Vi è un principio che è un ostacolo alle informazioni, la confutazione di ogni argomento, e riesce a tenere gli uomini nell’ignoranza perpetua: è lo sprezzo ancor prima dell’analisi.

Con queste parole il filosofo britannico Herbert Spencer alludeva probabilmente alla tendenza a precludersi nuove opzioni semplicemente perché ci si sente inadeguati a esplorare “territori” sconosciuti. Il nostro mondo, invece, cambia a velocità vertiginosa e – allo scopo di cogliere tutte le opportunità che la vita ci pone davanti – la mente umana deve essere pronta ad adeguarsi, diventando più elastica, capace di lavorare con rapidità, precisione e intraprendenza. Insomma, deve essere al passo coi tempi...

Oltre il precostituito

Talvolta però il cambiamento fa paura, soprattutto quando si tende ad associarlo a fallimenti e delusioni che rischiano di avere effetti paralizzanti suggerendoci di rimanere in quella che potremmo definire la “zona di comfort”. Per riscoprire che nella vita tutto può cambiare e nuove mete possono profilarsi all’orizzonte si rivelano utili gli oli essenziali Palmarosa e Ratvisara: alleati preziosi per “aprire” la mente e abbandonare gli schemi precostituiti che abbiamo creato, ma anche per ritrovare noi stessi, riuscendo finalmente a scoprire cosa contiene quello che potremmo definire lo “scrigno del tesoro” della nostra vita.

Palmarosa, tra rosa e geranio

Nota anche come “Geranio delle Indie”, la Palmarosa (Cymbopogon martinii) è una pianta erbacea perenne – originaria del Pakistan e dell’India – i cui fusti, lunghi e sottili, possono raggiungere anche i due metri di altezza. Pianta simile alla più nota Citronella, con la quale ha peraltro in comune l’appartenenza allo stesso genere botanico (Cymbopogon). Dalle foglie della pianta si ottiene – per distillazione in corrente di vapore – un olio dal profumo fiorito e dolce, che ricorda lontanamente la rosa e il geranio.

Sciogliere le rigidità mentali

Per via olfattiva, se utilizzato in inalazione secca (poche gocce su un fazzoletto, da tenere a portata di mano) o negli appositi diffusori ambientali, può contribuire a ridurre lo stress e gli stati di tensione. È l’essenza giusta quando sentiamo l’esigenza di adattarci al cambiamento, aprendoci a nuove opportunità, abbandonando gli schemi rigidi che talvolta soffocano la mente. Grazie a Palmarosa è possibile liberarsi inoltre da eventuali sensi di colpa, legati talvolta alla convinzione di non aver compiuto il nostro dovere, percependo un senso di imperfezione e inadeguatezza che si rivela spesso devastante a livello psicologico ed emotivo.

Modalità d’impiego
La si può utilizzare alla dose di 8-10 gocce, nell’apposito diffusore per ambienti, da posizionare nell’ambiente in cui si staziona in modo prolungato.

Ravintsara, non temere le delusioni

Ampiamente diffuso in Madagascar, questo grande albero di origini asiatiche (Cynnamomum camphora) è conosciuto anche come “Canfora del Madagascar” o “Ravina tsara”, che nella lingua locale – il malgascio – significa “foglia buona per tutto”. Da foglie e rametti si ottiene l’olio essenziale, caratterizzato da un aroma canforato, tra il fresco e il balsamico. Le note canforate di Ravintsara agiscono da antiastenico naturale e favoriscono l’espressione della personalità di ognuno, scoprendo il proprio “sé” interiore: ciò consente di ampliare gli schemi mentali che applichiamo nella nostra quotidianità, sviluppando una buona visione d’insieme in tutte le situazioni della vita. È l’essenza indicata per coloro che – per paura delle delusioni – si sentono paralizzati a livello emotivo e non riescono a lasciarsi andare a nuove imprese ed esprimere gioia. Hanno paura di essere felici per timore che possa “finire male”.

Modalità d’impiego
Poche gocce nel diffusore per ambienti. È preferibile non somministrare quest’essenza ai bambini al di sotto dei 6 anni di età.

Purificazione energetica degli ambienti
Sfera di influsso di questa essenza è anche la purificazione dell’ambiente: oltre a limitare la contaminazione da un punto di vista microbico – riducendo il rischio di contagio e diffusione delle malattie stagionali – Ravintsara rappresenta una risorsa preziosa per chi lavora a contatto con i malati (medici, terapeuti, operatori olistici) perché interviene come riequilibrante anche da un punto di vista energetico, alleggerendo gli ambienti soprattutto quando ci si trova a stretto contatto con soggetti inclini a vedere ogni aspetto della vita in chiave negativa.

Ricorda
Gli oli essenziali – in quanto estratti fortemente concentrati – vanno utilizzati con cautela, soprattutto se si prevede un uso interno. Meglio se sotto la supervisione di professionisti del settore, capaci di stabilirne il corretto dosaggio e le modalità di assunzione.

Gli altri impieghi di Palmarosa

  • Riequilibrio dell’intestino agendo sulle alterazioni della flora e processi infettivi: più frequenti nel periodo estivo. 1-2 gocce in un infuso tiepido di camomilla (per brevi periodi).
  • Azione antisettica utile nelle affezioni delle prime vie respiratorie (rinite e faringite). Suffumigi.
  • Preziosa anche per il benessere cutaneo, allo scopo di riequilibrare la pelle, contrastando eccesso di sebo, foruncolosi, acne e micosi, eventualmente diluito in olio di Calendula. 2 gocce per 10 ml di olio base.
  • Risorsa anche per pelli spente e prive di tono: l’azione rivitalizzante dell’olio di Palmarosa stimola la produzione cellulare e previene l’invecchiamento cutaneo. Aggiungere 5 gocce a 50 ml.

Per faringiti e sinusiti ma anche per la pelle

Ravintsara presenta spiccate proprietà antimicrobiche e antivirali affiancate però da altre attività collaterali adiuvanti come quella immunostimolante, balsamica, espettorante e antiflogistica. L’essenza è pertanto indicata nelle infiammazioni che possono colpire l’orecchio, il naso e la gola, come rinofaringiti e sinusiti. Lo si applica in forma di suffumigi o di massaggio sul torace o sul dorso, mescolandolo a un olio base come quello di mandorle (1-2 gocce in un cucchiaio da tavola di olio base). Si tratta anche di un ottimo rigenerante per la pelle, capace di favorire la cicatrizzazione di ferite o di calmare irritazioni. Si mescola all’olio di iperico o al gel di aloe – in associazione con altre essenze come la lavanda o l’albero del tè – e si applica 2 volte al giorno.

La curiosità

L’essenza degli occhi
Ravintsara è l’olio essenziale maggiormente connesso al benessere degli occhi: premettendo che – come tutti gli altri oli essenziali – va tenuto lontano dagli occhi, evitando ogni contatto, si possono diffondere 10 gocce nell’ambiente nell’arco della giornata (per ambienti di medie dimensioni). Utile in presenza di problemi di vista, per la sua capacità di rinforzarla, stimolando la funzionalità e il benessere oculare.

In collaborazione con L’altra Medicina Magazine, Viola edizioni