Oggi vi parlerò di una delle chiese più belle e più misteriose di Firenze, la basilica di San Miniato, che rappresenta uno dei più begli esempi di romanico toscano. Fu costruita a partire dal 1018 e completata circa duecento anni più tardi nel 1207, data scolpita in una lastra di marmo del pavimento interno. Fu dedicata al primo martire fiorentino che secondo l'agiografia più comune fu un principe armeno di nome Miniato. Egli visse a Florencia nel III sec. d.C. al tempo dell'imperatore Decio e fu martirizzato per la sua fede in Cristo.

Il martirio avvenne nell'anfiteatro romano che era situato dove oggi si trova piazza Peruzzi. Una volta decapitato, egli prese la sua testa fra le mani e con essa salì al Monte alle Croci e qui la depositò nel punto, in cui fu prima costruito un santuario in suo onore e poi la futura chiesa di San Miniato.

A dare il via alla costruzione fu il vescovo Ildebrando che la fece edificare per accogliere l'ordine benedettino cluniacense. Poi nel XIV secolo passò alla congregazione dei monaci olivetani che ancora oggi la popolano.

Sia la facciata che l'interno sono pura bellezza e soprattutto fonte di mistero e di simbologia atta a rappresentare il dialogo eterno tra Dio e l’Uomo. Ed è di questo che vi parlerò in questo articolo concentrandomi sulla facciata, mentre nel prossimo tratterò la ruota dello zodiaco collocata nella parte interna.

La facciata fu realizzata in due periodi diversi, la parte bassa nell'XI secolo mentre l’ordine superiore in quello successivo. Nonostante ciò, l’armonia fu resa possibile grazie soprattutto all’utilizzo di lastre marmoree che ancora oggi la ricoprono e la unificano e all’applicazione della sezione aurea nella maggior parte delle sue componenti.

La sezione aurea, già utilizzata dagli artisti greci nell’antichità, è una proporzione esistente in natura che conferisce un’armonia incredibile alle cose in cui viene applicata. Nacque da un’osservazione attenta della natura, delle piante e degli animali quando ci si accorse che tra alcune parti che li componevano esisteva un rapporto che dava e dà come risultato 1,61. Come quello che si può trovare tra i lati maggiori e minori dei rettangoli che decorano la facciata.

Passando all’osservazione di essa, nella parte bassa vediamo cinque archi ciechi a tutto sesto che inquadrano tre porte "reali” e due fittizie rappresentate da specchiature marmoree. Quindi il numero dominante è il cinque, che rappresenta l'uomo, che si accinge a varcare le porte sante.

Salendo al secondo ordine, incontriamo la parte più decorata, che include la finestra a edicola timpanata e sopra di essa il fantastico mosaico. In esso vediamo Cristo benedicente con la mano destra alzata, alla sua destra San Miniato nell’atto di porgergli la corona e alla sinistra la Vergine che indica il Messia.

La parte più simbolica è però rappresentata dalle due ruote ai lati del mosaico, che includono i quattro simboli più importanti: il centro, il cerchio, il quadrato e la croce. Iniziamo dal quadrato che include il cerchio, esso rappresenta la terra e quindi l'uomo che la popola, mentre il cerchio rappresenta la perfezione, il moto perpetuo che non ha né un inizio né una fine come il cielo, come Dio. Abbiamo quindi in questa decorazione Dio e l'uomo in rapporto diretto. Per quanto riguarda il centro, esso rappresenta l'inizio e la croce la salvezza, quindi in queste due decorazioni laterali si manifesta il cammino dell'uomo che trova la sua salvezza in Dio e nella Chiesa.

Nel timpano invece colpisce la croce bianca su fondo verde. Perché? Perché si tratta di una croce di tipo patente, dove i quattro bracci hanno la stessa lunghezza e si allargano all'estremità; tale croce venne adottata come simbolo di riconoscimento dall'ordine dei Templari a partire dal 1145 su concessione di Papa Eugenio II. Ciò significa che se la facciata fu completata nel 1207 essa era già l'emblema dei Templari. A voi le conclusioni…