Guidare verso sud in Toscana, per me che abito al confine tra la provincia di Siena e Firenze significa attraversare uno degli scenari più mozzafiato del pianeta, la Valdorcia e le Crete Senesi, la campagna che l’Unesco ha iscritto nel Patrimonio dell’Umanità. I profili delle colline sono conosciuti in tutto il mondo, come quel gruppettino di cipressi in cima a una collinetta che sembrano messi lì apposta per ispirare fotografi e sognatori.

Pienza, Bagno Vignoni, San Quirico d’Orcia… terre di formaggio, di terme e di paesaggi morbidi, e poi Montalcino, conosciuta in tutto il mondo anche dai meno esperti per il suo vino, ma anche per l’olio, la vista che si allunga verso un orizzonte di colline e un’abbazia poco fuori il paese, dove l’aria vibra ancora di misticismo e canti gregoriani. Guidare verso sud significa avere un punto di riferimento lontano, il Monte Amiata, antichissimo vulcano adesso spento che domina le vallate circostanti, la Valdorcia, il lago di Bolsena, il Chianti e la piana della Maremma. Nei giorni più tersi si può vedere anche da Siena e da casa mia, coperto di boschi di castagni e faggi. Fino a pochi anni fa l’Amiata era nota soprattutto per il turismo invernale, essendo la più importante stazione sciistica della Toscana meridionale con i suoi impianti di risalita e i suoi rifugi. Adesso è apprezzata soprattutto per l’aria pura, il verde, le sorgenti termali che la circondano e una gastronomia schietta e di carattere.

Un dolce tipico del Monte Amiata è la ricciolina. La ricciolina racchiude in due strati di frolla – insieme alla Nutella – una bella manciata di frutta secca, tanto per renderlo ancora più diabolicamente buono. Visto l’uso della Nutella, la prima cosa che viene in mente è di mettere la nocciole, ma c’è anche chi mette mandorle o noci. Io ho scelto le noci.

Torta ricciolina
Ingredienti:
300 g di farina 00 biologica
150 g di zucchero
150 g di burro
1 bustina di lievito per dolci (circa 17 g)
1 pizzico di sale
3 uova (1 intera + 2 tuorli, ma non gettare gli albumi che serviranno per la meringa)
400 g di Nutella, praticamente un vasetto di quelli classici
80 g di noci, o mandorle, o nocciole
Per la meringa:
2 albumi
4 cucchiai di zucchero

Procedimento:
Metti la farina a fontana su una spianatoia e fai una fossetta nel centro. Lì metti lo zucchero, il lievito per dolci, un pizzico di sale e il burro a temperatura ambiente, a pezzettini. Lavora velocemente con le mani la farine con il burro, in modo da formare un impasto bricioloso, che assomiglierà al parmigiano grattato. Sbatti un uovo intero con due tuorli per qualche secondo con una forchetta in un piatto, versale sulle briciole e con le mani compatta l’impasto, stendilo tra due fogli di carta da forno e lascialo raffreddare in frigo per almeno un’ora. Dividi l’impasto in due parti uguali: stendine una parte per ricoprire la base di una teglia rotonda da 24 cm di diametro, poi spalma metà della Nutella sulla base e cospargi le noci tritate su di essa. Stendi anche la seconda parte della pastafrolla in un disco abbastanza grande da ricoprire la torta. Premi i bordi per sigillare la torta e cuoci in forno caldo a 180°C per 40 minuti. Verso la fine della cottura della torta monta gli albumi a neve ben soda e poi aggiungi gradualmente, sempre montando, i 4 cucchiai di zucchero, continuando a montare le chiare finché non verrà una meringa soda e lucida. Trascorsi i 40 minuti, quando la torta sarà dorata, toglila dal forno e con una spatola stendi la meringa sulla torta, aiutandoti con un lato della spatola o il dorso di un cucchiaio per dargli la forma e creare qualche sbuffo di meringa. Mescola la Nutella per scaldarla e poi falla scendere a filo sulla meringa, e con una forchetta mescola delicatamente meringa e Nutella per formare dei ghirigori. Rimetti la torta in forno per 2 minuti, e appena la meringa si solidifica in superficie toglila dal forno e lasciala raffreddare completamente prima di affettarla.

Per maggiori informazioni:
www.julskitchen.com

Testo di Giulia Scarpaleggia