Nell’edizione 2013 del Festival Internazionale a Ferrara del primo weekend di ottobre, l’appuntamento con i giornalisti di tutto il mondo, tra i tanti incontri, dibattiti, esposizioni ed eventi, ha suscitato un grande interesse la mostra, il catalogo e il concorso annuale Una vignetta per l’Europa, creato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea sulla base di un progetto di Thierry Vissol in collaborazione con la rivista settimanale italiana Internazionale e con il sito multilingue Presseurop

Thierry Vissol, nato in Francia nel 1951 è dottore in Macroeconomia monetaria e funzionario della Commissione europea dal 1980. Ideatore dello studio radiofonico Studio Europa e dei suoi programmi, conduce la trasmissione Un libro per l’Europa. Ha pubblicato numerosi libri e saggi in economia monetaria, storia del pensiero economico e della povertà, filosofia sociale e comunicazione.

1. Il concorso Una vignetta sull’Europa esiste da alcuni anni. Come è nato e come è organizzato?
Thierry Vissol:”Non dimenticare mai, giovanotto, che la gente seria non è mai solenne… e che la gente solenne non è mai seria". È il consiglio che diede Georges Colomb, detto Christophe, uno dei grandi fumettisti francesi (1856-1945) e autore di Sapeur Camembert a un giovane artista venuto a consultarlo sul suo mestiere. Il concorso premia ogni anno la migliore vignetta pubblicata, tra ottobre a giugno, su un media italiano o un sito web professionale, vignetta dedicata a un tema legato all’attività dell’Unione europea. Nella prima edizione hanno partecipato 20 vignettisti, nella seconda, che si è svolta nel 2012, sono stati 27 e, nella terza edizione del 2013, i partecipanti sono stati 48 con grandi nomi della satira italiana come Sergio Staino, Gavagnin, Mauro Biani, Fabio Magnasciutti, Agim Sulaj, Marco Tonus, Frago, Cecigian, per citare solo qualche nome o nomi europei tra i quali Tom Janssen, Niels Bo Bojesen, Yannis Ioannou, Nicolas Vadot, Patrick Chappatte e Joep Bertram.

2. Quali sono i premi?
I tre premi sono di € 2.500, € 1.500 e € 1.000 ma, vista la qualità delle vignette, fin dal primo anno, la giuria ha deciso di onorare altri vignettisti attribuendo due altri premi: il premio della giuria e il premio del pubblico.

3. E quali sono le regole per partecipare?
Il regolamento del concorso pubblicato dalla Commissione e dai suoi partner in aprile, definisce le regole e i criteri per la partecipazione. La giuria è composta da tre membri della Rappresentanza della Commissione in Italia, specializzati nel campo della stampa e della Comunicazione, di tre giornalisti specializzati in materia europea e in satira politica e dal vignettista vincitore del concorso dell’anno precedente. Prevede anche la votazione del pubblico via internet, tramite un sito dedicato della rivista Internazionale, una votazione che conta per il 30 % nella scelta finale della giuria.

4. Perché un concorso di vignette satiriche sull’Ue?
Per tantissimi motivi. Prima di tutto, la satira e la caricatura, costituiscono la più vecchia tradizione democratica dell’Europa sia intellettuale che popolare, un vero patrimonio della democrazia europea. Inizia con il Margite di Omero, prosegue con le opere di Aristofane, con il Philogelos, i graffiti sui muri delle città romane per le elezioni, Lucilio Petronio e il suo Satyricon, i movimenti goliardi medievali, il Roman de Renard, le opere di Bosch, Bruegel, Dürer, Brand, Carraci, Chranach, o le tradizioni popolari come la Repubblica di Babin polacca (Rzeczpolitica Babinska), il Pasquino (la statua parlante di Roma), il Gobbo di Venezia o il Porcellino di Firenze, alla vignetta satirica che diventa una vera arma politica durante la rivoluzione francese, per generalizzarsi in tutti i giornali con la scoperta della litografia (nel 1796 dal tedesco Aloys Senefelder). Da allora, non solo la vignetta satirica è diventata parte dell’informazione, ma molte pubblicazioni satiriche sono apparse e diventate pietre miliari del dibattito politico, da Le Charivari al Punch, da Le Canard Enchainé a Il Male, dal Private Eye al Titanic, al Strashel, ad Academia Catavencu o a Twoj Dobry Humor, ecc. La vignetta satirica si ritrova in prima pagina dei più grandi quotidiani nel mondo. Che cosa sarebbero Le Monde senza Plantu, Le Soir senza Kroll, Il Corriere della Sera senza Giannelli, il FAZ senza Gresser & Lenz?

5. Quindi ben venga la satira
Anche se è stata utilizzata per propaganda negli anni bui dell’Europa, anche se spesso è ancora vittima di censura o ogni tanto di auto-censura da parte dei vignettisti stessi, la satira è l’espressione più diretta ed efficace del dibattito politico. Spesso mette il dito nella piaga. Come scriveva lo storico dell’arte Ernst Gombrich: “La caricatura ben riuscita deforma le apparenze, ma soltanto per raggiungere una verità più profonda”, e cioè riesce a catturare l’essenza e contemporaneamente l’assurdità di un problema attraverso un’immagine umoristica e satirica, e può servire da cavallo di Troia nella tentazione autocratica. E nello stesso tempo essere un grido contro la corruzione e l’arroganza dei poteri e dei potenti. Appunto per questo le Nazioni Unite, su un’idea di Plantu, sostengono l’iniziativa Cartooning for Peace ( www.cartooningforpeace.org).

6. E il ruolo dell’Unione europea?
L’Unione europea è un progetto e una realtà politica. Richiede il coinvolgimento democratico di tutti i suoi cittadini e un dibattito permanente, senza nascondere i problemi, le rabbie, per mettere meglio in luce, le realizzazioni concrete, i nuovi diritti e le potenzialità che potrebbe avere una vera e propria Unione Europa politica ed economica. Ma anche l’urgenza di colmare le mancanze di mezzi di azione economici e politici, la mancanza di solidarietà, il fabbisogno di un salto qualitativo per assicurare il “commonwealth” presente e futuro dei suoi cittadini in un mondo in piena mutazione, di fronte a sfide climatiche, di sicurezza energetica e alimentare, di diseguaglianza, ecc. La satira, in questo dibattito, può costituire un importante stimolo. In altre parole: “Castigat ridendo mores… Europae”.

Premi del 2013
1° Gianfranco Uber – “La testa prego…”. Vignetta apparsa su radio3.rai.it;
2° Patrick Chappatte – L’Europa vince il Nobel per la pace. “Avremmo preferito il Nobel per l’economia”, vignetta apparsa su Internazionale;
3° Marco Gavagnin – “L’insostenibile leggerezza dell’Euro” vignetta apparsa sul blog de L’Espresso.
4° Premio speciale del pubblico, Mario Bochicchio - “Più che un premio è una supplica”, vignetta apparsa su siwikinews.it
5° Premio speciale della giuria, Paola Rollo – “The boots are made for walking and that’s just what the’ll do. One of these days these boots are gonna walk allover you, Welfare”, vignetta apparsa su frankezze.it.