Jack lesse intensamente libri che divennero poi la base del suo pensiero, tra cui: L'origine della specie di Charles Darwin...

Pagina 69-70:
“Ben più forti erano le memorie del suo retaggio che conferivano a cose che non aveva mai visto prima un’apparente familiarità: gli istinti (che erano soltanto le memorie dei suoi antenati divenute abitudini), venuti meno in passato, si ridestavano ora in lui, erano di nuovo vivi”.

Pagina 94-95:
“Era più vecchio dei giorni che aveva vissuto e degli anni da cui respirava. Era un anello tra il passato e il presente; l’eternità che stava alle sue spalle pulsava in lui con un ritmo possente al quale si conformava come le maree e le stagioni”.

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson...

Pagina 69-70:
“Talvolta, mentre se ne stava accovacciato, osservando la fiamma [...] gli sembrava che quella fiamma appartenesse a un altro fuoco e vedeva accanto a sé un altro uomo, [...] Quest’altro uomo aveva gambe più corte e braccia più lunghe [...]. Aveva capelli lunghi e arruffati e la fronte sfuggente. Bofonchiava suoni bizzarri e sembrava molto spaventato nelle tenebre [...] stringendo convulsamente nella mano [...] un bastone con una pietra pesante solidamente attaccata a un’estremità. Era quasi completamente nudo [...] aveva però il corpo molto villoso”.

Nel 1898 - quando Jack aveva 22 anni – dopo aver trascorso quattro anni nel Klondyke, nella disperata ricerca dell’oro e della ricchezza, tornò sfinito a San Francisco con un minuscolo sacchetto d’oro...

Pagina 74-75:
“Ogni muscolo, ogni fibra, ogni cellula era stanca, stanca morta. E c’era di che: in meno di cinque mesi avevano percorso quattromila chilometri, e negli ultimi duemilanovecento... ”.

Pagina 80:
“Con quei nuovi venuti disperati e miserabili e la vecchia muta consumata da quattromila chilometri ininterrotti di pista, le prospettive erano tutt’altro che brillanti”.

Nel 1902 - quando Jack aveva 26 anni - trascorse due mesi vivendo nei bassifondi di Londra, in questo periodo scrisse Il richiamo della foresta ...

Pagina 68-69:
“Veniva dato da mangiare ai cani: questa era la sola attrattiva della giornata sebbene fosse anche piacevole, dopo mangiato il pesce, bighellonare per un’oretta con gli altri cani, più di un centinaio”.

E perciò da adesso in avanti, procederò nel futuro di Jack London facendo un salto nel passato. Come ho intenzione di farlo? Mostrando l’analogia tra Buck, Thornton e Jack London. Perché voglio farlo? Per dimostrare che Jack London descrivendo Buck e Thornton descrive sé stesso. Nel 1907 - quando Jack aveva 31 anni - con la moglie Charmian iniziò un lungo viaggio attorno al mondo con il suo yacht…

Pagina 106:
“Buck, guadagnò in cinque minuti milleseicento dollari per John Thornton, permise al padrone di pagare certi debiti e di fare un viaggio con i suoi compagni verso l'Est... ”.

Pagina 107-108:
“Passarono i mesi ed essi vagavano in lungo e in largo per spazzi immensi, non segnati su alcuna carta, dove non c’erano uomini... ”.

Nel 1909 - quando Jack aveva 33 anni - vendette il suo yacht per soli tremila dollari: un decimo del suo costo...

Pagina 75:
“Poi, al mattino del quarto giorno, arrivarono due uomini provenienti dagli Stati Uniti e li comprarono, finimenti e tutto, per una sciocchezza”.

Nel 1913 - quando Jack aveva 37 anni - fu l’anno delle catastrofi: cattiva salute, operazioni chirurgiche, raccolti distrutti, processi giudiziari, dissesti finanziari, aborto della moglie Charmian, incendio del ranch acquistat ...

Pagina 100:
“Thornton era tutto ferito e pesto, appena riuscì a mettersi in piedi si avvicinò premuroso a Buck e, esaminatolo, gli trovò tre costole rotte”.

Perciò il medico consigliò a Jack di smettere di bere alcol e la sua dieta a base di carne e pesci crudi...

Pagina 60-61:
“Correva alla testa del branco inseguendo l’animale selvatico, il cibo vivo, per uccidere con i suoi denti e immergere fino agli occhi il muso nel sangue caldo [...] e come se Buck che [...] teso a raggiungere quel cibo vivo che fuggiva velocemente dinanzi a lui [...] scopriva gli abissi della propria natura, la parte più profonda dei suoi istinti, risalendo fino al grembo del tempo, [...] poiché questo era il contrario della morte, [...] si esprimeva nel movimento, nello sfrecciare esultante [...] sopra le cose morte immobili”.

Jack non soltanto ignorò i consigli del medico, ma aggiunse all’alcol e alla sua dieta "analgesici, morfina ed eroina" …

Pagina 73:
“… il conducente era perplesso. I compagni raccontavano di come un cane potesse morire di crepacuore se gli si rifiutava quello stesso lavoro che lo uccideva...”.

Pagina 88:
“Thornton continuò il suo lavoro. Sapeva bene che era inutile frapporsi tra un pazzo e la sua follia; due o tre pazzi in più o in meno non avrebbero alterato l’ordine delle cose”.

Il 7 marzo del 1916 - quando Jack aveva 41 anni - annunciò le dimissioni dal partito socialista...

Pagina 95:
“il genere umano con i suoi diritti gli diventava di giorno in giorno più estraneo”.

Pagina 122:
“John Thornton era morto. L’ultimo legame era spezzato. L’uomo e i diritti dell’uomo non lo tenevano più avvinto”.

Il 22 novembre del 1916 – quello stesso anno - Jack decise di togliersi la vita iniettandosi una dose letale di morfina e analgesici.