Una figura multiforme come Girolamo De Simone non può che trovare nella musica – soprattutto quella “sottile” che esula dal consumo quotidiano e convulso, che diventa sinonimo di nutrimento ed elevazione – il proprio “centro di gravità permanente”. Musica Sottile, il nuovo libro del compositore campano edito da Guida, si propone come una sorta di nucleo pulsante, una raggiera dalla quale si dipanano riflessioni, meditazioni e analisi legate dal filo rosso della nostalgia, del ricordo: «Mescolando, ibridando, ricreando temi e modi, oppure liberamente inventando a partire da suggestioni collocate al di là del tempo e dello spazio, questa Musica Sottile lascia assaporare una attualissima e non sopita nostalgia per tutto ciò che si è perso e dimenticato, per tutto ciò che ostinatamente vogliamo 'ancora una volta', per sempre, ricordare...».

Dopo il prezioso lavoro di coordinamento artistico per l’antologia partenopea Approdi (significativo fermo-immagine di una fetta importante di protagonisti della musica colta napoletana, uscito nel 2015), dopo le riflessioni sonore sulle vette dello spirito dell’album QÂF (2016), Girolamo De Simone passa alla parola. Una parola intrisa di note e ricordi, in un volo metafisico affidato a un anomalo e originale "libro-zibaldone": Musica Sottile, infatti, ha le sembianze di una sequenza di "occasioni di ricerca e approdi multipli", più che di un saggio statico, autoreferenziale e privo di anima. È pur sempre un’opera figlia di una personalità eclettica e sfuggente: De Simone vive e lavora alle pendici del Monte Somma, a ridosso del Vesuvio, da dove ha tessuto i fili di numerose iniziative. Musicista e agitatore culturale, è uno degli esponenti delle avanguardie italiane legate alla musica di frontiera: pianista, elettro-performer e compositore, ha ricevuto molteplici riconoscimenti tra cui il «Premio Internazionale Capri Musica per la musica contemporanea» nel 2004 e il «Premio Masaniello - Napoli, città di suoni» nel 2013. Autore di numerosi volumi sulle estetiche e prassi della musica contemporanea, scrive dal 1994 per il quotidiano il manifesto e dirige la rivista di musiche contemporanee Konsequenz.

Musica Sottile tra le righe, in filigrana, potrebbe anche essere considerata come una biografia dell’autore, che nel suo distacco, nell’essere quasi un uomo ombra, rivela il suo profondo lavoro culturale. Il testo racconta dell'intreccio tra musiche siriane, armene, persiane, beneventane, vesuviane; di tecniche inedite e nuove tecnologie elettroniche; di colonne sonore e musiche 'per ogni consumo'. L'ultimo capitolo intitolato Politiche e Fabbriche si caratterizza per una disamina sull'efficacia delle politiche culturali territoriali per la diffusione dei nuovi linguaggi compositivi e per pluralità degli stili al di là della sola forma-canzone.