Il percorso artistico di Jole De Maria1 , è stato esemplare di un momento non sereno della vita politica nazionale: iniziato in un decennio ancorato alla cultura e all’educazione antica del concetto di musica lirica, di ritorno da una permanenza in terra argentina, trovò il suo mondo sconvolto dagli avvenimenti che caratterizzarono il post-Sessantotto.

Non è davvero semplice tenere dietro alla costante valorizzazione di personaggi che, negli anni, si sono resi meritevoli di menzione nell’agone nazionale, non solo culturale; quest’ultimo tuttavia – ed è bene notarlo - è un campo nel quale l’apporto degli studiosi meridionali, e in modo speciale siciliani, ha un rilievo e una importanza predominante: predominanza vivacizzata da una plurisecolare esperienza, frutto della dislocazione topografica della regione. È infatti quel tipo di cultura che viene detta “di confine” perché conseguente agli scambi intensi di conoscenza con le nazioni vicine. Nel caso della Sicilia, in particolare, questi scambi sono davvero paradigmatici, essendo stata l’isola punto d’incontro di civiltà ed esperienze con tutti i popoli gravitanti intorno al mare Mediterraneo e non solo, sin dal sorgere delle civiltà mesopotamiche.

Quella di Jole era stata una famiglia rigorosa nei doveri sociali, morali e comportamentali2 . L’artista della quale mi interesso proviene infatti da un ceppo nebroideo il cui capostipite fu Salvatore De Maria: carattere dominante ed erto, come le incombenti rocche del Crasto poste a quinta imponente del suo paese nativo3 . Sposò Concetta Lapinta4 con autorizzazione sovrana del 20 aprile 1920. Il loro fu connubio fecondo e arricchì la famiglia con i figli:
Alberto, funzionario parastatale e padre amorevole;
Aldo - valente chirurgo e scienziato, al quale si deve il primo trapianto di rene in Italia5 ;
Elena, donna di alte qualità morali e bel portamento, alla quale il marito – autore di questo testo - è debitore della posizione conquistata nel mondo della medicina e della cultura;
Jole, artista lirica di gran voce e altrettanto grande temperamento. Era risultata tra i vincitori del concorso di Spoleto istituito dal Teatro dell’Opera di Roma e aveva poi cantato un vasto repertorio, da Cimarosa a Mascagni, in molti teatri fra cui il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Massimo Bellini di Catania, il Teatro San Carlo di Napoli, ove era stata riconfermata per tutte le stagioni consecutive fino al suo trasferimento all'estero.

Il 1959 per Jole De Maria fu l’anno del lancio decisivo nel mondo della lirica, ma fu pure l’anno di un mondo che in quel momento si poneva tanti nuovi problemi sociali e culturali. Scorrendo gli ultimi giorni di quell’anno 1959, il teatro San Carlo di Napoli mise in cartellone, nuova per le sue scene, L’amore delle tre melarance di Serghei Prokofiev. Tito Ceccherini6 presentò l’opera come “difficilissima a realizzarsi [ma riconobbe che] Francesco Molinari Pradelli ha dipanato le file delle varie famiglie strumentali e si è tenuto in equilibrio sull’altalenare d’un ritmo mutevole ed estroso come il folletto Farfarello”. Il cast fu importante; dell’Artista la Rassegna Melodrammatica scrisse: “La giovane e bella Jole De Maria, che possiede una rigogliosa voce di mezzosoprano, ha cantato al San Carlo di Napoli nella veste della Principessa Clarice, facendosi rilevare nelle recensioni critiche dei giornali quotidiani”. E i quotidiani, sulla realizzazione dell’opera e degli artisti, uscirono tutti con titoli entusiastici: L’opera, nuova per le scene napoletane, realizzata in un clima veramente fiabesco (Il Mattino); Incantesimo al San Carlo (Luigi Valletta).

Nelle sue tournée, solo per citarne alcune, è stata al Festival dell'Opera Italiana di Dublino, al Teatro dell'Opera de Il Cairo, a Lugano, a Belfast, ad Alessandria d’Egitto, al Teatro San Carlos di Lisbona. La permanenza in terra portoghese ebbe per la nostra artista momenti di grande emozione; le si presentò pure un inedito imprevisto che lei ci racconta personalmente in appunti estemporanei, ritrovati fra le sue carte. Scrisse infatti: “Re Umberto II e mio padre si allenavano, a Roma, con lo stesso maestro di scherma, Agesilao Greco; si incontravano da lui e nel tempo sono diventati amici. Quando si è saputo che sarei andata a Lisbona, mio padre lo avvertì; ma io non lo sapevo. L'ho capito quando ero a teatro e mi stavo preparando per andare in scena: le sarte, che erano italiane, hanno cominciato a darsi voce: 'C’è il Re, c'è il Re in sala! C'è il Re! Erano sette anni che non veniva più! “Mi sono spaventata perché ho capito che era venuto per me. Una vergogna, quando dovevo uscire da dietro le quinte per andare sul palcoscenico [...]. Poi ci hanno fatto le fotografie mentre lui mi faceva i complimenti. Quando mi ha invitato a casa sua a Cascais, mi mandò a prendere da un autista e una segretaria. Bella casa! Mi diceva, guardando fuori dalla finestra: 'Vede, c'è l'oceano. A me dà l'idea di avere davanti il mare dell'Italia'. “Sapeva pure di Aldo7 : mi ha chiesto sue notizie; vuol dire che papà ne parlava con orgoglio. Ogni mattina mi arrivava una orchidea in albergo, anonima. Non ho mai saputo chi me la mandasse, anche se penso fosse il Re”.

Ha tenuto concerti e interpretato opere alla RAI-Radiotelevisione italiana (di recente da questa passati in cd) e presso Radio e Televisioni europee e d'oltre oceano. Nei teatri dell’opera è stata diretta dai più illustri maestri del Novecento: Vincenzo Bellezza, Tullio Serafin, Ottavio Ziino, Oliviero de Fabritiis, Alberto Erede, Francesco Molinari Pradelli, Armando La Rosa Parodi, Ferruccio Scaglia, Umberto Cattini, Franco Patanè e Giuseppe Patanè. Critici musicali illustri, quali Alfredo Parente, Franco Abbiati, Rubino Profeta hanno parlato di lei con parole lusinghiere nelle più prestigiose testate giornalistiche8 ; nuova e molto attesa per il cartellone del San Carlo nel marzo del 1963 era La luna dei Caraibi di Adriano Lualdi con Jole De Maria nel ruolo di ‘Bella’. Su questo ruolo decisamente favorevoli furono gli articoli dati alle stampe dai due più prestigiosi critici della musica lirica del tempo, Rubino Profeta e Franco Abbiati. Trasferitasi per alcuni anni in Argentina, ha cantato in programmi televisivi e radiofonici9 e, una volta rientrata in Italia, ha continuato a studiare, sviluppando quella tecnica che le ha permesso poi di spaziare agilmente dalla voce di mezzosoprano fino a quella di soprano leggero - come documentato dalle sue successive registrazioni - mantenendo comunque intatto il calore ed il velluto del timbro10 . Ha eseguito numerosi concerti, accompagnata al pianoforte dal M° Rolando Nicolosi, organizzati dal suo marito-manager Silvano Nicolai. Morì di cancro nel Maggio 2007.

Il Concorso lirico internazionale “Jole De Maria”

Nell'ottobre 2007 è stata organizzata a favore dell'AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) la manifestazione Omaggio a Jole De Maria, un'ugola sette voci11 dalla Associazione Culturale Arcipelago, (fondata da Eleonora Vicario) e dal comune di Fonte Nuova. Ma alla nipote Eleonora solo l’omaggio non poteva dare appagamento. Il riconoscimento unanime dell’abilità canora di Jole De Maria da parte dei critici e l’amore per la zia l’hanno stimolata a intitolarle un Concorso lirico internazionale.

Nella prima edizione del 2013 il concorso, organizzato nell’incanto del Parco dei Nebrodi, a Galati Mamertino (ME)12 , si è articolato in tre giornate consecutive. Le prove eliminatorie, svolte il 21 agosto e la prova semifinale del 22, che si sono tenute nel Palazzo San Giacomo13 , non sono state aperte al pubblico14 . La prova finale del 23 agosto, presentata da Maria Chiara Ferraù15 , si è svolta in forma di concerto sul palco di Piazza San Giacomo. I 7 finalisti del Concorso sono stati giudicati da una giuria di cinque prestigiosi maestri: Irene Bottaro, mezzosoprano, Direttore artistico del Concorso; m° Janos Acs, Ungheria, Direttore d'orchestra e Presidente della giuria; m° Antonio D'Antò, Direttore del Conservatorio di Musica di Frosinone; Giovanna Collica, soprano, Direttore artistico del Gran coro lirico siciliano; dott. Marco Impallomeni, dell’Agenzia lirica Music Center Domani (MCD). Gradita sorpresa è stata la partecipazione del dott. Cristiano Sandri, segretario artistico e casting manager del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.

Al termine del concerto finale sono stati proclamati i vincitori dei primi tre premi scelti dalla Giuria, che sono stati: ex aequo, il soprano Angela Alesci e il mezzosoprano Rosita Fiocco che si sono aggiudicate il 1° premio; il soprano Akiko Sawayama che si è aggiudicata 2° premio. I vincitori del premio Bam Web Radio, scelti dal pubblico in streaming, sono stati: il basso Bozhidar Bozhkilov e il soprano Daniela Milanese. Gli altri finalisti sono stati il basso Martin Ng e il tenore Rosolino Claudio Cardile16 . Portare a termine questo progetto non è stato semplice soprattutto per l’esiguità dei fondi raccolti in questo periodo di crisi generale e l’organizzazione pertanto ha potuto contare soltanto sulla collaborazione di generosi volontari17 . In considerazione del successo ottenuto il Concorso lirico internazionale Jole De Maria ha avuto una seconda edizione che presento con la nota di Elisa Tricarico18 sul Giornale Metropolitano del 14 Luglio 2014: «Si è chiusa con successo, consensi, emozioni e con grandi voci la seconda edizione del Concorso lirico internazionale Jole De Maria, per sostenere la Ricerca sul cancro.

Forte della prima edizione pilota del 2013, ospitata dal comune siciliano di Galati Mamertino, il Concorso nel 2014 ha fatto il salto ed è approdato alle porte di Roma. Quest’anno le domande sono state ben 78 (di cui 11 rifiutate perché incomplete) che hanno portato al numero importante di 67 voci in gara. Italia, Giappone, Cina, Austria, Spagna, Russia, Croazia, Polonia, Corea, Kazakhistan, Bulgaria, Germania, Hong Kong e U.S.A. i Paesi rappresentati. Nelle tre giornate che hanno scandito le fasi di selezione a Palazzo Orsini, Comune di Monterotondo, la Giuria composta da personaggi di fama mondiale (i cantanti Renato Bruson, Andrea Snarski, Giorgio Gatti, Irene Bottaro, e il talent scout Marco Impallomeni) ha valutato i cantanti. Durante il concerto nella serata finale nell'antico cortile dello stesso Palazzo Orsini, la Giuria ha decretato i vincitori: in base ai punteggi assegnati nessuno dei concorrenti ha raggiunto il punteggio per arrivare a primo premio, che quindi non è stato assegnato; il secondo premio ex aequo è andato a Min Ji Kim e Junsik Jung; il terzo premio è stato assegnato a Jessica Bachicha.

I vincitori hanno ricevuto premi in denaro e sono stati premiati dalla giovane attrice Francesca Valtorta19 , quale segno di incoraggiamento per i cantanti a coltivare il proprio talento e perseguire la strada scelta. Francesca ha espresso con garbo ed entusiasmo le sue felicitazioni a tutti i partecipanti e vincitori. Una delle novità di questa edizione è stata la votazione diretta del pubblico presente alla finale, elemento che ha reso la serata ancora più coinvolgente perché interattiva. La platea ha votato la bellissima russa Karina Demurova che ha ricevuto un cesto di prodotti dell’azienda siciliana di Federico Fazio. La competizione è stata ideata e fortemente voluta dal Direttore Organizzativo Eleonora Vicario per ricordare la cantante lirica Jole De Maria e per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro, male a causa del quale la stessa cantante venne a mancare. Quale premio di rappresentanza, il Presidente della Repubblica ha inviato una medaglia. Il concorso si è svolto con il patrocinio del Comune di Monterotondo e della CIDIM20 ed è stato finanziato principalmente dagli sponsor, dalle iscrizioni dei concorrenti e dalla lotteria abbinata al concorso».

Mi piace qui chiudere questa panoramica lirica ricordando il problema che si pone spesso sul tavolo delle discussioni sulla cultura musicale, ma soprattutto sulla necessità di “ridare il teatro lirico al popolo”. Lo voglio fare richiamando le parole scritte sul tema da Angelo Paladino, giornalista de Il Mattino di Napoli, nel 1959: Istruzione pubblica vale istruzione in ogni campo, vale promovimento di iniziativa, concretamento di opere atte alla migliore formazione possibile del popolo. Non è difficile allora far rientrare il teatro lirico nell'ambito di questo ‘pubblico fine’ che è proprio l'elevazione spirituale e culturale del popolo, la formazione di una cultura popolare fatta di lettere e di scienze, non solo, ma anche di arti, e di tutte le arti . Cultura ciò appunto significa; […] è estetica, nell'accezione che Alexander Gottlieb Baumgarten diede per primo al termine, è filosofia e gusto del bello; ed il bello (τò xaλòv) non è una qualifica astratta, ma una qualità sensibile, che però non dà un piacere occasionale e sensuale, ma un piacere dell'anima, un momento di commozione di essa, un istante di ripiegamento dell'anima su sé stessa. […]. Platone parlò di cose relativamente e assolutamente belle, e pose i suoni, la musica, che è l'arte dei suoni, tra quelle assolutamente belle, perché la musica è purezza, […], è bellezza, che, appresa, si risolve in bontà dello spirito.Ecco la funzione educativa della musica. E l'educazione del popolo rientra, come ho avvertito, nei fini dello Stato; lo Stato allora è tenuto ad assicurare al popolo una educazione estetica, e se la musica è tra le cose belle assolutamente bella, lo Stato non avrà assolto il suo compito né perseguito il suo fine della istruzione pubblica, se al popolo non avrà assicurato il piacere spirituale che la musica dona, donde ne riceverà in compenso un miglioramento sociale per il buono che il bello avrà causato nell'animo individuale.

Questi concetti plasmarono la vita artistica della nostra Jole De Maria e la guidarono nell’intero suo percorso artistico, culturale e morale.

Note:
1) Alcara li Fusi, 10 maggio 1929 – Fonte Nuova, 23 maggio 2007.
2) La nota storica riferita all’argomento si ritrova in una monografia: Eleonora Vicario, Salvatore G. Vicario, Oltre la quinta, Edizioni Arcipelago, Sant’Agata Militello (ME) 2013, p. 7.
3) Nacque ad Alcara li Fusi, in provincia di Messina, il 26 novembre 1890. Fu autodidatta e completò l’intero arco della sua cultura nella vita, sino a diventare alto ufficiale dell’Esercito italiano, conferenziere ricercato, scrittore e poeta. Morì con il grado di colonnello poiché non volle giurare fedeltà alla Repubblica per non tradire il giuramento fatto al suo Re con il quale aveva avuto frequentazione sul campo di battaglia e poi nel corso della carriera. Cfr. Vicario, “Il Nastro Azzurro”, a. XLVII, n. 4, Lug./Ago., pp. 24-25.
4) Donna di polso, 42 anni di insegnamento, “medaglia d’oro della pubblica istruzione”, a ottant’anni si svegliò poetessa e sopravvisse sino alla bella età di 103 anni, sette mesi e dieci giorni.
5) Primario per un anno presso la Casa Sollievo della Sofferenza di s. Pio da Pietralcina a San Giovanni Rotondo e poi ordinario di Patologia chirurgica presso l’università di Catania (cfr. De Maria Marthiano Aldo, Dizionario Biografico degli Italiani, ad vocem).
6) Tito Ceccherini, Un sontuoso spettacolo al San Carlo, "L’amore delle tre melarance" di Prokofieff, Corriere di Napoli, 29.12.1959.
7) Si riferisce al fratello; cfr. Vicario, Aldo De Maria Marthiano, Dizionario biografico degli italiani, ad vocem.
8) Alfredo Parente, Il Mattino di Napoli, 14.2.1959, dopo l’esecuzione di Conchita al teatro San Carlo scrisse: ‘...ci ha ridato [...] non soltanto nuovo saggio della bella e colorita sua voce di mezzo soprano e della sua sicurezza di cantante ma ha conferito al personaggio, in pochi tratti, verità di carattere...’.
9) Il 15 settembre 1966 Cordoba, Canal 12 e intervista nel programma Bazar femenino; 15 settembre 1966 articolo su Diarios Los Principios (Cordoba); 16 settembre 1966 articolo su Diarios Los Principios (Cordoba) 18.9.1966 articolo su Diarios Los Principios (Cordoba); 11 novembre 1966 articolo su Diarios Los Principios (Cordoba); 13 novembre 1966 articolo su Diario Cordoba e su Diarios Los Principios (Cordoba); 14 novembre 1966 articolo su Diario Cordoba relativo al Concerto con orchestra per il “Canal 12” del 13.11.
10) Negli anni '90 ha inciso il disco in vinile: Jole De Maria, un’ugola sette voci, accompagnata al piano dal m° Rolando Nicolosi, riproposto in CD nel 2001, Edizioni: Audiovisivi San Paolo. Nel 1998 ha pubblicato in CD Jole De Maria, un’ugola sette voci 2, edito da D.A.D.C. Sony - Austria, pianista Ryoko Tajika; Musica Sacra, stampato da D.A.D.C. Sony - Austria, organista Vittorino Serrao della Basilica di San Pietro; Jole De Maria, un’ugola sette voci 3 Stampato da D.A.D.C. Sony - Austria, al piano il m° Rolando Nicolosi.
11) Il volume Omaggio a Jole De Maria di Eleonora Vicario è stato pubblicato nel 2009 e stampato dal Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A.
12) Per il paese, cfr. Giangiacomo Martines, Galati Mamertino, Storia dell’arte italiana, 8, Inchiesta su centri minori, pp. 365-404.
13) Il ‘Palazzo San Giacomo’, già Marchiolo, è stato così intitolato dal nuovo proprietario, Giacomo Drago.
14) Ricavo le notizie dai resoconti di Elisa Tricarico, addetta stampa della prima edizione del Concorso lirico internazionale Jole De Maria.
15) Maria Chiara Ferraù, giornalista pubblicista, dal 2004 lavora per la televisione provinciale Antenna del Mediterraneo con sede a Capo d'Orlando (Messina) e, dopo essere stata corrispondente per il Giornale di Sicilia, è passata alla Gazzetta del Sud.
16) Tutti i finalisti, di ottimo livello artistico, hanno avuto l’opportunità di essere scelti dai componenti della Giuria e dal Gran coro lirico siciliano per esibirsi nelle loro produzioni. Già nella stessa sera il Maestro Janos Acs ha chiesto i contatti del soprano Angela Alesci, mentre il mezzosoprano Rosita Fiocco ha avuto un’audizione nel mese di settembre con l’agenzia lirica Music Center Domani, grazie al dott. Marco Impallomeni. Durante le tre serate sono stati raccolti fondi per l’A.I.R.C.
17) Tutti i finalisti, di ottimo livello artistico, hanno avuto l’opportunità di essere scelti dai componenti della Giuria e dal Gran coro lirico siciliano per esibirsi nelle loro produzioni. Durante le tre serate sono stati raccolti fondi per l’A.I.R.C.
18) Elisa Tricarico, alla laurea in Conservazione dei Beni culturali indirizzo medievale, affianca corsi di formazione in Marketing territoriale e turistico e lo studio della musica. Un'esperienza decennale nel campo della Comunicazione e Ufficio stampa l'ha portata ad occuparsi nello specifico di turismo, enogastronomia, cultura e promozione del territorio. È stata l'addetta stampa della prima edizione del Concorso lirico internazionale Jole De Maria.
19) L’attrice Francesca Valtorta, che ha esordito al cinema nel 2010 nel film Baciami ancora con la regia di Gabriele Muccino, ha consegnato i premi ai vincitori del Concorso lirico internazionale Jole De Maria, alla sua seconda edizione.
20) Comitato Nazionale Italiano Musica.
21) Federico Zeri mi sostenne sempre che non esistono arti “maggiori” e “minori”, ma solamente “arti”: “Un grande artista, anche quando si tratta di un artigiano, mantiene sempre la coerenza. Anzi, a questo proposito bisogna stare molto attenti a non considerare i generi dell’arte dividendoli in maggiori e minori, né considerare un tipo d’arte nobile e un altro tipo applicata. L’arte è soltanto arte” (Zeri, Dietro l’immagine, Milano 1987, p. 66).