Oggi Lucio Dalla avrebbe compiuto 74 anni, in occasione di questa ricorrenza abbiamo percorso Via Massimo D’Azeglio a Bologna, la strada in cui abitava, in una sorta di viaggio della memoria in suo omaggio.

Via D’Azeglio è situata al centro di Bologna, vi si può accedere direttamente da “Piazza Grande” – Piazza Maggiore, dopo essersi lasciati alle spalle la fontana del Nettuno e avere superato Palazzo D’Accursio, sede del Municipio. Rintracciare la casa di Lucio è molto facile, si trova al n°15, lo stesso indirizzo della fondazione a lui intitolata, ma anche senza conoscere il numero civico ci si può fare guidare dalle note delle sue canzoni che echeggiano lungo la via.

Ecco quindi che passata La sera dei miracoli, prima di Futura e L’anno che verrà, il balcone della casa di Dalla, contrassegnato dall’ombra del cantante con i gabbiani che gli volano accanto, sarà visibile alzando soltanto un po’ lo sguardo verso Il cielo. Frase tratta dal brano Dark Bologna di Lucio Dalla: “C'è un tuono più forte che la notte svanisce, mi sveglio di colpo più stanco più solo mentre il cielo schiarisce, accendo il motore, guardo nello specchietto e vedo riflessa, con un po' di dolore, Bologna col rosso dei muri alle spalle, che poco a poco sparisce, metto la freccia e vado sulla luna...”.

Una delle più belle e recenti sorprese editoriali che riguardano l’artista bolognese è il cofanetto intitolato Nevica sulla mia mano, che raccoglie un libro e i CD con le canzoni frutto della collaborazione tra Dalla e il poeta, suo concittadino, Roberto Roversi. La collaborazione tra i due nasce nel 1973 con l'album Il giorno aveva cinque teste, proseguendo sino al 1976 con Anidride solforosa e Automobili. Roberto Roversi è considerato uno dei maggiori poeti italiani del Novecento, oltre che scrittore, poeta, giornalista e libraio. Ha fondato la rivista Officina assieme a Pier Paolo Pasolini; dopo la pubblicazione per Einaudi di Dopo Campoformio, si è costantemente rifiutato di affidare le sue opere ai grandi editori, limitando la produzione a tirature limitate di cui si è occupato personalmente.

Canzoni quali Anidride solforosa, Il coyote, Il motore del 2000 e Nuvolari, sono ancora amate e attuali. Il cofanetto si completa con un quarto CD contenente 10 brani inediti, un parlato tratto da un concerto del 1973 e 3 demo, oltre al libro di 200 pagine che raccoglie fotografie, manoscritti, dattiloscritti di lavorazione, inediti e lettere tra i due artisti. Il CD di inediti propone anche i brani esclusi da Automobili, insieme ai provini (accompagnati dal solo pianoforte) di tre brani quali Carmen Colon, Parole incrociate e Nuvolari, quest'ultima versione è più lenta e melodica rispetto a quella ufficiale. Tra i live segnaliamo i cinque pezzi tratti dallo spettacolo teatrale Enzo Re e la versione non censurata di Intervista con l'avvocato.

Dagli scritti si evince un rapporto burrascoso ma di stima assoluta, tanto che negli ultimi anni arrivarono ad ammettere l'importanza di quella collaborazione tanto combattuta, fonte di ispirazione e di cambiamento del loro modo di essere artisti. Il rapporto si interruppe dopo l'uscita di Automobili, che nacque dallo spettacolo teatrale Il futuro dell'automobile. Roversi non si riconobbe nella versione discografica, priva delle cinque canzoni più politiche e di due strofe del brano intitolato Intervista all'avvocato. Il poeta accusò Dalla di non avere difeso adeguatamente il progetto e decise di firmare i brani con lo pseudonimo di Norisso. Successivamente, sollecitato e fortemente incoraggiato da Ennio Melis, l'allora direttore generale della RCA, Dalla iniziò a scrivere anche i testi delle sue canzoni, che furono raccolte nell'album Com'è profondo il mare del 1977. Da quel momento ebbe inizio una terza vita artistica per il cantautore bolognese, che lo portò a essere uno dei maggiori protagonisti della scena musicale italiana e successivamente, grazie a Caruso, anche di quella internazionale.

La riappacificazione tra i due artisti avvenne negli anni Novanta, quando Dalla incise, nel suo album Cambio, il brano Comunista e musicò i testi del poeta bolognese per la messa in scena dello spettacolo teatrale Enzo Re, avvenuta per la prima volta a Bologna, nel giugno del 1998. A Lucio Dalla è attribuita questa frase: “Se non avessi incontrato Roberto Roversi, adesso farei l'idraulico”. Il cantante bolognese decise di iniziare seriamente la collaborazione con il poeta, nel momento in cui lesse un verso del brano La canzone di Orlando: “...nevica sulla mia mano e il mio cavallo è oramai lontano”, scelto oggi come titolo di questo cofanetto e prima scintilla di creatività dell'album Il giorno aveva cinque teste, che decretò la metamorfosi artistica di Dalla, dopo la fine dei fasti sanremesi dei primi anni Settanta.

Buon compleanno Lucio!