“Quando io morirò, tu portami il caffè, e vedrai che io resuscito come Lazzaro”
Eduardo de Filippo

La parola “caffè” non c’entra molto con la cultura inglese. Nonostante ciò, ad oggi la capitale britannica può, senza tema di smentita, essere considerata una delle capitali del caffè, per il semplice fatto che, passeggiando per le sue streets and roads, ci si imbatte in un coffee shop dopo l’altro. A Londra sono presenti numerose catene: Costa, Caffè Nero, fino ad arrivare al super caro Starbucks (solo per citare le più famose). Qui, nonostante il prezzo elevato, si trova di solito una lunga fila di persone pronte ad ordinare la loro dose di caffè mattutino (o pomeridiano). A Londra ce n’è davvero per tutti i gusti ed anche gli esigenti appassionati dell’espresso italiano possono essere rassicurati. É vero, se chiedi un espresso a Piccadilly Circus o Trafalgar Square, ci sono buone possibilità che ti ritrovi davanti un simpatico bicchierone di acqua scura e bollente, ma ci sono anche molti piccoli coffee shops indipendenti che offrono il caffè come quello del bar nostrano. Da londinese adottivo, ho voluto segnalare due coffee shop che per ragioni differenti, ritengo valga la pena visitare.

Ad Hackney batte un cuore “terrone”. Gli elementi sono semplici: una vecchia ma ingegnosa macchina del caffè, una location in vista e del sano made in Italy. Parliamo di Edy, un giovane imprenditore napoletano appassionato di caffè che ha deciso di trasformare questo amore in un business. Edy ha sfruttato il suo background da architetto per la struttura dell’esercizio, un cubo con due porte che si aprono verso l’esterno, quasi a ricordare una finestra, e i suoi studi in grafica per il design del logo. In un’ intervista rilasciata ad una radio locale napoletana (Radio Kiss Kiss) Edy ha affermato che, proprio perché tanti sono i posti dove poter bere del caffè a Londra, non è stato facile misurarsi con la concorrenza. Ma le cose hanno funzionato. “Abbiamo iniziato a Notting Hill e già siamo presenti su tutto il territorio londinese. Ce ne richiedono sempre di più. Molti ci dicono: finalmente un vero caffè anche per gli inglesi!”, ha dichiarato Edy in occasione della fiera del caffè a Londra. “Per gli inglesi oramai la parola terrone è squisita, perchè associata al nostro caffè. Dovremmo farlo assaggiare anche ai leghisti padani per fargli cambiare idea su di noi”. Per Edy è un successo commerciale e, non meno importante, un modo per sentirsi con il cuore nella sua bella Italia.

Per chi cerca un’esperienza diversa, non necessariamente legata al gusto italiano, un posto da segnare è il caffè Ziferblat, dove non si paga nulla tranne il tempo trascorso a mangiare, sorseggiare, chiacchierare o lavorare. Sorto al 388 di Old Street, quartiere di Shoreditch, da un’idea di locali pay-per-minute già affermata in Russia, dove paghi a seconda di quanto stai e non in base a quanto consumi. Quando hai finito porti la sveglia (messa sul tavolo a inizio “sessione”) alla cassa, controlli il minutaggio e paghi. Lo spazio è deliziosamente arredato con gusto vintage. Ci sono bollitori fai da te e una macchinetta per il caffè professionale. Sono a disposizione biscotti e diversi stuzzichini. Insomma, un paradiso per chi non vuole spendere molto senza rinunciare ad una buona tazza di caffè, magari in compagnia di qualche amico. Alla fine dei pasti/snack consumati è gradito che i clienti lavino le loro tazzine e piattini. All’interno del caffè wi-fi gratuito e stereo con musica. La clientela è in buona parte quella del coffee-office (il caffè d’ufficio) dove sorseggi un espresso, apri il portatile e lavori. Ma gli avventori sono di diverso tipo: dai curiosi, ai turisti, agli uomini d’affari. “È divertente vedere la gente fare la fila qui per lavare i piatti. Non è obbligatorio, ma è apprezzato. Lavano anche i piatti degli altri. È molto “social”. Pensiamo ai nostri ospiti come micro inquilini, che condividono tutti lo stesso spazio”, ha affermato Ivan Mitin, proprietario dello Ziferblat (che significa “quadrante di orologio” in russo) in un’intervista apparsa sul quotidiano britannico The Guardian. La tariffa per è di 3 pence (4 centesimi di euro) al minuto, quindi mezz'ora di permanenza vi costerà 90 pence (1 euro e 20 circa), un'ora 1,80 sterline.