La mostra celebra, a cento anni dalla prima incisione jazz su disco in vinile, un patrimonio visivo di grande vivacità attraverso cover, manifesti, locandine, cartoline e copertine di libri. Per elaborare la veste grafica di cover e poster raffinati e innovativi nelle loro soluzioni cromatiche e compositive sono stati coinvolti grafici e artisti di livello internazionale: da Josef Albers a Max Huber, da Andy Warhol a Guido Crepax.

Il viaggio attraverso un percorso espositivo che abbraccia cento anni di un fenomeno musicale e sociale dirompente come il jazz presenta inoltre dischi, grammofoni della fine del 1800 e del 1900, strumenti musicali rari, spartiti e edizioni divenute celebri, reportage fotografici, spezzoni di film e punti di ascolto.

Da domenica 19 marzo a domenica 30 aprile 2017, Spazio Officina di Chiasso (Svizzera), adiacente al m.a.x. museo, ospita una mostra che, in occasione del centenario dalla prima incisione jazz su disco in vinile (1917), presenta cover e manifesti realizzati da grafici e artisti di calibro internazionale, a raccontare una nuova era e uno dei maggiori apporti culturali del Novecento per la sua estemporaneità. L’esposizione è parte della stagione 2016–2017 del Centro Culturale Chiasso, che si declina nel nome della “creatività”.

La mostra – a cura di Luca Cerchiari, musicologo, critico musicale e professore di storia ed estetica del jazz all’Università IULM di Milano, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e di Spazio Officina di Chiasso –consente di ricostruire la storia visiva di un fenomeno musicale e sociale attraverso la grafica e una vera e propria passione di molti artisti.

L’esposizione presenta copertine di dischi, manifesti che per la loro bellezza vengono riconosciuti come vere e proprie opere d’arte, locandine, cartoline, copertine di libri, ma anche dischi, reportage fotografici di momenti e incontri storici della storia del jazz e dei suoi personaggi, splendidi grammofoni della fine del 1800 e del 1900 (anche della famosa casa discografica “His Master’s Voice” ovvero “La voce del padrone”), strumenti musicali rari, spartiti e edizioni divenute celebri, punti d’ascolto e spezzoni di film, come il famoso “The Jazz Singer”, film culto del 1927 che segna la nascita del cinema sonoro.

Le cover e i manifesti jazz hanno coinvolto grafici e artisti di grande incisività, da Josef Albers a Max Huber, da Andy Warhol a Guido Crepax, che hanno proposto soluzioni cromatiche e compositive raffinate e innovative.

L’esposizione e il catalogo edito da Skira (2017, bilingue, italiano/inglese) presentano importanti materiali provenienti da collezioni private e pubbliche, come la Fonoteca Nazionale Svizzera. La mostra è promossa in partnership con l’Università IULM e il corso di Master in editoria e produzione musicale, l’ICBSA-Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi / Discoteca di Stato di Roma e Aereostella.

È resa possibile grazie al Dicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino-Fondo Swisslos e dell’AGE SA, e di UBS quale main sponsor.

Il 2017 segna anche la XX edizione del Festival di Cultura e Musica Jazz di Chiasso, promosso dal Cinema Teatro, in programma da giovedì 16 marzo a sabato 18 marzo. Per celebrare l’anniversario e la sinergia con gli spazi espositivi del Centro Culturale Chiasso, la mostra a Spazio Officina viene inaugurata sabato 18 marzo alle 18.00, mentre alle 20.30 al Cinema Teatro è in programma la terza e ultima serata del Festival.