Per la verità, a parte il trittico pirenaico e tolto il pasticcio della macchina organizzativa e della giuria di corsa, legata alla restituzione della maglia gialla a Froome in un contesto del tutto surreale e illogico, questa edizione del Tour non dispensa certo emozioni forti. La corazzata Sky mantiene il controllo della corsa anestetizzandola, e gli uomini di classifica sembrano più interessati a mantenere le posizioni che provare a mettere in difficoltà il britannico in maglia gialla, se si esclude il tentativo di domenica da parte di Fabio Aru e dell'Astana.

Per fortuna a dare spettacolo ci sono i velocisti nelle tappe a loro favorevoli, e per fortuna al tour partecipa un guerriero indomabile, imprevedibile e carismatico qual è Peter Sagan. Il corridore slovacco, sempre in maglia verde, non si è mai risparmiato. Ha sempre provato a entrare nelle fughe di giornata e ha sempre cercato di giocarsi ogni occasione raccogliendo fino ad oggi tre vittorie e diversi piazzamenti. Quella ottenuta nella 16ma tappa, ha un sapore particolare perché conquistata con il cuore in circostanze non proprio facilissime per lui, e ancora una vota dando spettacolo.

La giornata parte subito fortissimo con la Etixx Quick Step che riesce a mettere in testa due dei suoi uomini migliori, così Tony Martin e Julian Alaphilippe dopo qualche tentativo respinto dal gruppo, riescono ad allungare e ad andarsene. La loro fuga durerà circa 180 Km, poi a 25 Km dal traguardo viene ripreso prima Alaphilippe, e dopo pochi chilometri anche Tony Martin. Una volta ricompattato il gruppo, ai -20 Km ci riprova Rui Costa (Lampre Merida), ma il gruppo controlla senza lasciargli possibilità e la fuga del portoghese si esaurisce a 5 Km dall'arrivo.

Nel duro tratto finale, affrontando lo strappo in pavè, ci provano Vanmarcke e Navardauskas che però non hanno spazio: il gruppo si frammenta in più plotoni, e molte ruote veloci restano senza compagni di squadra a trainarli. Nell'ultimo chilometro nessuno prende l'iniziativa: a rompere gli indugi ci pensa Alejandro Valverde che però parte lungo e viene riassorbito dal gruppo, proprio mentre scoppia la bagarre tra i velocisti.

Gli ultimi metri diventano un corpo a corpo tra Peter Sagan e Alexander Kristoff: grazie a un colpo di reni è ancora l'iridato a spuntarla al fotofinish per pochi centimetri. Dietro di loro al terzo posto Enger della Iam, quarto Degenkolb (Giant-Alpecin) e poi Matthews (Orica Bikeexchange). Niente da segnalare in termini di classifica generale dove tutto resta invariato. La speranza dopo la giornata di riposo, è quella di assistere all'ultima settimana di corsa sulle Alpi, degna delle aspettative degli appassionati, augurandoci che tra i Big riemerga la voglia di giocarsi la vittoria piuttosto che accontentarsi del piazzamento con cui chiudere la Grand Boucle a Parigi.

Ordine di arrivo:

  1. Peter Sagan (Tinkoff)
  2. Alexander Kristoff (Team Katusha)
  3. Sondre Enger (Iam Cycling)
  4. John Degenkolb (Giant Alpecin)
  5. Michael Matthews (Orica Bikeexchange)
  6. Fabian Cancellara (Trek Segafredo)

Classifica generale:

  1. Christopher Froome (Team Sky)
  2. Bauke Mollema (Trek Segafredo) a 1'47"
  3. Adam Yates (Orica Bikeexchange) a 2'45"
  4. Nairo Quintana (Movistar) a 2'59"
  5. Alejandro Valverde (Movistar) a 3'17"
  6. Romain Bardet (AG2R) a 4'04"
  7. Richie Porte (Team BMC) a 4'27"
  8. T.J Van Garderen (Team BMC) a 4'47"
  9. D. Martin (Etixx Quick Step) a 5'03"
  10. Fabio Aru (Astana) a 5'16"