Lo Yoga è la disciplina che unisce il corpo alla mente attraverso il respiro, il prana in sanscrito. L'unione avviene attraverso una serie di posizioni dette asana, dalla più semplice a quelle più complesse che si succedono progressivamente in base alla pratica che ciascuno profonde quotidianamente. Come la meditazione che necessita della stessa costante pratica, lo yoga mette insieme la consapevolezza rispetto a qualsiasi gesto si compia, anche quello apparentemente più banale. Ma nessun gesto lo è per lo yoga, anzi ogni istante viene vissuto con una pienezza mentale che oggi è diventata un'altra disciplina diffusamente praticata: la mindfullness che affonda le proprie radici nel buddismo.

Sebbene oggi lo yoga sia diventato, soprattutto nell'accezione occidentale, un metodo per tenere in forma il proprio corpo, per donare flessibilità e buona salute, in realtà questa antichissima pratica è un metodo per connettere il corpo e soprattutto la mente con una dimensione spirituale molto profonda. Che consente di non disperdere il momento presente saltando dal passato al futuro senza soluzione di continuità. Mentre tutto ciò che abbiamo è solo ed esclusivamente il momento in cui viviamo. L'incontro con Stephen Anthony Parker presso l'Himalayan Center di Padova è l'occasione per conoscere da vicino lo yoga e la meditazione che rappresentano la spina dorsale di ogni tradizione induista, buddista, zen. Stoma Parker, discepolo di Swami Veda Bharati, insegna meditazione, filosofia e psicologia dello yoga presso il Meditation Center di Minneapolis (USA). È uno degli insegnanti di riferimento della Scuola di Formazione Insegnanti Internazionale (HYT-TTP) e porta in vari paesi del mondo l’insegnamento della Tradizione Himalayana sviluppando principalmente gli argomenti della filosofia, della psicologia dello yoga e del Sanscrito. Esercita la professione di psicologo dal 1985 ed è professore aggiunto presso la Saint Mary’s University e la University of St. Thomas di Minneapolis, e fa parte del corpo docente della Minnesota Society of Clinical Hypnosis.

L'incontro con Soma Parker ci fornisce una guida per addentrarci nel campo della meditazione e degli effetti benefici che questa ha sul corpo e sulla mente. “Nello stato meditativo profondo – spiega il professore statunitense che tiene conferenze in tutto il mondo – raggiungiamo lo stato di Samadi che in sanscrito definisce l'unione del meditante con l'oggetto della meditazione. Una condizione in cui esiste solo il presente slegato da qualsiasi condizionamento del passato o proiezione o ansia verso il futuro. L'obiettivo piò potente nella pratica dello yoga è appunto la consapevolezza”. La meditazione e lo yoga, inoltre sono uno straordinario antidoto contro lo stress e contro tutte le patologie legate alla vita moderna. “La meditazione e lo yoga – prosegue Parker – offrono una sterminata gamma di effetti benefici. Abbassano il livello di cortisolo nel sangue, il cortisolo viene prodotto dal nostro sistema endocrino in caso di stress con conseguente innalzamento della glicemia. Lo stato meditativo e lo yoga associato vanno a controllare e a migliorare le condizioni di malattie croniche e processi infiammatori, patologie cardiovascolari, artrite. Lo stato di rilassamento della meditazione e le asana dello yoga portano a un riequilibrio complessivo del mente-corpo, riscontrabile facilmente”.

Il prana, il respiro, ha un ruolo fondamentale nello yoga così come nella meditazione, evidenzia Stoma Parker. “Tutto ruota attorno alla consapevolezza del respiro. Quando ci si focalizza sul respiro si va a stimolare una parte del cervello che si situa nella parte retrostante la fronte che nelle filosofie orientali si identifica con il chakra del comando. Questa parte del cervello viene stimolata dalla corteccia mediana frontale che costituisce l'ultima parte del cervello ad essersi evoluta. In sintesi, è la parte più "umana" di noi. Quella parte che ci permette di scegliere il nostro comportamento senza agire per istinto, che ci consente di interrompere le dipendenze dal cibo, dal sesso, dal sonno, insomma da tutto ciò che ci collega alla sopravvivenza. Questa parte del cervello ha il compito, infatti, di organizzare tutto il nostro sistema nervoso integrando tutto”.

E davvero per abbandonare un comportamento dipendente verso qualsiasi cosa, la meditazione e lo yoga possono essere di grandissimo aiuto. La meditazione, è stato appurato dalla neuroscienza più avanzata, consente anche di creare nuove connessioni di reti neuronali, opportunità che indirizza verso il cambio di abitudini che il nostro cervello ha interiorizzato. “Per mutare un'abitudine che ormai si è radicata in noi, è necessario capire cosa accade nel momento in cui noi reiteriamo un comportamento. Per farlo dobbiamo mantenere la consapevolezza del cambiamento proprio perché il nostro sistema nervoso reagisce e si adegua in modo molto veloce”.

Lo yoga in questo processo può essere di grande aiuto perché consente di interrompere l'identificazione con il nostro ego, lasciandola andare in parte con il nostro corpo. “Le neuroscienze – sottolinea Stoma Parker, che ha esercitato per anni la professione di psicologo – stanno seguendo lo yoga e la meditazione e la quantità di ricerca effettuata in questa direzione è impressionante. L'idea che si sta facendo sempre più largo è che sia la mente a organizzare il lavoro del cervello e non il contrario, ecco perché per cambiare un comportamento è necessario dimorare nel percezione del cambiamento in atto per consentire al sistema nervoso e al cervello di adeguarsi. Ma questo è il potere della mente che si affina e si determina nello stato di stabilità della mente che avviene nella meditazione con l'ascolto del respiro. Venti minuti al giorno di meditazione uniti ad altrettanti di yoga sono già sufficienti per avere dei risultati apprezzabili per il corpo e per la mente. Quindi cosa aspettiamo, iniziamo a meditare!