Il discorso intorno all’italianità, in questo caso specifico, non riguarda un sentimento provincialista sterile e in difesa di una nazionalità sbandierata come tra le più raffinate del mondo. Il successo tutto italiano della Festa del Torrone di Cremona testimonia un prodotto italiano che sa parlare dell’Italia non soltanto come essa merita, ma come nel Paese e soprattutto all’estero ci si aspetta. Ho infatti la netta impressione che da fuori gli italiani appaiano come potenzialmente efficaci, ma nella realtà poco incisivi. Le motivazioni non sta in questa sede trovarle, perché il ragionamento si pone in ambiti del tutto golosi e positivi come quelli che riguardano un’eccellenza del territorio italiano. Il torrone appunto.

Eppure, il motivo per il quale ho scelto di scrivere proprio di questo aspetto della contemporaneità per esordire su una rivista internazionale, è che nella festa cremonese del torrone ho trovato al banco di prova tutti gli ambiti della nostra eccellente cultura. Seguo la Festa da anni e ho visto crescere, attorno alla capacità organizzativa e gestionale, un team per la difesa di un territorio e di un’identità, che si proietta ben al di fuori dei propri confini geografici. Attorno al prodotto tipico, che mette d’accordo tutti come solo la cucina sa fare, sono stati creati eventi, dibattiti, disfide. Il torrone non è soltanto un prodotto gastronomico, ma anche la storia di un territorio nella complessa storia del Belpaese, costellata da delitti, guerre, scorrerie, sofferenze e cucine povere o ricche, attorno alle quali ci si inventava un modo per sopravvivere alla noia, agli avvelenamenti, alle trame di corte.

Il fidanzamento e poi il matrimonio di Bianca Maria Visconti con Francesco Sforza, avvenuto nel 1430, fu occasione per il padre di Bianca Maria, Filippo Maria Visconti, per offrire a Francesco Sforza Cremona e le terre del comprensorio, quali anticipi sulla dote di nozze, in cambio dei suoi servigi. Durante la Festa del Torrone, a Cremona fino al prossimo 24 novembre, un corteo di figuranti, circa 150 persone, ricorderà l’importante evento con disfide di volee all’arco e sbandieratori. La storia è protagonista della Festa anche grazie alla liuteria cremonese, famosa in tutto il mondo. La leggenda vuole che i liutai siano rimasti attivi solo a Cremona, dopo la peste del 1630 che li aveva cancellati da Brescia.

La liuteria viene ricordata con installazioni e violini collocati per tutta la città e nella rotatoria antistante il neonato Museo del Violino, che espone alcuni dei gioielli, tra i quali alcuni famosissimi Stradivari e Guarneri del Gesù. Quest’anno la città è orgogliosa di annunciare, e di fare conoscere ai più, che è diventata Patrimonio immateriale Unesco proprio per questa arte, conosciuta e studiata forse più all’estero che in Italia. Attorno e dentro il Museo del Violino sono molti gli eventi dedicati alla musica quale fenomeno culturale profondo e innato nello spirito italiano. Tutto il mondo guarda alla Penisola come depositaria di questa sapienza, e nel suo splendore Cremona si offrirà a migliaia e migliaia di persone in un solo weekend. Lo scorso anno in tre giorni sono stati registrati 150.000 visitatori, che quest’anno saranno superati grazie alla scelta di tramutare il percorso in una nove giorni su modello delle più note e datate kermesse del genere.

Quali novità saranno presentate? Oltre alla visite alle produzioni, alle degustazioni di vini e distillati da abbinare al torrone, ai banchi d’acquisto che l’anno scorso hanno venduto 37 tonnellate di torrone in tre giorni, ecco che arrivano le interessati ricette che rendono ancor più affascinante il percorso. Il torrone da passeggio, anche in versione ghiacciata e con il famoso sale di Cervia, ha visto la nascita durante l’estate, con la presentazione ufficiale a Milano Marittima durante “Torrone on the beach”.

La collaborazione con il Giffoni Film Festival contribuisce a destagionalizzare un prodotto che non è solo invernale e natalizio, ma si presta ad essere gustato in ogni mese dell’anno, anche grazie all’elaborazione di ricette di chef e di appassionati che propongono il torrone per condire la pasta, per accompagnare la carne, o come un tutto pasto molto al di fuori del consueto. Così quest’anno ci saranno anche le sfide culinarie dei direttori dei giornali, oltre che delle scuole alberghiere della Lombardia. L’intelligente connubio tra cultura, gastronomia, turismo e sport ha fatto sì che la Regione Lombardia abbia offerto il proprio appoggio all’iniziativa che ha ricevuto anche il patrocinio di Expo 2015.

Cremona è stata anche insignita del titolo di “Città europea dello Sport 2013” con la presentazione di una serie di manifestazioni, fra cui la scherma, di cui l’Italia detiene il record di medaglie olimpiche. A Cremona, dunque, durante la kermesse gastronomica ci saranno gare di scherma antica e moderna, oltre a una dimostrazione pubblica di questa arte nel tardo Medioevo e nel Rinascimento, periodo al quale è dedicato anche il Villaggio degli Antichi Mestieri Rinascimentali.

E cosa ancora? Il Degustatour, il Ristotorrone, il pranzo servito al Torrone, le merende al salame di Cremona, l’infiorata di circa cento metri quadrati con la quale alcuni artisti di strada decorano il piazzale antistante la cattedrale. E non mancherà anche lo spazio per la scultura: di torrone è la chiave di violino e il simbolo di una delle aziende del settore della città, la esse di Sperlari. Durante il primo week-end della Festa una locomotiva a vapore del 1922 ha effettuato il viaggio nella tratta Milano-Cremona, andata e ritorno, per permettere un tuffo nei tempi andati e provare un’emozione unica: il suo nome? Sweet Express.

Tornando quindi ai contenuti di questa Festa-mostra mercato, occasione di rilancio dei settori economici che danno lavoro a centinaia di addetti, ecco che sposare vari aspetti dell’economia e superare le barriere mentali, permette di creare nuove attività, e interessi per tutti coloro che desiderano svago e opportunità commerciali. Pertanto, auspichiamo che si riparta dall’individuo, più protagonista e meno manipolato-manipolatore, per ricostruire quel tessuto di straordinarie opportunità che è l’impronta vera dell’Italia e del senso del vivere anche globale. Magari, e perché no, gustando un morbido e squisito torroncino! 

Il prossimo appuntamento è per il 18 Dicembre.