Una mostra decisamente originale, che di certo non mancherà di suscitare la curiosità e l'interesse del visitatore, che potrà apprezzare caratteri, forme e cromie di un gioiello davvero particolare. E' la mostra DIVINE. Splendori di scena. Gioielli Fantasia dalla Collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, in corso a Venezia, nella Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro.

Promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Soprintendenza speciale di Venezia in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la rassegna, sulla linea del collezionismo, si colloca in un settore particolare qual è il “gioiello fantasia” realizzato per la scena hollywoodiana a partire dagli anni Venti del Novecento. Il grande boom del “Gioiello Fantasia” avviene nel periodo della grande Depressione del 1929-1939. Con la scomparsa dei prodotti di lusso, la sperimentazione con materiali non preziosi diventa l'unica via di sopravvivenza per i gioiellieri, ma anche stimolo per la fantasia e per la messa a punto di nuove tecniche.

Così le forme meravigliose e anticipatrici di tante tendenze di questi gioielli sono state il segno evidente delle straordinarie capacità creative dei designer dell'epoca. E furono proprio le dive del cinema come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Bette Davis e Vivien Leigh, a indossarli sui loro abiti di scena (da ricordare il mitico Joseff di Hollywood che creò monili per centinaia di pellicole di gran successo, tra cui Via Col Vento). Questi bijoux, tra l'altro, hanno finiture accurate e design sbalorditivi, tali da avere caratterizzato gli stili sia del gioiello che della moda. Così, in quest'ottica, la mostra veneziana, curata da Rosangela Cochrane, presenta circa 350 esemplari di “Gioielli Fantasia” provenienti dalla Collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, che accompagnano il visitatore attraverso la produzione di bijoux realizzati negli Stati Uniti tra gli anni '30 e gli anni '70 del Novecento, sino ad alcuni esemplari realizzati fino al giorno d'oggi. La stessa collezionista torinese ricorda aver iniziato a collezionare “Gioielli Fantasia” negli Anni ottanta. Il percorso espositivo della rassegna veneziana si sviluppa in una serie di sezioni che caratterizzano la poetica di questo singolare oggetto. Sono così le grandi collane, i coloratissimi orecchini, le spille stravaganti, bracciali eccentrici: esemplari concepiti ed elaborati dai più importanti designer quali Trifari, Marcel Boucher, Coro, De Rosa, Eisenberg, Miriam Haskell, Eugène Joseff, Kenneth J. Lane, Pennino, fino a Wendy Gell e Iradj Moini.

Ma è nella sezione La misteriosa bellezza delle trasparenze che è possibile ritrovare una sorta di trionfo degli effetti luminosi, di luci e trasparenze come nel caso della spilla con piccolo pesce, della vela e del ragno, o della collana a fiori. Mentre, nella sezione Fascino del gioiello fantasia, di grande effetto è la collana a serpente, la spilla tonda con ametista, e quella dorata con cristalli, l'elegante bracciale con foglie, e la spilla con due fiori. Nei Cristalli e Mug, ci si imbatte in un divertente e spiritoso elefantino mug, una spilla e cristalli multicolore, una collana nera e pendenti, e in una sorprendente spilla con due fiori di glicine.

Ampia e vasta la collezione sorprende di passo in passo, come nella sezione Solo per divertimento, dove ritroviamo una spilla con gancio in celluloide, un gatto su mezza luna, paesaggi, una cicogna, un pompiere, o ancora una tartaruga in piedi. Una collana a segmenti perlati, un bracciale di colore turchese, il grande girocollo rosso corallo, e, una stupefacente collana con grandi cristalli, sono gli oggetti-protagonisti in Miriam Haskell. E ancora Personaggi e maschere con Giulietta e Romeo, la spilla con ballerina o con Pulcinella, mentre di notevole splendore è una collana con cammei, una spilla con testa di gufo, e una collana in stile egizio. Ma suggestive nella sezione Sogni tropicali, sono un tucano, un fenicottero con coccodrillo, e nelle “meraviglie del regno animale” la suggestiva collana con pietre verdi.

Tutti oggetti e gioielli che vivono e si contaminano nel singolare contesto della Pinacoteca Franchetti, che vanta opere di notevole prestigio, e una interessante sezione di pittura fiamminga e olandese del Cinque-Seicento con paesaggi, scene di genere e nature morte - quali il Ritratto di Marcello Durazzo di Van Dyck, la Venere allo specchio di Tiziano, la *Venere dormiente di Paris Bordon, le due Vedute veneziane di Francesco Guardi e, sempre tra i dipinti, il San Sebastiano di Andrea Mantegna, capolavoro di maggior spicco del museo, custodito entro il suggestivo vano architettonico rivestito di marmi che Franchetti aveva concepito per isolare l’opera in una dimensione sacrale. Insomma, con uno sguardo sul Canal Grande, alla Ca' d'Oro rivive una sinergia di “gioielli” dal fascino unico e accattivante.

Tutte le immagini dei Gioielli Fantasia: ©patriziasandrettorerebaudengo