Antonella Capasso è una giovane, bella donna, in dolce attesa, felice e sorridente. Dopo la nascita del suo primo figlio, Antonella ha deciso di rivoluzionare la propria vita, cambiando radicalmente la sua professione. Dal mondo della comunicazione, dove aveva ottenuto un notevole successo gestendo la sua agenzia di eventi, ha cambiato tutto ed è diventata una terapista di medicina tradizionale cinese, con specializzazione in tuina pediatrico.

Quando e perché hai deciso di cambiare professione in modo così drastico?

Quando mio figlio aveva 3 mesi l’ho portato in un ambulatorio pediatrico di medicina cinese per conoscere come prevenire i suoi disturbi, e sono rimasta molto colpita dal fatto che una disciplina così antica e potente non fosse diffusa in ambito infantile e conosciuta da tutti i genitori. Durante la visita mi hanno spiegato come fare le stimolazioni al bambino per prevenire classici disturbi quali coliche e problemi intestinali e per aiutarlo nel sonno. Così a casa ho cominciato a praticare dei massaggi sul mio piccolo, aiutandolo ad alleviare qualche disturbo e a fortificare la sua costituzione, oltre ovviamente a creare un contatto mamma-figlio ancor più unico e speciale. Ma c’era un però, non mi bastava ripetere le stimolazioni senza sapere a cosa servissero, anche se mi avevano detto che gli facevano bene, volevo andare più a fondo. Così mi sono informata e ho scoperto che non esistevano corsi di tuina pediatrico per genitori, a meno che non si fosse già esperti di medicine orientali. Senza esitazione ho deciso che quella sarebbe stata la mia futura professione e il mio obiettivo: insegnare ai genitori di Milano come e perché praticare il tuina pediatrico sui propri figli. Per arrivare a questo la strada era lunga, ma non mi sono arresa, perché le sfide difficili, se non impossibili, hanno sempre fatto parte della mia vita (ride). Quindi ho frequentato un corso di tre anni per studiare Medicina Tradizionale Cinese e Tuina per l’Adulto e poi una specializzazione in Tuina Pediatrico. Ho lasciato il mio vecchio lavoro e durante gli studi mi sono dedicata a fare la mamma a tempo pieno, il lavoro più bello del mondo!

Quali sono le tecniche di tuina pediatrico?

Mi sono specializzata in tuina pediatrico e nelle varie tecniche complementari della Medicina Tradizionale Cinese (Mtc) che si usano sia sull’adulto che sul bambino: il tuina o massaggio terapeutico, la moxa, il gua-sha e l’auricoloterapia. Il tuina, conosciuto come massaggio cinese, prevede l'utilizzo di stimolazioni manuali lungo i meridiani per ricercare l’equilibrio del bambino, si tratta di una vera e propria terapia, che consente un percorso di cura e di benessere individuale. Nei bambini fino ai dieci anni questi meridiani non sono ancora completamente sviluppati e si utilizzano tecniche molto differenti rispetto a quelle per gli adulti. È molto importante consolidare nei piccoli la loro struttura interna, sia per evitare che si ammalino ripetutamente, sia per rafforzare la loro costituzione. La moxa o moxibustione si pratica attraverso un sigaro di artemisia, stimolando con il calore dei punti di agopuntura posti sui canali o meridiani. Sui bambini può funzionare molto bene ad esempio in caso di dissenteria, perché asciuga i liquidi in eccesso all’interno del corpo. Questa tecnica viene utilizzata dal terapista, ma si può insegnare anche al genitore. La moxa è conosciuta in Occidente specialmente perché permette durante la gravidanza di girare i bambini in posizione podalica, quindi si consiglia e si pratica anche in alcuni ospedali. Questa tecnica è fantastica, io l’ho provata su di me e in 5 applicazioni sono riuscita a far girare la mia bambina alla 32esima settimana e così anche questa volta potrò partorire naturalmente.

In che cosa consiste la terza tecnica citata del tuina pediatrico: il gua-sha?

“Gua” significa strofinare, “sha” vuol dire calore. Serve a far uscire dal corpo il calore o le infiammazioni in fase acuta. Nei bambini si usa con ottimi risultati per far abbassare la febbre attraverso degli strofinamenti sul dorso. Ovviamente queste tecniche vanno applicate sotto il controllo di un terapista, senza trascurare i consigli del pediatra, perché il tuina pediatrico deve essere concepito come supporto alla medicina occidentale tradizionale, infatti le due dovrebbero essere usate insieme perché sono assolutamente complementari.

L’altra tecnica che hai nominato è l’auricoloterapia, in che cosa consiste?

Si utilizzano dei semini che si applicano con un piccolo cerotto all’orecchio, in precisi punti di riflessologia, corrispondenti agli organi e ad alcune parti del corpo. Un ottimo utilizzo nei bambini è per le allergie.

Come reagisce la gente quando sa che ti occupi di tuina pediatrico?

Le reazioni sono di due tipi. Alcune persone sono aperte alle terapie naturali e reagiscono con molto interesse, la maggior parte delle volte non sanno che esiste una medicina cinese da utilizzare per i bambini e vogliono approfondire. Ho avuto modo di osservare diverse reazioni durante i seminari che organizzo per i genitori, vedo che c’è tanta voglia di imparare, perché i massaggi si possono effettuare tutti giorni sui loro bambini ed è molto bello vedere il legame che si crea. Spesso mi chiamano per dirmi che sono riusciti ad alleviare un disturbo dei loro piccoli o a far diventare il momento dei massaggini di tuina un rituale serale. Questo mi riempie di gioia. Altre mamme invece sono lontane dalla medicina non convenzionale e appena capisco lascio perdere, perché sarebbe fiato sprecato. La cosa importante è non dover convincere nessuno, ognuno di noi si avvicina alle discipline naturali nel corso della vita se ne sente il bisogno.

In Cina il tuina pediatrico e la loro medicina sono ancora molto diffusi?

Sì, molto. I cinesi si recano in ospedale spesso per prevenire o curare qualsiasi disturbo, sia gli adulti che i bambini.

Quindi vanno in ospedale anche senza avere i sintomi di una malattia?

Sì, si recano in ospedale anche solo per la prevenzione. Per loro è molto importante che il corpo abbia un equilibrio energetico, perché ciò gli permetterà di non ammalarsi. Lo trovo molto intelligente! In Italia per praticare il tuina pediatrico tutti i giorni si insegna ai genitori.

Sei riuscita a insegnare a qualche genitore i metodi del tuina pediatrico?

Nei seminari che organizzo cerco di avere un linguaggio quanto più chiaro e semplice possibile, perché le medicine orientali sono molto lontane dalla nostra cultura e richiedono anni di studi per essere capite profondamente. Il mio obiettivo è diffondere questa fantastica disciplina di aiuto per i bambini e di sensibilizzare i genitori sull’esistenza della medicina tradizionale cinese a supporto della medicina tradizionale, così da creare con i propri figli piccoli riti di prevenzione e cura, dove la mamma o il papà possano agire coscienti dell’effetto che porterà una stimolazione piuttosto che un’altra.

Un genitore dopo aver ascoltato il tuo seminario di poche ore potrà già intervenire per aiutare il proprio figlio?

Sì, perché spiego le tecniche del pronto soccorso: febbre, stipsi, dissenteria, raffreddore e poi vediamo insieme uno o più casi particolari. Ad esempio nell’ultimo incontro abbiamo valutato il caso di tosse con catarro e disturbi nel sonno, due squilibri molto comuni nei bambini. Le stimolazioni che spiego si possono praticare da subito. Se, invece si vuole avere un quadro energetico del proprio bambino, con stimolazioni personalizzate sul suo caso, posso ricevere singolarmente. Durante i seminari spiego i casi generici, ma ogni bambino è a sé e può avere disturbi diversi.

Come reagiscono i bambini alle tecniche del tuina pediatrico?

La maggior parte dei bambini si rilassano, alcuni si addormentano addirittura. La cosa migliore è trovare un momento della giornata in cui il piccolo è rilassato, come prima della nanna o dopo il bagnetto.

A che età i bambini possono essere curati con il tuina pediatrico?

Dagli 0 ai 10 anni, ma i 10 anni sono relativi perché bisogna inquadrare la maturità di un bambino e capire se si possono ancora applicare le tecniche del tuina per l’infanzia, oppure si può già passare alle terapie per adulti.