Avvicinarsi al design significa esplorare mondi e pensieri sconfinati fatti di colori, forme, materiali, espressioni di funzionalità, gesti e fantasia. Il design parla tutte le lingue ed è capace di inventarne di nuove, occupa spazi sconfinati e microscopici.

Per molte realtà creative che si affacciano e operano nel mercato internazionale, il design è sinonimo di partecipazione, sperimentazione e contaminazione con il mondo dell'industria e del fatto a mano; è un dialogo curioso e attento, volto a costruire idee e prodotti originati dall'artigianato, dalla riscoperta dei vecchi mestieri e dalle capacità e specificità delle maestranze, con tutte le espressioni culturali, tecniche e umane che le animano.

Pensare a nuovi prodotti significa sapersi guardare intorno con curiosità e attenzione, attingere idee da ciò che ci circonda, dai rapporti umani e da quelli con la natura, perché l'artigianato ha una forte componente empatica e vive di tutte quelle manifestazioni, positive e negative, che caratterizzano la nostra esistenza.

I primi disegni giocano con la memoria e accumulano intuizioni che riempiono pagine bianche di appunti scritti e riscritti. L'idea diventa pian piano una bozza che si esprime sotto forma di disegni quotati e racconti che si uniscono ad aspettative e speranze di successo per il prodotto finito. L'artigiano è attento, ascolta e riflette, fa domande e si dimostra sempre sicuro, mostrando un approccio intuitivo e nel contempo consapevole. Una, due, tre prove e l'oggetto prende forma unendo l'idea del designer ai consigli e gesti naturali delle mani dell'artista.

Il rapporto con l’artigiano migliora il processo di realizzazione degli oggetti visti ancora caldi il sabato mattina quando è possibile perdere anche mezzora in chiacchere e risate nel laboratorio artigiano. I prototipi si osservano, si commentano, si ripensano e si rigenerano; il risultato del lavoro fatto a mano non ha fretta di mostrarsi finito ma ha bisogno del suo tempo, ogni volta diverso e incalcolabile, necessario per maturare e prendere forma.

Il design e l'artigiano si scelgono, perché solo così è possibile riuscire a produrre un manufatto capace di sostenere il mercato di riferimento costituito da persone che nei prodotti ricercano emozione e unicità.

Collaborare con maestri artigiani è un privilegio perché il loro lavoro è fatto di storie, esperienza e memorie. Uniscono la pazienza, l'inventiva e la cortesia alla conoscenza dei materiali e delle tecniche ma nonostante questo, collaborare con loro non è sempre facile: bisogna capirne l'umore, creare sinergia e punti di contatto, essere disposti ad attendere e scendere a compromessi creativi per raggiugere risultati inaspettati. Risultati sorprendenti fatti di pezzi unici, realizzati uno a uno e a misura della capacità di lavoro della bottega.

Il design italiano in questo fenomeno di collaborazione e produzione può ritrovare una grande opportunità per ridefinire la propria natura, fatta di stile, qualità ma anche di insostenibilità ambientale. È necessario aprire nuovi scenari nel mercato internazionale per dare spazio alla creatività dei giovani designer ancora lontani dai circuiti industriali e evitare la chiusura delle botteghe artigiane e la conseguente perdita della tradizione, parte integrante della nostra cultura, e dei prodotti che da sempre hanno fatto conoscere il nostro paese e contraddistinto il design italiano come sinonimo d'eccellenza.