Il 23 sarebbe potuto essere una delle antivigilie di Natale più belle della sua vita se Dana non avesse guardato nel cellulare di Yuri. Ma ormai è troppo tardi, e, come si dice, quel che fatto è fatto. Dana e Yuri sono stati in giro per tutto il pomeriggio. Sono usciti a mezzogiorno e sono rincasati alle nove e mezzo e alle nove e trentasette minuti Dana ha guardato il cellulare di Yuri. Dana e Yuri hanno pranzato all’Osteria del Previ in via Milazzo a due passi dal Ponte Coperto e dalla Linguacciona. Secondo la leggenda la Linguacciona era una lavandaia che andava a far bucato sulla sponda del “fiume azzurro” e faceva la lingua ai barcaioli.

In via Milazzo c’è una sua riproduzione – dall’aspetto abbastanza kitsch, con la lingua sparata fuori dalla bocca trenta centimetri, di un colore rosso intenso. Dana e Yuri si sono presi un menù natalizio spendendo in totale ottanta euro. Insalatina di faraona con pere al vino rosso, uvetta e pinoli. Risotto con salmerino al profumo d’arancia con funghi pioppini. Cappone ripieno con mostarda. Assieme agli altri piatti previsti dal menù. Quaranta euro a testa. Poi, a bordo della Rover di Yuri, Dana e Yuri sono andati al centro commerciale San Martino nei pressi di San Martino Siccomario. Lo hanno fatto soprattutto perché, per quanto possa sembrare bizzarro, a entrambi i centri commerciali piacciono un sacco. Sono colorati. Pieni di luci. Pieni di gente. Di merce a buon mercato – e non avvelenata come quella che si trova nei mercatini cinesi. Ma soprattutto i centri commerciali sono luoghi pieni di vita. Un sicuro antidoto al grigiore paludoso e soffocante della Lomellina.

Spesso Dana e Yuri sono stati al centro commerciale Montebello a Montebello della Battaglia vicino a Voghera. Dana ricorda di essersi comperata delle magliette da Tezenis. Sono stati anche al centro commerciale Oasi a Tortona, a sedici chilometri da Voghera. Qui Dana ha trovato un negozietto dal nome Tentazioni dove si è comperata qualche capo d’abbigliamento a poco prezzo e da sballo – mentre Yuri non riusciva a staccare gli occhi dalle tette giganti della commessa biondissima e lampadata, proprio una strafiga, non è che Dana possa biasimare Yuri più che tanto.

A ogni modo Yuri al centro commerciale San Martino, oggi pomeriggio dopo il pranzo all’Osteria del Previ, si è scatenato. Le ha comprato di tutto. Avrà speso un migliaio di euro solo in regali per lei. Lo scontrino ciclostilato alla cassa dell’ipermercato era così lungo che avrebbero potuto appenderlo come un festone per addobbare l’albero di Natale che Yuri, Dana, Ottavia e Marcello hanno fatto il 16 nell’ingresso del loro appartamento. Senza contare gli altri scontrini battuti dalle casse di altri sei negozi su trentanove all’interno del centro commerciale. All’interno del San Martino ci sono, infatti, trentanove negozi e Dana e Yuri ci saranno rimasti tre o quattro ore, quindi fermandosi in media un quarto d’ora in ogni negozio. Una volta fuori dal centro commerciale a Dana fischiava così tanto la testa per il fracasso dentro all’edificio ( …il vociare indefesso dei passanti, le musichette di sottofondo diffuse dalle radio, le migliaia di rumori della più molteplice natura che si mescolava nell’aria amplificandosi e rimbombando a causa della conformazione stessa della tenso-struttura… ) che le sembrava di svenire. Oltre al dolore alle braccia per via dei sacchetti pieni di regali che stavano portando verso la macchina. E intende quelli che dovevano portare con le mani perché non ci stavano nei due carrelli già stracarichi di pacchi, pacchetti e sacchetti.

Sì, Yuri ne ha combinate di tutti i colori oggi pomeriggio. Ha cominciato con una boccetta di profumo Christian Dior alla profumeria Douglas – quella con l’insegna azzurra, che c’è in quasi tutti i centri commerciali. Yuri non poteva sapere che quello era il profumo preferito di Dana. Non hanno mai parlato di profumi. Sì, ci sono i profumi di Dana allineati sulla mensola dello specchio in bagno, ma non c’è alcun Christian Dior. Ci sono profumi molto più dozzinali. Ad esempio una fragranza di Brambles and Moore alla seta e legno di garofano. Un profumo orribile a detta di tutti, ma del quale Dana si cosparge ugualmente, forse per non avere troppi pretendenti a ronzarle attorno alle feste private, nei discopub o nelle discoteche. Altro profumo che contiene l’ultimo colpo di fulmine olfattivo di Dana ossia il garofano e che si trova sulla mensola del bagno accanto alla fragranza di Brambles and Moore è Oeillet Sauvage L'artisan Parfumeur seguito da Bellodgia Caron.

Un Christian Dior, comunque, Dana se lo permetterà solo quando avrà raggiunto una posizione consolidata. Dopo la laurea e dopo aver trovato un posto di lavoro. Oppure se lo permetterà quando un principe azzurro glielo regalerà. Ma dovrà essere un regalo che avvenga spontaneamente e non perché lei glielo ha richiesto. Ed è proprio questo che ha lasciato Dana di stucco. Yuri si è comportato esattamente come il suo principe azzurro, azzeccando in pieno uno dei suoi più grossi desideri reconditi. Le ha poi comprato un bracciale d’oro da Pier Ell: un bracciale d’oro. Le ha persino parlato di un anello di fidanzamento, ma è per il bracciale che Yuri ha optato alla fine e si dà il caso che i bracciali (d’oro, di platino, d’argento; non ha molta importanza) siano la passione di Dana. Quello che le ha comprato Yuri produce persino un tintinnio, è proprio come piace a lei. Con questo Dana ha pensato che Yuri si sarebbe placato e invece no: da Kiko l’ha sorpresa regalandole un paio di prodotti di cosmesi. Li ha scelti lui. Colori. Marche. Tipo di cosmetici. Ha fatto tutto lui e Dana non ha nemmeno aperto bocca una volta. Yuri è stato infallibile. Ha scelto e acquistato più o meno a colpo sicuro i due prodotti che Dana desiderava di più in assoluto.

“Ma come hai fatto?”
“È che ti amo, che vuoi che ti dica? Mi riesce facile. Siamo anime gemelle, no?”
“Eh sì… Sembra proprio che siamo anime gemelle… ”
A Dana non è mai capitata prima una cosa del genere. Niente corrispondenza di amorosi sensi e niente corrispondenza di qualsiasi senso. E le piaceva. Le piaceva. Era al settimo cielo, alle stelle. Ma è all’ipermercato che Yuri ha dato il meglio. Le ha acquistato un paio di calze Calzedonia. Ci sono stati al negozio di Calzedonia – Dana si è anche provata un paio di calze nel camerino, lasciando la tenda scostata in modo che Yuri potesse sbirciare – alla fine però lui non le aveva comperato nulla salvo poi sorprenderla un’oretta più tardi acquistandole appunto un paio di calze della stessa marca a prezzo naturalmente ribassato tra le corsie dell’ipermercato.

Ha comprato un paio di tascabili – uno che si intitola Uno sconosciuto alla porta di Mary Higgins Clark e un tascabile di Hemingway Festa Mobile. E Hemingway è uno degli scrittori preferiti di Dana – uno dei pochi, Dana non legge molto al di fuori di ciò che deve studiare per l’università. Dalle rastrelliere dei CD a offerta speciale Yuri ha poi cavato, così, al primo colpo, un album di Nek, nientemeno. È l’album di 10 brani Calore umano, e guarda un po’ a Dana è l’unico che manca.
“No, ma sei venuto prima e ce l’hai messo tu… Non è possibile!”
“No no. No no. È stato un caso…”
“Oh, tesoro mio… Nek! Sei un angelo”
“È il titolo di una canzone di Nek?”
“Ma no. Cioè, non so. Forse. In effetti potrebbe essere. Ma volevo dire che tu sei un angelo… ”
“Siamo a Natale, no? E qualcosa da farmi perdonare ce l’ho… ” ha aggiunto Yuri arrossendo un po’.
“Che cosa?”
“L’incidente… e sai… quella cosa della… ”
“Cosa?”
“La cocaina”
“Eh, sì. Devi smetterla con quella roba. Puoi farcela con le tue forze, sei forte e intelligente abbastanza. Forse tu non ti rendi conto, Yuri, del supereroe che sei… ”
“Eh, fosse vero, che sono un supereroe. Supereroe sfigato. Paperinik”
“E poi è pericoloso. Quella roba la recuperi da un pusher. È gente pericolosa, quella, che ti mette nei casini”
“Non il mio pusher”
“E chi è?”
“Ah no. Meglio non te lo dica… E poi, ho deciso che non lo vedrò più”
“Seh, seh. Vedremo”

Dana però non va più in là di queste parole su questo argomento. Un paio di giorni fa era quasi intenzionata a parlare a Yuri dei suoi crampi dopo che avevano fatto l’amore. Erano a letto nella sua stanza ed erano abbarbicati. C’era un tempo da far schifo e il sesso sembrava l’unica via d’uscita per non appendersi a una trave e tirare il cappio. Erano passati giorni dal loro primo rapporto e non ci sarebbe stato nulla di male in un nuovo amplesso. Solo che Dana era eccitatissima e questo significa che avrebbe potuto raggiungere facilmente l’orgasmo e quindi vedersela con nuovi crampi. Aveva perciò deciso di togliere il piede dall’acceleratore e aveva preparato come premio di consolazione uno sformato di patate. Molto buono, peraltro. Yuri non ci era rimasto benissimo, ma era stato lo stesso gentile – evidentemente deve sentirsi in colpa per via della grana del ritiro della patente e poi per essersi fatto beccare mentre sniffava una striscia di bamba nella camera ottenuta in prestito più o meno con la frode dall’amica di Dana, Zena. Dana, ad ogni modo, mentre passeggiano per il centro commerciale non vuole risultare troppo pungente. Come potrebbe? Yuri la sta ricolmando di attenzioni e le sta facendo regali su regali. Le sta regalando la più soddisfacente antivigilia di Natale forse di sempre.

Brano tratto da La guarigione di Marco Candida, Zona, 2015

Continua il 20 Maggio.