Dall’11 al 13 settembre si è svolta a Belgrado la quinta edizione della manifestazione Zenith 24 ore di Elegance – Concours d’Elegance & Salon of Excellence powered by Chivas, evento esclusivo creato da Alex Djordjevic in collaborazione con Cristina Egger, presso il Royal White Palace, con il supporto del Grand Casinò di Belgrado. Dopo 4 edizioni, dato l’enorme successo della manifestazione, questa quinta edizione dalle iniziali 24 ore è passata alla durata di 3 giorni, durante i quali gli organizzatori hanno riunito il marchio di orologi Zenith, con il 150° anniversario del loro movimento, e El Primero con Martell Cognac, che ha celebrato i 300 anni della storia del brand famoso in tutto il mondo.

Il Salone dell’Eleganza, nato 5 anni fa, proprio per “educare” i visitatori, sceglie l’alto artigianato come icona di approfondimento culturale per suggerire il concetto di una moda che, in questi tempi, non è mai stata meno superficiale. Lo si intuisce dai brand esposti e dalla selezione effettuata, stagione dopo stagione, sempre più ricca di novità italiane e straniere con un focus sull’artigianalità, che rifiuta l’idea di un abbigliamento omologato e di scarsa qualità, offrendo un’interessante selezione di designer che portano freschezza e attualità, rendendo omaggio alla cultura Italiana.

A Belgrado la parte del leone l’hanno fatta sicuramente le aziende italiane, che hanno evidenziato stile, artigianato e creatività del made in Italy. Interessante è stata una delle prime uscite in pubblico del giovane brand Prince Tees, che ha presentato una capsule collection di t-shirt in cashmere, un gioiello imprenditoriale creato e pensato dalla partnership fra Emanuele di Savoia ed Enzo Fusco. Lusso ed eleganza per Pasquale Bruni Gioielli e le sue creazioni delicate e raffinate, secondo una cura del design che evidenzia la tradizione italiana, con tecniche secolari realizzate rigorosamente a mano; ogni gioiello rappresenta l’espressione più elevata del made in Italy e il lavoro dei maestri orafi. Poi Duccio Venturi Bottier, un talento arrivato dalla Marche, la cui sensibilità naturale sostiene che, anche se l’abito può essere low cost o poco appariscente, sono le scarpe il vero accessorio fashion, tramite le quali la donna si riappropria della femminilità, “ritorna sui tacchi” e torna ad essere un oggetto di desiderio.

La Sartoria Fiorentina Liverano lavora per creare un gentleman, un uomo perfetto rimasto ai tempi in cui “vestirsi” voleva dire indossare e non coprirsi frettolosamente, grazie a un insieme di elementi: il taglio, la stoffa, le fodere, le cuciture, i bottoni, le asole costituiscono un mondo racchiuso in un capo, un capo spalla, in una sartoria di capi da uomo; poi, sempre da Firenze, Stefano Bemer, marchio storico di scarpe fatte a mano, è la storia di un artigiano prematuramente scomparso e il prosieguo del suo progetto portato avanti dai nuovi proprietari, la Scuola Del Cuoio in Santa Croce, Tommaso Melani e il nipote Filippo Parri. Il brand Stefano Bemer ha attirato vip e attori, che arrivano da ovunque per scoprire le sue magiche scarpe e tutto il mondo che le circonda: tomaie, tacchi, pellame di grande qualità, cere, aghetti, un universo unico e segreto, il segreto del “fatto a mano”, segreto che all’estero forse hanno conosciuto prima di noi. Grande risonanza sulla stampa ebbe la vicenda dell'attore Daniel Day-Lewis, che durante la lavorazione del film L’Ultimo dei Mohicani, in cura per un esaurimento, giunse in Italia per uno stage nel laboratorio dell’Oltrarno, dal ciabattino di lusso!

Sempre italiana l’Antica Barbieria Colla, di Milano, una “bottega” storica e non un negozio, come ama chiamarla il suo proprietario, Franco Bompieri, che ha mostrato l'eleganza e lo stile di una Milano che non c'è più: entrando in questo santuario dell’eleganza sembra di vedere la Milano degli spazzini di Miracolo a Milano, quella dei ladruncoli e degli immigrati di Rocco e i suoi fratelli, per finire con la Milano raffinata di Luchino Visconti: Franco Bompieri, un "artigiano dell'eleganza", ha conosciuto la fame ma anche la Scala, gli spazzini e i principi, i ladri e i grandi banchieri.

Presenti in mostra gli orologi Zenith, il brand con la stella al polso, che si è evoluto, modificato e reso perfettamente moderno, in linea con i tempi, e che qui in Serbia ha festeggiato i suoi 150 anni di attività; infine un italiano di Napoli, Luciano Carino, l'artista del make up, che, insieme alla figlia Miriam, ha creato il brand HM, che “disegna” sul viso delle clienti con una magica mano che esalta, corregge, evidenzia i tratti; per lui un viso è una pagina bianca che fa sognare. E poi gli occhiali OP Mood di Luca Pagni, pezzi unici e fatti a mano con materiali inediti, come l’alluminio, e rivestiti di pelle di cavallino stampato, gioielli per il viso, per personalizzare in maniera unica lo sguardo.

Non italiano, il brand del libanese Abed Mahfouz, l’alta moda fashion, un marchio ormai internazionale che sfila a Parigi, a Roma e in tutto il mondo, ha mostrato donne sognanti, come di altri tempi, con abiti fatti di stoffe raffinate, sontuose, linee da sirena ma studiate e costruite, ricami fatti a mano, flash luccicanti e intriganti, per un mondo da farfalla, da sirena, da donna glamour fatta e concepita per “donne che si vestono”; e infine la collezione di auto d’epoca del Club Rolls Royce di Montecarlo, in rappresentanza di un'auto che è uno status symbol da esibire, e non una quattroporte per spostarsi velocemente in città.

La voglia di ricominciare di Belgrado parte con forza e coraggio dalla cultura del bello e dell’eleganza.

Per maggiori informazioni:
www.24hoursofelegance.com