Continuano le visite guidate gratuite a Palazzo Pitti per la mostra Fragili tesori dei Principi. Le vie della porcellana tra Vienna e Firenze, curata da Rita Balleri, Andreina d’Agliano, Claudia Lehner-Jobst e realizzata in collaborazione con la collezione del Principe di Liechtenstein (Vaduz–Vienna). Le Gallerie degli Uffizi sono liete di invitare, per tutto il mese di dicembre e le prime due settimane di gennaio, ad un viaggio nella storia del gusto presso le Corti viennese e fiorentina durante il Granducato lorenese. La reggia di Palazzo Pitti, che ospitò la dinastia medicea e quella lorenese, risplende del fascino esotico attribuito alla porcellana, che durante il Settecento inebriò le Corti d'Europa divenendo identificativo dello status sociale di chi la possedeva e, quindi, veicolo di diffusione del gusto e delle mode.

La mostra che, in poco meno di un mese, sta riscuotendo ottimi risultati, sia in termini di presenze che critica, apre le porte, grazie alle visite guidate tenute della curatrice Rita Balleri e dagli assistenti curatoriali museali: Marco Maria Melardi, Idalisa Paone e Rossella Fioretti. I visitatori saranno guidati tra le opere esposte: porcellane, ma anche dipinti, sculture, commessi in pietra dura, cere, avori, cristalli, arazzi, arredi e incisioni. Pezzi pregiati che offrono un fertile dialogo tra le arti, per celebrare la magnificenza della porcellana durante il Granducato di Toscana sotto la dinastia lorenese. Ai prestiti hanno contribuito istituzioni nazionali e internazionali e i più importanti musei europei e statunitensi, oltre a diverse collezioni private.

La magnificenza di questo pregiato impasto, candido e traslucido, è celebrata in mostra mediante l'esposizione di raffinati esemplari realizzati dalla manifattura viennese di Innocentius Du Paquier sorta nel 1718 e da quella fondata nel 1737 nei pressi di Firenze dal marchese Carlo Ginori. Entrambe sono presentate in costante dialogo con le arti. Dipinti, sculture, commessi in pietra dura, cere, avori, cristalli, arazzi e incisioni, provenienti da importanti prestiti di musei e collezioni private italiane ed estere, tra cui quella dei principi del Liechtenstein, sveleranno l’attenzione per l’esotico, la passione antiquaria e l’interesse naturalistico caratteristici del gusto internazionale settecentesco, recepito dalle porcellane attraverso le forme e i decori.