Contro Corrente è una delle ultime installazioni di land art dell’artista umbro Pierluigi Monsignori. Si sviluppa come la sagoma di un pesce costituito di mattoni colorati. È evidente e chiara la simbologia Cristiana, e con essa le forti radici, ma il moto del nuoto contro corrente porta ad una simbologia più ampia: resta forte la simbologia, ma il distacco puramente religioso vede soprattutto i valori che diventano universali e condivisi da una società che l’artista immagina universale.

Contro Corrente, vuole essere un invito al cambiamento vero e proprio, al ritorno ai valori, che hanno creato le nostre radici storiche e sociali: famiglia, senso di responsabilità e crescita interiore, sia morale che spirituale. Un andare contro corrente rispetto ai valori fasulli di consumismo e usa e getta, di superficialità, che attanagliano la società moderna.

Contro Corrente, assume significati diversi in base alla sua collocazione: il pesce viene installato sempre rivolto con la testa verso il basso, questo simboleggia il nuotare del pesce contro corrente rispetto ai problemi, ai dubbi, alle minacce che affliggono la società moderna, più materiali che spirituali. Ecco, quindi, che lo spirito si ribella cercando e creando un moto che sa andare contro corrente. L’opera rappresenta la voglia di cambiamento, di vivere contro corrente e promuovere azioni positive, l’installazione stessa diviene il simbolo della ricerca che possa portare a riflessioni morali evidenti.

Contro Corrente è diventato un vero e proprio movimento, una filosofia di vita, un mattone posto per una società migliore, non solo un'utopia, o un'istallazione estemporanea. L’andare contro corrente, è un ritornare: ritorno ai valori concreti, parla della famiglia come unità fatta dalle persone; ma anche di valori dell’arte e della ricerca stessa più intima e personale o di una lettura sociale; della ricerca dell’unità nella molteplicità, o del ritorno a cercare una spiritualità profonda in se stessi.

I valori che Pierluigi vuole trasmettere, attraverso la sua installazione artistica, partono dai bambini, che sono gli uomini e le donne del futuro. È per questo motivo che sono spesso coinvolte le scolaresche e l’installazione nuota spesso verso le scuole, coinvolgendo negli istituti i docenti e i ragazzi attraverso incontri e riflessioni: l’arte insegna un nuovo punto di vista da trasmettere alle nuove generazioni, in un progetto che coinvolge, insieme all’artista tanti bambini, raggiungendo ogni volta nuove mete e nuovi punti di vista, in una crescita continua e inarrestabile.

La visione dell’opera è il punto di partenza per muoversi con le nuove generazioni, per formare non solo una mente creativa, ma per formare coscienze nuove, proiettate verso il futuro; mantenendo i capisaldi stabili, come mattoni, nei valori personali della famiglia e della società, nei sentimenti e nelle relazioni, con i quali vengono vissuti perché è oramai chiaro che un nuovo continente è sorto dalle acque degli oceani e, si chiama Indifferenza; nato proprio dalla nostra incapacità di guardare l’oggi e immaginare il domani.

Questo al di là di tutti i simboli metaforici e cattolici che il pesce rappresenta; senza tralasciare i valori ecologici abbandonati per strada dall’era industriale e dalle mode usa e getta, perché la cultura non è un fatto di religione, ma innanzitutto una questione morale e civile, fatta anche dell’attaccamento alle proprie radici, con la coscienza della globalità. Insomma, una speranza per il futuro, reale e concreta, solida come mattoni, fiduciosa come un pesce che nuota contro corrente, speranzoso di trovare acque più pulite e meno inquinate nel mondo, come negli animi.

La cultura non è un fatto di religione, ma una questione innanzitutto morale e civile, di attaccamento alle proprie radici, con la coscienza della globalità. Ci troviamo a vivere in un mondo sempre più allargato e alla portata di tutti, ma che sembra essersi fatto, tutto ad un tratto, sempre più piccolo e povero di valori. La crisi dei valori, ci getta tutto insieme verso cambiamenti sempre più veloci, e l’Europa si appresta a non essere più il vecchio caro continente; almeno come lo conosciamo noi. Valori, culture, ideologie che hanno gettato le fondamenta del futuro, ci hanno fatto approdare all’oggi.

L’arte è una delle forme che assume la cultura, quando tocca la sensibilità dell’animo si trasforma e genera nuove vite. È un guardare con occhi e animo diversi la realtà, attraverso i quali potrà essere compresa meglio. È così, che oggi, abbiamo bisogno di riappropriarci delle nostre culture, di un’identità quasi svanita, dissolta, diluita nella schizofrenica pseudo-società moderna. E un ritorno ai valori, alla cultura, all’arte, per l’artista Pierluigi Monsignori, è un pesce che nuota contro corrente.

Come afferma Pierluigi Monsignori, che: «In un momento storico dove tutte le certezze si perdono, l’arte ha un ruolo fondamentale nel cercare di ricollocare la speranza al centro della nostra quotidianità». Ma anche l’arte stessa e i valori di bellezza e spiritualità che incarna, vanno rimessi al centro del nostro essere quotidiano, deviato troppo da ideologie che ci collocano in un non senso del vivere, in una perduta sensibilità. Mentre noi spettatori inerti, ormai abituati a scene di guerra e distruzione, come se non ci appartenessero, non bisogna restare solo a guardare.

La nuova opera di Potsy si è così trasformata in un progetto artistico-culturale, promosso dalla Fondazione Umbra per l’Architettura (FUA) con la collaborazione di Sistema Museo, Circo Instabile e associazione “Voci e Progetti”. Un team di architetti volontari affianca Pierluigi Monsignori nel suo tour tra le più belle città umbre, grazie anche al patrocinio della Fondazione “Perugia 2019 con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria”, del Comune di Perugia, Spoleto, Città di Castello e Foligno.

Il pesce che nuota contro corrente è stato esposto all'interno del Museo San Francesco di Montone; all'interno del Museo Diocesano di Gubbio. L'installazione è stata visitata anche dal presidente dei giovani industriali dell'Umbria, che ne condivide i valori. Ma il suo viaggio non si conclude, continua infatti a Palazzo Ducale di Genova, Pâxo, in occasione del Festival Internazionale di Poesia; Prato, al Parco Prato; in diverse installazioni e mostre nella regione Umbria, collaborando anche con le scuole; in Lazio; in Toscana nella città d'arte per eccellenza, Firenze. E sono tante le scuole e gli enti che ogni anno chiamano l’artista ad esporre la sua opera attraverso le sue performance artistiche e workshop.