Diventare ciò che siamo veramente. Diventare ciò che siamo sempre stati. Sembra facile ma non lo è. Anzi, può diventare la rivelazione che cambia completamente un' esistenza. In bene ovviamente. Un processo catartico che si compie abbandonando alcuni atteggiamenti “inquinanti” che hanno, nel tempo, impedito al sé profondo di manifestarsi. Gli inquinanti sono la paura, l'atteggiamento giudicante verso se stessi e verso gli altri. Il risultato: una rinascita nel solco di una vita che appaga, rende felici di compiere anche le azioni più quotidiane e apparentemente più banali. Insomma, l'obiettivo legittimo di vivere appieno ogni istante.

È questo il metodo insegnato da Mauro Scardovelli, psicologo, giurista, musicoterapeuta, e ideatore del dialogo sonoro e della Pnl Umanistica, nonché mente e anima di Aleph, l'associazione che ha creato per “risvegliare” le coscienze verso un bene comune in ambito, sociale, economico, spirituale e psicologico. Se si naviga su youtube ci si imbatte in una quantità sterminata di conferenze e video in cui Scardovelli racconta come uscire dal peso di un atteggiamento autogiudicante, come ci si liberi del senso di colpa, come si rifugga da situazioni di dipendenza. Ma non solo, Scardovelli promuove e organizza conferenze su economia e finanza dove invita autorevoli esperti a spiegare cosa funziona e cosa non, cosa viene raccontato e cosa viene omesso. Fa, quindi, un'opera divulgativa ed educativa ad altissimo livello che culminerà a luglio con una settimana di convegni sulle colline di Firenze per andare a fondo sui temi più importanti: dall'etica nell'economia, alla finanza e al ruolo della nostra Costituzione. Un appuntamento al quale prenderanno parte giuristi, economisti, filosofi.

Dal suo osservatorio, sede comunitaria di Aleph, sulle colline di Camogli in Liguria, Scardovelli racconta i capisaldi del suo pensiero per lo sviluppo personale. Ma perché è così importante diventare chi siamo?

Perché è la via principale per entrare nella vita da protagonisti e smettere di subirla passivamente. Dobbiamo partire dalla constatazione che siamo quasi completamente alienati. Viviamo come gli altri ci hanno imposto per essere completamente accettati dalla società in cui viviamo. Questo processo ci ha portato a tradire la nostra vera essenza per adattarci a un contesto che non ci accetta per ciò che siamo realmente. Arriviamo al punto di modificare la nostra essenza profonda per adattarci a un contesto strutturato che privilegia l'efficienza nella produttività, l'economia e gli atteggiamenti competitivi. Quello che voglio dimostrare è che aveva ragione Aristotele che credeva nell'uomo animale sociale, capace di vivere in comunità e aveva torto Hobbes che ha teorizzato una società patologica e malata, homo homini lupus.

Quindi il corso che viene tenuto da Aleph quali obiettivi si pone?

L'obiettivo è di lungo termine e implica un grosso lavoro su di sé, riguarda il recupero della parte di noi più autentica. Quando siamo alienati siamo pervasi da una sofferenza quasi impossibile da sostenere, del resto questa è un'epoca di passioni tristi. Il processo avviene per gradi e consente di fare finalmente nella propria vita ciò che da più gioia. Non sono per forza cose incredibili, o progetti grandiosi, potrebbero essere anche cose semplici che regalano, però, una qualità della vita immensamente più grande.

Uno degli strumenti che utilizzate nella vostra didattica “spirituale” se mi permette questo termine, è appunto la bilancia strutturale, di cosa si tratta?

La bilancia strutturale è il sistema che consente alle persone di costruire un orientamento rispetto alle forze che agiscono all'interno. Forze negative che possono riguardare torti subiti durante l'infanzia, giudizi, umiliazioni, abusi, ecc. Tutte circostanze che spingono in modo irrefrenabile, e quasi naturale, verso la paura. Quella sensazione che non ci permette ci sentirci al sicuro e che ci sospinge verso un adattamento al sistema per ingraziarci l'approvazione altrui. I due elementi fondamentali che analizziamo nella bilancia strutturale sono appunto la depressione e il narcisismo, fattori patologici che emergono in risposta alla paura e in risposta al vissuto negativo individuale. Se io vado nella depressione, nella mia zona d'ombra ci sarà anche la parte narcisistica, se invece io non lo faccio, farò emergere la rabbia. Quindi se mi sottometto, sto assecondando la parte depressiva, se mi ribello sto assecondando la parte narcisistica. Ma dopo un po' la parte depressiva vorrà la sua, e tornerà ad emergere. Un processo che si avvita in un circolo vizioso senza fine. La bilancia strutturale permette di prendere consapevolezza di questa situazione e compiere il balzo verso la parte più autentica, un balzo che, di fatto, rappresenta un salto verso un livello d'intelligenza e di cuore più grande.

Un altro metodo che ha inventato è lo Psicogenoma.

Ognuno di noi ha avuto dei genitori che esprimevano sia delle qualità come apprezzamento, entusiasmo, la creatività, sia degli inquinanti della mente come arroganza, prepotenza. Abbiamo scoperto che gli inquinanti e le qualità dei genitori sono presenti nella nostra psiche come i loro cromosomi. Se abbiamo avuto una madre giudicante, si può stare certi che si avrà dentro una parte giudicante. È un esperimento che abbiamo fatto con centinaia di persone, abbiamo chiesto di fare un elenco delle qualità e degli inquinanti dei genitori. E ci siamo accorti che, appunto, tutte coesistono all'interno. Siamo costituiti del patrimonio fisico e spirituale dei nostri genitori. La bella notizia è rendersi conto che tutto ciò che è inquinante è trasformabile. Possiamo imparare a lasciarli andare e imparare ad essere chi siamo, ovvero l'insieme di tutte le qualità dei nostri padri e delle nostre madri.

Aleph è un progetto variegato a ampio, come si declina?

Il mio obiettivo è cercare di aiutare i giovani a uscire da una situazione nichilistica, depressiva e scoraggiata. Cercare di dare loro fiducia nel futuro fornendo loro i mezzi e le risorse per far fronte al periodo difficilissimo che abbiamo davanti. Un periodo in cui c'è scarsità di lavoro, scarsità di opportunità. Facilitare nei giovani la capacità di cooperare con gli altri, in modo da non sentirsi isolati e soli; non solo quando vanno a prendere la birra o vanno a mangiare la pizza, ma in un autentico progetto di vita. La cosa più importante è che i giovani capiscano in che mondo viviamo, cioè quali sono le grandi scelte politiche che sono state fatte, che hanno determinato un'economia finanziaria predatoria. Devono comprendere che la loro generazione dovrà impegnarsi come è stato durante il Fascismo dove qualcuno ha fatto la Resistenza, e qualcuno dovrà farlo vincendo la battaglia contro le forze repressive di questa restaurazione capitalistica assoluta. L'alternativa per i nostri giovani è un futuro da schiavi salariati. Quindi anche un futuro di depressione e tristezza. Infiammare i loro animi per dire che l'uscita c'è. Perché l'unica cosa che impedisce di creare un mondo sicuramente più giusto è la nostra ignoranza.

Per parlare di questi temi state organizzando un evento in Toscana.

Quest'estate ci sarà una settimana di convegni e incontri a luglio vicino a Firenze con i migliori economisti, giuristi, filosofi, psicologi e formatori che possiamo riunire. Invitando tutte le associazioni, più impegnate in questa grande necessaria battaglia contro il sistema oppressivo della finanza capitalismo che sta distruggendo le possibilità di lavoro. La nostra Costituzione è stata svuotata nella parte centrale, il cuore che è proprio quello del diritto al lavoro, tutti i diritti che rendono la vita più sicura. Diritti che sono stati compressi da scelte politiche che, né il popolo italiano né quello europeo hanno fatto, ma che sono state imposte. La settimana di luglio riunirà le migliori forze del paese. Tra gli economisti avremo Alberto Bagnai, Vladimiro Giacché, Nino Galloni, Antonio Maria Rinaldi. Tra i filosofi, Diego Fusaro, Marco Guzzi, che è anche poeta e ha lavorato in Rai, e poi Roberto Mancini che ha scritto Trasformare l'economia. Tra i giuristi contiamo sulla presenza di Luciano Barra Caracciolo e di Roberto Scarpinato.