Zosen e Mina Hamada presentano alla Galo Art Gallery di Torino “Yin e Yang”, il loro primo duo-show in Italia.

Concetto basilare del pensiero tradizionale filosofico cinese, lo YinYang designa il binomio di due principi indissolubili, antitetici e complementari, dalla cui combinazione e interazione procede la totalità del mondo fenomenico. Lo Yin rappresenta il femminile, la terra, l'oscurità, il nero. Lo Yang, il maschile, il cielo, la luce, il bianco. Simbolo dinamico, lo YinYang non tratta della contraddittorietà duale tipica della civiltà occidentale, bensì diviene archetipo dell’armonia degli opposti, definiti non in termini assolutistici ma relativistici, giacché nessun elemento può considerarsi totalmente Yin o Yang in quanto naturalmente contiene parte dell'altro.

Questa dicotomia, questo simultaneo scambio, senza alcun dubbio è più che mai evidente nella coppia di artisti, Zosen e Mina Hamada.

Legati da un'esaltazione del colore di cui, richiamando le istanze dei Fauves, fanno propria la potenziale capacità espressiva, Zosen e Mina crescono con differenti background ed è a Barcellona che trovano il loro terreno comune. Lui nasce a Buenos Aires. Lei è giapponese, nasce in Louisiana ma presto si trasferisce a Tokyo. Lui rivendica fin dall'adolescenza un interesse per la street culture, attraverso lo skate prima ed il graffiti poi, per il punk e la cultura D.I.Y.. Lei si avvale di un percorso più accademico e legato all'illustrazione.

Il loro percorso artistico comune muove i suoi primi passi con l’esposizione "Neofauvismo" nella IAM Gallery di Madrid. La loro collaborazione creativa può interpretarsi come un riflesso della vita personale dei giovani artisti. Nei loro cammini Zosen e Mina si son influenzati ed arricchiti vicendevolmente, mantenendo sempre viva la propria essenza ed originalità, e riuscendo a non precludere a sé stessi un’evoluzione individuale e distaccata.

Riconosciuti a livello internazionale, nel loro connubio artistico, Zosen e Mina sono capaci di unire su differenti supporti, sia tela o muro, i singoli processi visivi ed interpretativi della loro pittura, che si palesa con evidenza attraverso una propria forza, allegria, joie de vivre e fresco impatto visivo.

Composizioni di forme e figure puramente spontanee ed intuitive si generano, di norma senza alcun bozzetto previo, caratterizzate da un' assenza totale di contorni.

Il lavoro di Mina Hamada è un gioco di colori intensamente legato ad uno studio delle forme, di linee dinamiche che fluttuano eteree, al tempo stesso delicate e vibranti sulla tela, accarezzandola. Il suo linguaggio artistico nasce come una semplificazione della natura, delle sue forme che raccontano storie celate da un approccio astratto, trasmettendo, attraverso lo spirito genuino dell'infanzia, quell'energia vitale che vibra in ogni elemento.

Zosen sviluppa un'iconografia più diretta ed un simbolismo profondamente legato al folklore di diverse culture, come possono essere una calavera o delle maschere, combinazioni di lottatori messicani e sculture africane, che l’artista modernizza attraverso l’uso del colore ed un approccio ironico. Così facendo Zosen modella un mondo simbolico in cui è evidente come la forza della pittura risieda nella pittura stessa, nel suo colore squillante e nelle sue relative contrapposizioni cromatiche, un mondo che simultaneamente parla e si relaziona con un vivido interesse verso la critica sociale.

Seguendo la tematica dello YinYang, Zosen e Mina Hamada presentano alcuni lavori inediti creati in duo ed individualmente in occasione dell’esposizione di Torino, tra i quali opere con fondo bianco o nero realizzate come confronto fra gli artisti.

Testo: Sandy Fiocchetti