In questo periodo dell'anno la luce torna ad essere protagonista della giornata, istintivamente abbiamo voglia di sentire i raggi del sole sulla pelle e fare un pieno di energia. La luce è un ottimo farmaco naturale che ci viene in aiuto anche nei disturbi dell'umore. Una meta-analisi di 20 studi controllati dall'Istituto di Neuroscienze di Firenze ha dimostrato che il trattamento con luce brillante è efficace nei disturbi dell’umore, a carattere stagionale e non, con effetti equivalenti a quelli della maggior parte dei farmaci antidepressivi.

È straordinario cosa può fare il passaggio della luce attraverso il nervo ottico: riequilibra il bilanciamento melatonina–serotonina e regolarizza i ritmi circadiani sonno-veglia, migliora l’umore, l’appetito e la qualità del sonno. Gli occhi sono la parte più esterna del cervello ed è importante che siano sollecitati da una particolare frequenza luminosa. Secondo gli esperti attraverso la luce il nostro organismo, in particolare il sistema nervoso e quello endocrino, riceve preziosi stimoli che ne regolano il corretto funzionamento. Gli stimoli luminosi arrivano a determinate regioni come l’ipotalamo che regola la produzione di serotonina e di cortisolo, e l’epifisi che regola la produzione di melatonina. In questo modo, il sistema neuro-endocrino mantiene quella ciclicità che ci fa sentire bene. Se questa ciclicità viene persa si determinano dei disturbi che possono causare sofferenza e scadimento della qualità di vita. Semplicemente attraverso la luce-terapia questi disturbi possono essere curati e addirittura prevenuti.

In USA fanno la Light Therapy in casa e le lampade si acquistano in internet da anni. Nei Paesi nordici ci sono i Light Café, ma anche a New York e a Londra, dove servono scatole luminose da mettere come centro tavola dotate di raggi identici ai raggi solari. Anche in Italia ci sono centri che curano con la luce-terapia, mezzo naturale forse troppo semplice per avere il successo che si merita, come dimostrano gli studi effettuati da Scott Campbell e Patricia Murphy, medici e psichiatri alla Cornell University Medical College. Viaggiare alla ricerca del sole e della luce, uscire all'aria aperta nelle ore consigliate è un piccolo contributo eco-sostenibile che offriamo al nostro benessere e al benessere del pianeta.

Anche gli spazi interni ed esterni in cui passiamo le giornate dovrebbero avere la giusta luce. Ne parliamo con il lighting designer Carlo Gamberoni, professionista e creatore di soluzioni light eco sostenibili dal 2001. “Sempre più spesso sentiamo parlare di lighting designer, per dirlo in italiano è colui che, a fronte di studi tecnici e con una buona dose di passione e creatività, progetta e realizza l'illuminazione in un determinato contesto, senza tralasciare la sfera emozionale e dinamica. Questo lavoro è nato in teatro, in pratica è richiesto l'intervento del lighting designer in tutti quegli eventi in cui la luce non deve solamente illuminare ma anche emozionare. In seguito il lavoro del lighting designer è entrato nelle soluzioni industriali e private ed è qui che cominciano la mia passione e le mie prime creazioni, supportate dalla tecnologia eco sostenibile internazionale. Sappiamo che dietro qualsiasi evento di successo, fra i tanti fattori che concorrono all'unisono al raggiungimento della perfezione, c'è senz'altro l'aspetto che riguarda la luce, anche se a volte è trascurato. Alla mostra Seme di Luce, al Battistero di Velate, antico borgo in provincia di Varese, ho accettato di entrare a far parte della squadra per avere l'opportunità di ideare personalmente le luci ideali per quel contesto suggestivo. Bisognava emozionare rispettando le variazioni di luce nella stagione fredda all’interno della chiesetta seicentesca. Insieme alla curatrice del progetto, Carla Tocchetti, e alle artiste Elisabetta Bosisio e Maria Teresa Bolis, che offrivano tre installazioni progettate per essere visualizzate al buio, ho progettato e allestito luci che esaltassero le opere e rendessero magica la visita all'interno dell'antico Battistero. È andata bene, abbiamo avuto richieste da parte di organizzazioni di altre città e la mostra sarà presto visitabile di nuovo, per emozionare sempre più persone affascinate dal mistero antico della luce e delle ombre”.