Mercoledì 18 Marzo 2015 si inaugura la personale di Luca Conca dal titolo "In su la cima", in cui vengono presentate dodici opere realizzate appositamente per l'occasione.

“I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi”, diceva Johann W. Goethe. E Luca Conca è proprio il discepolo silenzioso che ammira e fissa su tela la maestosità delle cime che lo circondano. Una pittura sintetica, fatta di piccoli tratti non definiti, quasi a non riuscire ad afferrare del tutto l'importanza e la grandezza del soggetto. Una tavolozza ridotta all'essenzialità dei bianchi e dei grigi, per esaltare “le sensazioni care agli alpinisti quando si trovano di fronte alla luce d’alta quota e alla spiritualità che da questa pare emanare” (Roberto Mutti). L'anima delle montagne è colta nella loro intimità: non semplici vedute, ma un'analisi introspettiva evocata attraverso atmosfere oniriche e delicate.

Luca Conca è un pittore solitario, come i grandi alpinisti che affrontano una scalata: una sfida con se stessi che porta a un grande senso di libertà e a dialogare con la natura, sentendosi un tutt'uno con essa. Allo stesso modo affronta la pittura. Un dialogo – confronto con il soggetto e con le tecniche di rappresentazione. Una ricerca silenziosa e solitaria, che lo porta ad analizzare quello che vede, rendendolo sublime ma non didascalico, un percorso attraverso sensazioni e sentimenti che prova quando ascolta il rumore della montagna.

La mostra, che prosegue il programma artistico della Galleria, da sempre incentrato sulle nuove tendenze della pittura di immagine, sarà aperta fino all'8 maggio.

Luca Conca è nato a Gravedona (CO) nel 1974. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma in Pittura nel 1998. Nel 2004 tiene la sua prima personale alla Galleria Antonia Jannone di Milano, con testo in catalogo di Alessandro Riva. È del 2007 la personale Doppio sguardo, curata da Rino Bertini alla Galleria Credito Valtellinese, nelle sale di Palazzo Sertoli, a Sondrio. Il tema è quello del doppio, inteso come doppio ritratto, doppio punto di vista e ripetizione di uno stesso soggetto, sviluppato partendo dai ritratti di cinque coppie di gemelli, tra cui l’autoritratto del pittore e il ritratto del fratello gemello. I testi in catalogo sono di Marco Vallora e Armando Massarenti.

Nel 2008 Chiara Gatti di Repubblica lo invita al Premio San Fedele Arte a Milano. Sempre nello stesso anno il Credito Valtellinese, per la sede di Morbegno, gli commissiona due grandi tele di 4 metri di altezza, per una installazione permanente. Nel 2010 Fernando Gianesini lo invita ad un progetto che si sviluppa attorno al paesaggio naturale della Valmalenco e ad un dialogo con le fotografie di Alfredo Corti. Nasce così la personale L’ombra bianca della montagna. Partecipa alla 58° edizione del Premio Michetti, a Francavilla al Mare, curata da Maurizio Sciaccaluga. Nel 2011 è invitato alle mostre regionali della 54° edizione della Biennale di Venezia, nel Padiglione Lombardia a Palazzo Te a Mantova. Nel 2014 pubblica Vuoti, una plaquette in 25 copie, per le Edizioni Pulcinoelefante di Alberto Casiraghi, con un testo di Elisabetta Sem e 25 operine originali. Vive e lavora a Morbegno (SO).