalli" perché, secondo la leggenda, per trovare riparo durante un temporale, la regina Giovanna d'Aragona con tutto il suo seguito di dame e cavalieri, vi si era rifugiata sotto. Nella tradizione popolare italiana, il Castagno è simbolo di previdenza anche perché i suoi frutti danno da mangiare alle persone per tutto l’inverno. Le qualità commestibili dei suoi frutti gli hanno valso il soprannome di "albero del pane" offuscando le proprietà medicamentose delle sue foglie, degli amenti e della corteccia. Nella tradizione popolare antica le castagne erano collegate al giorno dei morti forse perché il periodo della loro raccolta tra fine ottobre e i primi di novembre coincide con tale ricorrenza. Il 2 di novembre, infatti, si usava mangiare caldarroste o castagne bollite e lasciarne durante la notte sul tavolo in cucina affinché i defunti e le anime del purgatorio se ne cibassero. In Francia si suggeriva di mettere alcune castagne sotto il cuscino prima di andare a dormire in modo che gli spiriti non venissero a tirare i piedi di notte. Alcune dicerie sostengono che le culle in legno di Castagno fanno crescere i bambini forti e sani. Inoltre se il letto sul quale si dorme è di Castagno si avranno sonni tranquilli, senza la paura di morire durante il sonno. Il Castagno protegge i viaggiatori, i suoi rametti possono diventare ottimi talismani da appendere all’interno della macchina, oppure si può creare un incenso di protezione con le foglie e la corteccia essiccate. Si usano anche per decorare altari e sono simbolo della virtù castrista circondata dalle spine.

Proprietà fitoterapiche

Il Castagno è stato usato per lungo tempo dalla farmacopea campagnola, possiede tannino (foglie e corteccia), glucidi, lipidi (frutti), sali minerali, vitamine B1, B2, C. Le foglie sono energetiche, astringenti, tossifughe: ottime sedative respiratorie agiscono sulla tosse, pertosse e tossi spasmodiche in associazione con foglie di eucalipto e timo serpillo. La corteccia venne impiegata per moltissimo tempo come astringente nelle dissenterie e nelle sindromi emorragiche. Dalla buccia dei frutti e delle foglie si ottiene un ottimo shampoo naturale che tinge di dorato i capelli biondi e dona loro bellissimi riflessi ramati. La castagna sfarinata ammorbidisce le nodosità dei seni disciogliendo il latte rappreso. Ma è la gemmoterapia ad aprire un nuovo inaspettato capitolo sulle proprietà terapeutiche di questo albero. Il suo gemmoderivato è molto utile per ridurre l'ingorgo linfatico degli arti inferiori, è quindi un ottimo drenante linfatico e degli edemi degli arti inferiori. I soggetti che più beneficiano dell'effetto di Castanea Vesca sono individui con frequente mancanza di appetito, astenia generale e catarro nasale.

I Rimedi di Lidia:

Linfa di Castagno
Rimedio efficace per la circolazione linfatica:
- MG Castanea Vesca
- MG Juglas Regia
- MG Aesculus Hippocastanum

Castagnite
Rimedio efficace contro la cellulite:
- MG Castanea Vesca
- MG Betula Verrucosa Linfa

Castagnasi
Rimedio efficace per stasi linfatica:
- MG Castanea Vesca
- MG Sorbus Domestica

Per maggiori informazioni:
Lidia Costa:
www.ilquarzorosa.org/operatori/lidia-costa/
Lucia Berrettari:
www.luciaberrettari.it