L'Associazione di volontariato i Pagliacci nasce nel Maggio del 2009, con l'intento di applicare la Terapia del Sorriso all’interno dell'Azienda Ospedaliera di Terni, in particolare modo nella Clinica Pediatrica e nel reparto di Otorinolaringoiatria. L'associazione presta servizio due volte alla settimana, per tutte le settimane e per tutto l’anno, configurandosi come un valore aggiunto per l’intera azienda ospedaliera; inoltre collabora con il Centro di Neuropsichiatria Infantile e dell’Età Evolutiva e in particolare con Baobab. Assai conosciuta nel territorio umbro per l’impegno e la professionalità che profonde, l'associazione riceve spesso dimostrazioni di gratitudine da parte delle famiglie e dei bambini ricoverati, contribuendo a valorizzare l’immagine positiva della città. I Pagliacci hanno donato numerosi strumenti utili ai fabbisogni dei piccoli degenti, come ad esempio un Pulsossimetro, dei televisori, carrozzine, otoscopi, misuratori di pressione, e anche materiale ludico, videocamere, giochi, stampanti; durante le festività portano regali, calze e uova di Pasqua. Propongono inoltre molte attività anche negli istituti scolastici, dove prestano i propri servizi per sensibilizzare i bambini sul volontariato e sull’aiuto sociale; attualmente hanno in corso progetti con istituti dei Comuni di Terni, Spoleto e Novara.

Il Presidente Alessandro Rossi ha iniziato la sua esperienza di volontariato nel luglio del 2002 presso la Comunità Educativa Madre Francesca Peticca di Cesi, dove ha trascorso quattro anni prestando la propria opera almeno due volte alla settimana. Dopo qualche anno la sua attività è proseguita nella casa famiglia "La casa del Bambino”, e durante quel periodo è venuto a conoscenza di Baobab, struttura semiresidenziale all’interno del Centro di Neuropsichiatria Infantile e dell’Età Evolutiva dell’ASL N°4 di Terni; la struttura è nata dall’esigenza di realizzare "spazi operativi" dove accogliere i minori con problemi, sia come prolungamento dell’intervento terapeutico, sia come sostegno ai diversi contesti che interessano il minore; al momento Baobab si sta specializzando su una problematica importante come l’Autismo. Nel 2005 Rossi ha cominciato a frequentare Baobab, dove ha trascorso oltre quattro anni svolgendo un’attività costante, e specializzandosi in particolare sulle problematiche infantili e adolescenziali. L’intensità e la grande passione che riesce a mettere in campo, oltre alla grande capacità di gestire anche le situazioni più difficili, lo rendono perfetto per interagire con i bambini. E’ proprio durante quel periodo che comincia a crescere in lui la volontà di andare oltre e di intraprendere un percorso non più solitario, ma di condividere con altri il desiderio di aiutare il prossimo. Decide quindi di invitare alcuni amici a conoscere i bambini ricoverati nell’Azienda Ospedaliera di Terni: le sensazioni e le emozioni avute in quelle poche occasioni costituiscono le basi per la nascita dell’Associazione di volontariato I Pagliacci. Per molti versi possiamo definire Alessandro Rossi un autodidatta: la sua capacità di entrare nel "mondo fantastico" dei bambini lo hanno reso un punto di riferimento per molti di loro e un esempio da seguire: nella loro mente non c’è più lo stereotipo del Pagliaccio da circo, ma quello del Pagliaccio che aiuta i bambini.

Con grande volontà, passione e testardaggine Alessandro Rossi ha deciso di proseguire in questa avventura e di studiare la psicologia del bambino ospedalizzato, e le varie tematiche a essa connesse. Esperto in magia per bambini, ma capace anche di stupire genitori e familiari, si mette sempre in gioco e aspira a un continuo miglioramento. Nel 2012 ha partecipato al corso formativo "Didattica Teatrale" per educatori, insegnanti e operatori dell’infanzia curato dalla Dott.ssa Simona Troiani, proponendo uno studio pedagogico su vari giochi. Scambiamo ora quattro chiacchiere con lui.

MM: Quanti sono I Pagliacci?
AR: Come soci siamo circa 60.

MM: Come si diventa un Pagliaccio?
AR: Per poter praticare l'attività di volontario del Sorriso occorre svolgere un corso di formazione che teniamo ogni anno; la durata è di 6/8 lezioni di due ore e mezza circa, da lì in poi comincia l'attività in ospedale degli aspiranti Pagliacci, che sono sempre accompagnati da un volontario più anziano, cioè con molte ore di attività svolte alle spalle.

MM: I vostri progetti futuri?
AR: Continuare ovviamente a portare un sorriso ai bambini malati, dare il via a nuovi progetti con gli istituti scolastici del nostro comprensorio, ma anche a Spoleto e a Novara; a Spoleto il progetto si intitolerà "Un sorriso per Pietro", per ricordare un bambino scomparso lo scorso anno.

MM: Come sono accolti i Pagliacci?
AR: Il rapporto con i pediatri, il personale infermieristico e gli altri dottori è sempre stato ottimo, dobbiamo però cercare di non intralciare il loro lavoro, cercando di entrare in sintonia con tutto il personale.

MM: Esistono altre associazioni come la vostra in Italia?
AR: In Italia ci sono molte associazioni che operano dentro gli ospedali, spesso infatti si parla di clown-terapia; a noi però piace chiamarci Pagliacci o volontari del Sorriso, perché il Pagliaccio era il burlone di corte, colui che teneva sempre alto l'umore delle persone, anche in momenti di grande difficoltà; inoltre, la parola "buffone" significa "portatore di gioia". Conosciamo altre associazioni, ma non collaboriamo direttamente con loro, invece abbiamo rapporti con associazioni che svolgono un attività diversa dalla nostra, ma che lavorano sempre nel sociale.

MM: Quella del Pagliaccio è un’attività conciliabile con qualunque altro lavoro?
AR: E' assolutamente conciliabile, io, ad esempio, lavoro in un ipermercato; chiaramente l'impegno è grande dovendo dedicare tante ore al prossimo, ma con un po’ di buona volontà molte cose sono possibili!