Con la personale dedicata a Gianfranco Zappettini che sarà inaugurata il 28 maggio prossimo (ore 19.00), MAAB Gallery di Milano propone una selezione delle opere che anticipano il periodo analitico, di cui il Maestro sarebbe stato protagonista in Italia e all’estero a metà anni Settanta.

Fino al 10 luglio, nella sede di via Nerino saranno visibili alcuni lavori realizzati tra il 1966 e il 1971, che testimoniano l’attenta riflessione di Zappettini sulla struttura interna del quadro, sulla propria definizione di geometria e sui confini della percezione ottica.

In questa rara scelta di opere, il Maestro italiano svela l’influsso che su di lui ebbe il lavoro a stretto contatto con l’architetto tedesco Konrad Wachsmann e l’elaborazione che fece delle frequentazioni giovanili degli studi di Max Bill e Sonia Delaunay. Già in queste opere, l’apparenza estetica del quadro non è il fine, ma il risultato raggiunto al termine di un processo in cui vengono analizzati gli elementi portanti della superficie. Tale percorso condurrà Zappettini alle soglie delle possibilità percettive umane e lo accompagnerà nella svolta del 1973, quando la sua attenzione si concentrerà sugli elementi del linguaggio pittorico e l’artista si qualificherà subito tra i più rigorosi attori della Pittura Analitica.

La mostra è accompagnata da un volume di 342 pagine in italiano, inglese e tedesco, con testi di Marco Meneguzzo e Alberto Zanchetta e soprattutto una ricca testimonianza storica della carriera del Maestro, con la riproduzione di cataloghi, riviste e documenti dell’epoca.

Gianfranco Zappettini è nato a Genova nel 1939. Vive e lavora a Chiavari. Nel 1962 tiene la sua prima personale al Palazzetto Rosso di Genova ed entra nello studio genovese dell’architetto tedesco Konrad Wachsmann e, assieme al pittore tedesco Winfred Gaul, frequenta l’ambiente artistico in Germania e Olanda. Nel 1971 è invitato alla mostra “Arte concreta al Westfälischer Kunstverein di Münster, a cura di Klaus Honnef. Espone nelle principali mostre sulla situazione della Pittura di quegli anni: “Tempi di percezione” (Livorno, 1973), “Un futuro possibile. Nuova Pittura” (Ferrara, 1973), “Geplante Malerei” (Münster e Milano, 1974), “Analytische Malerei” (Düsseldorf, 1975), “Concerning Painting…” (itinerante in vari musei olandesi, 1975-1976). Nel 1977 è invitato a “Documenta 6” di Kassel e nel 1978 è presente nella mostra “Abstraction Analytique” al Museo d’Arte Moderna di Parigi. Di recente si è concentrato sul valore metafisico della trama e dell’ordito. Nel 2007, la Fondazione VAF-Stiftung di Francoforte gli ha dedicato un’imponente monografia a cura di Volker Feierabend e Marco Meneguzzo.

Tra le recenti mostre collettive vanno ricordate “Pittura analitica. I percorsi italiani. 1970-1980”, Museo della Permanente (Milano, 2007), “Pittura aniconica”, Casa del Mantegna (Mantova, 2008), “Analytica”, Annotazioni d’Arte (Milano, 2008), “Pensare pittura”, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce (Genova, 2009), “Analytische Malerei”, Forum Kunst (Rottweil, 2011). Tra le personali dedicategli in quasi cinquant’anni di attività da spazi pubblici e privati, vanno citate quelle tenute al Westfälischer Kunstverein (Münster, 1975), all’Internationaal Cultureel Centrum (Anversa, 1978), al Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce (Genova, 1997), al CAMeC-Centro d’Arte Moderna e Contemporanea (La Spezia, 2007), al Forum Kunst (Rottweil, 2007, con Paolo Icaro), al Lucca Center of Contemporary Art (Lucca, 2012).