C’è sempre la nostalgia, il ricordo all’origine di un nostro pensiero, di un'illuminazione. In questo caso e anche questa volta, il ricordo è d’infanzia, sotto la lente d’ingrandimento. S’inizia con il guardarsi allo specchio, con le mani, il pettine e la forbice pronti a tuffarsi sulla nostra testa, e l’occhio cade lì, su quel pennello, quel ciuffo di crine tenuto insieme dal grigio acciaio (o argento). La luce, fondamentale, è il fulcro di questa riflessione. Infrangersi dentro a un oggetto normalmente inanimato, pieno e buio.

Qui, tra la luce dei ricordi, nasce in una veste completamente diversa da quella originale, Sbarbino, una lampada dalle forme e dal design di un pennello da barba. Ancorato tra i ricordi della barberia storica dello zio e mosso dalla notizia che a Milano avrebbe chiuso l’Antica Barbieria Colla, storica bottega nel cuore della città, Vito Nesta, ridisegna in un'accurata versione fuori misura, con il suo vetro sinuoso e una ceramica ondosa finemente rivestita d’argento, un piccolo oggetto totem per gli artigiani del settore, in un ruolo completamente diverso, illuminare.

Il primo di una serie di oggetti che ancora una volta, partendo dal classico e dalla storia, si veste di un'elegante semplicità per reinserirsi con una nuova luminosa vita.

Quella bottega di via Montenapoleone

"Del resto anche dentro il negozio si deve avere tutto sotto controllo, dalla lampadina che non funziona al personaggio interessante che entra in bottega e che magari il collaboratore cui si è rivolto dimentica di segnalarmi. Omissione che sempre mi dispiace perché da certi clienti ho appreso buona parte di quello che so. Quando la merce mi viene consegnata, la affido ovviamente ai nostri magazzinieri per il controllo. Ma non senza averla 'setacciata'”. Non c’è esemplare da me seguito che vada in vendita senza che io non abbia toccato. Lo esamino nei minimi particolari. Questo mi permette di esserne garante. Essere davvero il garante di ciò che si vende è una sensazione di forte eticità. Conoscere a fondo ciò che abbiamo in negozio ci consente di proporre al cliente anche qualcosa che lui non ci ha chiesto. Magari non ne immagina neppure l’esistenza. E’ un oggetto che la nostra esperienza ci suggerisce, di volta in volta, potrebbe essergli utile. Credo che la bottega abbia ancora ragione di esistere se dentro di essa vive che mette al servizio del cliente esperienza e professionalità. Non è uno slogan banale. E’ comunicare la passione del proprio lavoro". (G. Barbiellini Amidei, A. Lorenzi)

Testo di Carlo Piras