La cucina fusion è riuscire a incorniciare in un solo piatto sensazioni e sapori di culture diverse, mantenendo un’armonia di insieme. Attraverso le maggiori correnti fusion mondiali, ogni giorno diversi ristoranti offrono un insieme di sapori che rappresentano e caratterizzano l’unione di distinte culture e gastronomie. Gli elementi vengono mescolati assieme in maniera tale che separatamente mantengano l’essenza della singola cultura e uniti possano rilasciare la particolarità della gastronomia di entrambe. Questo tipo di cucina è una continua lotta tra il desiderio di creare un piatto innovativo e la ricerca di mantenere intatti i sapori tradizionali della singola cultura.

Tra le correnti più conosciute della cucina fusion appare la lunga tradizione tex-mex che ormai da decenni intreccia i sapori della calda terra messicana con la conoscenza gastronomica texana, rappresentati da ricette con sugo di pomodoro, crema di fagioli, carne macinata e tortillas. La concorrenza alla tradizione tex-mex appartiene ai menu che vedono la fusione fra la gastronomia asiatica e quella europea, regalando emozioni umami arricchiti da piaceri mediterranei. Poi, ci sono cucine fusion ancora più innovative, ma sconosciute ai più, come l’unione tra prodotti brasiliani e tecniche tradizionali di cucina francese o sapori mediorientali con influenze occidentali. Si può forse dire che questa fusione di cucine tradizionali nei secoli ha creato nuovi sapori che comunicano al contempo tradizione e novità.

La maggior parte delle materie prime alimentari che vengono utilizzate nelle nostre cucine fanno parte di una lunga evoluzione storica e geografica che ha portato alla completa mobilitazione dei prodotti. Oggi, una grande varietà di alimenti fanno parte di molte cucine tradizionali nazionali, senza per forza essere nate nello stesso territorio. Solo pensando alla cucina mediterranea, simbolo di pomodori, zucchine e melanzane, la cui origine è legata all’America centrale e all’Asia, o al grande consumo di platano nelle ricette quotidiane del Sud America, la cui pianta è nata in Oceania, si realizza che la fusione in cucina esiste da tempi arcani. Da secoli ormai una gran varietà di ingredienti che fanno parte della nostra quotidianità hanno caratterizzato la tradizione culinaria del nostro paese, senza avere alcun legame di origine col territorio dove vengono consumati quotidianamente. La fusione di diversi prodotti con luoghi altri, ci permette di affermare che questa filosofia gastronomica è semplicemente una tradizione antica, la cui nascita è addirittura antecedente a ogni pensiero che mai sia stato formulato verso la “cucina fusion” di cui si parla tanto oggi?

La migrazione dei popoli e l’evoluzione del mercato globale hanno portato a una vera disgregazione degli equilibri naturali passati, portando la maggior parte dei sapori nativi verso paesi distanti e culture straniere. In questo modo, la maggior parte delle ricette della cucina tradizionale presenta l’utilizzo di ingredienti di origine lontana, l’integrazione di saperi ormai dimenticati verso un continuo cambiamento progressista legato a sapori non del tutto nuovi o innovativi.

Cosa potrebbero pensare, allora, gli chef dei grandi ristoranti innovativi? Questa visione nuova della nascita della cucina fusione è solo una diversa interpretazione della filosofia o, semplicemente, un fattore dimenticato?