La Grand Boucle lascia i Pirenei dopo i tre giorni che hanno toccato anche Andorra, e lo fa partendo da Escaldes per fare ritorno in territorio francese dopo la giornata di riposo.

La 10ma tappa si presentava sostanzialmente tranquilla e prevalentemente pianeggiante dopo le uniche vere asperità situate a inizio tappa con il GPM di Port d’Envalira. L'ascesa verso il GPM è di prima categoria, con i suoi 2408 metri di altitudine assegna il trofeo Henri Desgrange per il quale i contendenti si danno battaglia tra scatti e controscatti. A spuntarla è il portoghese Alberto Rui Costa, ex campione del mondo, seguito da Tom Dumoulin vincitore della 9a tappa il giorno prima del riposo.

Nella successiva discesa parte la fuga di giornata e sono una quindicina gli attaccanti che compongono il gruppetto dei fuggitivi: Peter Sagan (Tinkoff), Vincenzo Nibali (Astana), Greg Van Avermaet e Damiano Caruso (Bmc), Cummings e Boasson Hagen (Dimension Data), S. Dumoulin (Ag2r), Landa (Sky), G. Izagirre (Movistar), Chavanel (Direct Energie), Rui Costa (Lampre), Gallopin (Lotto Soudal), Durbridge, Impey e Matthews (Orica).

Il Team Katusha non riesce ad entrare nella fuga, e prova così a tenere “chiusa” la corsa, ma poi è costretta ad arrendersi e a lasciar fare, con il gruppo dei battistrada che a 100 Km dal traguardo accumula circa 6' di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Al traguardo volante, è Peter Sagan a transitare al comando riconquistando la maglia verde fortemente voluta, e sino a quel momento sulle spalle di Mark Cavendish (Dimension Data).

Dietro ai fuggitivi, alla testa del gruppo, si portano la IAM Cycling e il team Direct Energie, a forzare il ritmo, ma a -30 dall'arrivo, lo svantaggio si stabilizza attorno ai 4' e davanti si fa sempre più concreta la possibilità di riuscire a portare la fuga fino al traguardo, tanto che alla testa della corsa cominciano a crederci e a forzare il ritmo per non farsi riprendere. Nibali, Landa, Gallopin, Rui Costa, Caruso, Chavanel e Cummings si staccano dalla testa quando si arriva alla Cote de Saint Ferreol, teatro di possibili attacchi a sorpresa. Il primo a tentare un paio di allunghi è Impey, forte anche della superiorità numerica degli Orica Bikeexchange, ma un generosissimo e coraggiosissimo Peter Sagan è sempre pronto a ricucire da campionissimo. Resta invece coperto Greg Van Avermaet anche se il terreno si addice alle sue caratteristiche.

Sulla discesa successiva ci provano Boasson Hagen prima, e ancora Impey, ma alla volata Van Avermaet calcola male i tempi partendo troppo lungo, tenta la replica Boasson Hagen che però resta imbottigliato, mentre Sagan deve cedere al gioco di squadra dell'Orica che permette a Micheal Matthews di sbucare fulmineo da dietro e di andare a conquistare una vittoria pesantissima. Dietro di lui Peter Sagan, e terzo Boasson Hagen. Classifica generale che resta invariata, e Peter Sagan che torna in maglia verde.

Ordine di arrivo:

  1. Micheal Matthews (Orica Bikeexchange)
  2. Peter Sagan (Tinkoff)
  3. Boasson Hagen (Orica Bikeexchange)
  4. Van Avermaet (Team BMC)