L’artista fotografa per ri-velare ciò che non è visibile ad occhio nudo. McKinnon lo fa in più di un senso. Non solo perché fotografa le Born Invisibile – giovani donne del Sud del mondo, normalmente escluse dallo sguardo e dall’Agenda economica e politica di chi traccia i destini del pianeta – e non soltanto perché indaga i tanti volti e la ricchezza sorprendente di cui è capace il mondo femminile. La sua è una forma di ri-velazione perché entra con l’occhio fotografico nell’ombra e nel mistero, lì dove l’invisibilità conduce. Il suo sguardo va alla ricerca della grazia degli esseri, e li incontra al di là delle retoriche e delle angustie contingenti, al di là dei torti e dei delitti, comunque incancellabili: li vede nel loro esserci, li celebra in quanto dono di presenza che emerge e che si dà alla vita, alla gioia, malgrado gli stenti, le mancanze, la violenza, il dolore.

                                                                                                                                                          Maria Giovanna Musso
                                                                               Docente di Sociologia del Mutamento, della Creatività e dell’Arte 
                                                                                                                                       “La Sapienza” Università di Roma

La Robert F. Kennedy International House ospiterà la mostra fotografica “Born Invisible”, un progetto ideato dalla fotografa canadese Sheila McKinnon e curato da Victoria Ericks. Si tratta della prima importante mostra a Firenze dedicata al progetto. La mostra sarà aperta dal 9 aprile al 17 maggio 2015.

“Born Invisible" tratta dell’eredità del silenzio, dell’inaudibile presenza di ragazze e donne senza una voce; anime ed esseri trascurati, i cui destini sono gestiti senza il loro consenso. Utilizzando una tecnica unica nel linguaggio artistico, McKinnon ha sviluppato il suo lavoro elaborando un processo creativo per cui ogni immagine può essere trasformata per diventare rappresentazione significativa di migliaia di vite. L’artista scopre “nuovi modi di vedere” le immagini senza abbandonare la potenzialità del contenuto compositivo.

McKinnon usa il colore in un modo figurativamente seducente, come un’esca per attirare la nostra attenzione verso il soggetto centrale: la vita della figura nel fotogramma. Il colore, spesso discusso e apprezzato nell’opera dell’artista per la sua intensità e per la bellezza che conferisce alle sue composizioni, è l’elemento fondamentale che ci rapisce emotivamente e ci riporta al dibattito in corso in tutte le società del mondo moderno sui diritti delle ragazze e sul ruolo delle donne, sulla sessualità e sulla parità di genere. La mostra comprende una selezione di fotografie e due video di presentazione. Il libro/catalogo correlato alla mostra è stato pubblicato da Gangemi Editore. Il libro, con fotografie della mostra e con testi di Maria Giovanna Musso e Victoria Ericks, è in vendita nel circuito internazionale sia in edizione cartacea che in digitale.

La mostra Born Invisible aderisce alla VI edizione della Notte Blu, che si terrà a Firenze dal 6 al 10 maggio, per celebrare l’anniversario della nascita dell’Europa. In vista di Expo, i temi di quest’anno saranno il cibo e la cooperazione. Il cibo e l’acqua sono beni essenziali per le persone raffigurate nella mostra Born Invisible, come emerge dai molti scatti che mostrano il cibo e i secchi d'acqua necessari per cucinare. In alcuni Paesi queste giovani donne vengono vendute e sono costrette a matrimoni combinati, per permettere agli altri membri della famiglia di avere cibo a sufficienza per sopravvivere.

Sheila McKinnon è nata in Canada e vive da molti anni in Italia. Ha lavorato come fotografa e giornalista in Africa, Asia, Europa e in Medio Oriente per varie testate europee e nord americane: The New York Times, Newsweek, The International Herald Tribune, The Los Angeles Times, Geo&Geo, Die Welt, Beaux Arts Magazine, Saveur Magazine, The Toronto Globe and Mail, Elle Spain, Elle Hungary oltre che per il Corriere della Sera, La Repubblica, Panorama, Espresso, Il Messaggero, Amica, Oggi, Gente, Sette, Io Donna, D e Grazia. Ha collaborato con varie organizzazioni umanitarie, come l’UNICEF, la FAO, UNFPA, IDLO, La Comunità di Sant’Egidio, Africare, Aidos ed altri.