Otto Zoo presenta Pronuncia i tuoi colori, una mostra di Maria Morganti, a cura di Francesca Pasini, aperta dal 25 marzo al 15 maggio 2015 (inaugurazione martedì 24 marzo, ore 18,30).

Per Maria Morganti “…Il colore è un'esperienza fisica, intima: a volte ho la sensazione che venga da dentro, come se fossi un tramite della materia”, come afferma l'artista stessa nel saggio che Francesca Pasini ha scritto in occasione della mostra. Il colore è la materia di cui è fatta l’esperienza e che, formandosi nella ciotola e depositandosi quotidianamente sulle tele, lascia una traccia tangibile del trascorrere del tempo.

Dopo Un diario tira l’altro, in occasione dell’uscita del libro sui diari a colori di Maria Morganti, abbinati a quelli scritti del padre (il giornalista Piero Morganti, 1931-1995), Pronuncia i tuoi colori è la seconda personale dell'artista alla galleria Otto Zoo. La mostra prende spunto dall’idea di Francesca Pasini secondo la quale “il colore non si può descrivere ma soltanto pronunciare”. Mentre Maria Morganti dichiara: “il colore si può rendere visibile solo facendolo esistere”.

Scrive Pasini: “I quadri di Maria sono molto lontani dall'astrazione monocroma, sottoscrivono vicende personali, affetti, incontri, tempi intimi, consequenziali […] Un legame indissolubile, dove le tracce di sé sono sempre un accumulo, fatto di stratificazioni, di sedimentazioni, e non a caso questi sono i titoli dei suoi lavori”.

Il percorso espositivo è concepito mettendo in relazione diverse modalità di intendere il colore da parte dell'artista: le Sedimentazioni (2010-2013), pitture che si formano sovrapponendo uno strato di colore sopra l’altro e mantenendo visibile in alto, sul bordo, tutta la storia del quadro, in questo caso rappresentate da quattro grandi tele che compongono il Polittico a ritroso (2013); I Grumi (2013), spugne imbevute degli stessi colori sedimentati sulle tele del polittico, dove il colore affiora e si fa grumo, rendendosi tangibile; le Accelerazioni (2013), quadri che nascono e si concludono in un giorno, dove il colore, non avendo tempo di asciugarsi, si mischia in un’unica materia; le Stratificazioni (2010-2013), strati di pongo stesi su tavole di legno che per l’artista contribuiscono a far percepire la matericità del colore; gli Impastamenti (2013), dove gli strati di pongo stesi sulle tavole giorno dopo giorno all’improvviso si rimpastano su se stessi.

In mostra anche Nei masegni (2013), una fotografia che documenta una sezione delle Stratificazioni di pongo che Morganti ha compresso tra le pietre della pavimentazione di Venezia davanti alla soglia di casa della madre. Infine Impronta (2010-2012), il foglio che protegge il tavolo da lavoro del suo studio con la traccia dei pastelli a olio utilizzati nelle sue Carte-Diario.

Maria Morganti (Milano, 1965) vive e lavora a Venezia. Si è diplomata all’Accademia di Brera di Milano e ha frequentato la New York Studio School. Ha esposto il suo lavoro in mostre personali presso istituzioni come: Casa Testori, Novate Milanese (MI), 2014; Museo Castelvecchio, Verona, 2010; Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2008; Via Farini, Milano, 2007; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2006. Ha inoltre avuto mostre personali presso gallerie internazionali: Florence Lynch Gallery, New York, Galerie S65, Cologne, Arnaud Lefebvre, Paris, Otto Zoo, Milano, Caterina Tognon, Venezia. Tra le collettive selezionate: Autoritratti, Iscrizioni del femminile nell'arte italiana contemporanea, MAMbo, a cura di Uliana Zanetti, Francesca Pasini e Avv. Bologna, 2012; Fig. 1: Paesaggio, Spazio A, Mac,n Monsummano, a cura di Cecilia Canziani e Ilaria Gianni, Pistoia, 2013; Visioni. La fortezza plurale dell'arte, Fortezza Borbonica, a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Umberto Palestini, Civitella del Tronto, 2012, Teramo; Sentimiento Nuevo, a cura di Davide Ferri e Antonio Grulli, MAMbo, Bologna, 2011. Nel 2010 ha pubblicato Un diario tira l’altro (edito da Corraini), un libro d’artista realizzato in forma di diario.