Nella sua casa di campagna, in strada Masone, a Fontanellato di Parma, Franco Maria Ricci, il celebre editore, bibliofilo e collezionista, ha realizzato una grande opera, frutto di una visionaria fascinazione, il labirinto, ispirato da Jorge Luis Borges. Posto su un'area di 7 ettari il labirinto si sviluppa per 3 chilometri di percorsi avvolti da circa 20.000 bambù appartenenti a 20 differenti specie, da quelle nane come Pleioblastus pomilius, che non supera i 30 centimetri a quelle giganti quali Phillostachis pubescens, che raggiunge i quindici metri di altezza. Un'ultima grande impresa la sua, un lascito, una memoria di se stesso al mondo.

L'ispirazione al labirinto, il più grande al mondo, pensato come un grande giardino, luogo non di smarrimento ma di piacere, la spiega lo stesso Franco Maria Ricci: “Sognai per la prima volta di costruire un Labirinto circa venti anni fa, nel periodo in cui, a più riprese, ebbi ospite, nella mia casa di campagna vicino a Parma, un amico, oltreché collaboratore importantissimo della casa editrice che avevo fondato: lo scrittore argentino Jorge Luis Borges. Il Labirinto, si sa, era da sempre uno dei suoi temi preferiti; e le traiettorie che i suoi passi esitanti di cieco disegnavano intorno a me mi facevano pensare alle incertezze di chi si muove fra biforcazioni ed enigmi. Credo che guardandolo, e parlando con lui degli strani percorsi degli uomini, si sia formato il primo embrione del progetto che oggi le presento. Com’è noto, quando fece costruire il suo Labirinto, che era una prigione, Minosse nutriva intenzioni cupe e crudeli; io immaginai un equivalente addolcito, che fosse anche un Giardino, dove la gente potesse passeggiare, smarrendosi di tanto in tanto, ma senza pericolo.”

Inizialmente si parlava di un labirinto di rose ma poi la scelta delle piante per costruirne le siepi ricadde sul bambù in quanto, riporta Ricci, “si tratta di una pianta straordinaria” poco utilizzata in Italia. Il progetto del complesso di Fontanellato si deve allo stesso Franco Maria Ricci in collaborazione con gli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto. Il labirinto ricorda, in pianta, una cittadella rinascimentale, a forma di stella, citazione, forse, della vicina Sabbioneta e si completa con due ampi fabbricati, uno centrale al labirinto stesso e uno adiacente. Al centro del labirinto, infatti, sorge un'ampia piazza di duemila metri quadrati, delimitata da porticati e ampi saloni destinata a ospitare concerti, feste, esposizioni e saltuari mercatini di antiquariato e librari. Prospiciente la piazza, una cappella a forma piramidale ricorderà il labirinto come simbolo di fede in cui si potranno celebrare matrimoni. L'altro edificio accoglierà un Museo destinato ad ospitare una collezione d'arte che oggi comprende oltre 400 opere (pitture, sculture e oggetti d’arte dal ’500 al ’900, tra cui opere di Bernini, Canova, Carracci, Ligabue, Savinio), una Biblioteca incentrata sulla collezione delle opere di Gian Battista Bodoni (la più importante al mondo), di Alberto Tallone e dello stesso Franco Maria Ricci e un Archivio che ospiterà la documentazione relativa all'attività editoriale di Ricci, oltre a camere per gli ospiti, ristorante e book shop. La Fondazione Franco Maria Ricci, proprietaria del complesso di Masone, avvierà mostre temporanee, corsi e seminari legati alla botanica e anche una “Summer School” destinata a far conoscere ai partecipanti, tramite lezioni frontali e visite guidate le ricchezze artistiche e architettoniche di un ampio territorio che va da Parma a Mantova.

Testo di Eraldo Antonini

In collaborazione con la rivista Giardini: www.giardini.biz